Zaia: "In Veneto perdiamo 12 miliardi di Pil al mese". Arrivano però i primi buoni dal Governo.
Firmato lo stato di crisi per il settore agricolo ma per ripartire manca ancora un po' di tempo: servono i test sierologici per capire chi è già immunizzato.
Ormai, è un dato di fatto: se l'emergenza (come già anticipato) andrà avanti ancora a lungo, la macchina regionale da 150 miliardi di Pil annui rischia di fermarsi. Intanto, il presidente Zaia ha firmato lo stato di crisi del settore agricolo, permettendo così agli operatori del settore di avere accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale. Prima, però, servono i test sierologici per capire chi è già immunizzato.
No a false partenze in stile Hong Kong
Il presidente ha già parlato in diverse conferenze stampa di un "effetto Hong Kong": non avrebbe alcun senso far riaprire le aziende per poi richiudere a distanza di pochi giorni perché si sono riaccesi i focolai. Per questo motivo è necessario attivare la sperimentazione sui test sierologici, un'avanguardia della Regione Veneto che sarebbe fondamentale per capire come e quando riaprire i vari comparti produttivi.
Anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, aveva già espresso la sua preoccupazione per l'economia, facendo riferimento in particolare al settore turistico, vera leva per la nostra città e in questo momento totalmente fermo. Per il primo cittadino, bisogna che lo Stato ricopra la cassa integrazione degli operatori turistici e degli albergatori al 100% ma questa è un'altra storia.
I primi buoni spesa
Anche per la cittadinanza arriva qualcosa di positivo. Da lunedì 6 aprile verranno attivate sul sito del Comune di Venezia, nella sezione Dime, le richieste per i buoni spesa erogati per l'emergenza Corona Virus. Come sempre, è possibile contattare anche il numero unico 041.041.
Lieve peggioramento delle statistiche
Rispetto a ieri, si è registrato un leggero aumento dei contagi: 140 in più, oltre a 39 nuovi decessi, 1719 ricoverati non problematici (+ 23 rispetto a ieri) e 335 pazienti in terapia intensiva (+7). Dati che non fanno ben sperare ma, come sostenuto a più riprese, questa settimana sarà cruciale per capire l'andamento dei contagi e l'effettiva possibilità di ritornare ad una vita normale.