GUIDA AL MOSE: le domande più frequenti sull'opera dopo le polemiche: risponde l'assessore Venturini
Dopo il mancato innalzamento delle paratie del Mose di ieri e il conseguente disastro, l'assessore Venturini fa il punto sulla gestione dell'opera.
Il punto dell'assessore Venturini sulle domande più frequenti riguardo al Mose e alla sua gestione aattuale.
GUIDA AL MOSE: le domande più frequenti
L'emergenza maltempo e soprattutto il mancato innalzamento delle paratie del Mose di ieri, martedì 8 dicembre 2020, con Venezia (e non solo) finita nuovamente sott'acqua, hanno riportato alla luce le polemiche sull'effettiva utilità dell'opera o, quantomeno, sul modo in cui viene attualmente gestita (pur essendo ancora in una fase di rodaggio). Lo stesso sindaco Brugnaro ha evocato, proprio in virtù del disastro di ieri, una revisione di "cabina di regia e protocolli" per la gestione dell'opera.
Le risposte dell'assessore Venturini
Ecco che allora riportiamo l'utile contributo (per quanto inevitabilmente di parte) dell'assessore veneziano Simone Venturini, che - in forma di domande e risposte - ha pubblicato una sorta di "vademecum" proprio sul Mose.
️Il MOSE può definirsi concluso?
- No, siamo in una fase sperimentale e mancano ancora tutta una serie di opere da realizzare, anche complementari e compensative.
Chi decide sul MOSE?
- Oggi, sostanzialmente, il MOSE è retto da un duumvirato composto dal Provveditore alle Opere Pubbliche del Veneto (ex Magistrato alle Acque) e dal “Supercommissario”. Entrambe queste cariche sono di nomina governativa e rispondono - ovviamente - a Roma.
E il Sindaco, e il Presidente della Regione?
- Sindaco e Presidente non hanno mai avuto alcun tipo ruolo decisionale nel MOSE. Né in fase di realizzazione (ieri) né in fase di gestione sperimentale (oggi). Va tuttavia detto che il Sindaco in questi anni ha fatto enormi pressioni affinché fossero finanziate e concluse le ultime fasi della costruzione del MOSE. Cosa effettivamente avvenuta.
Cos'è l'Autorità per la Laguna e perchè non piace al Sindaco?
- Questa estate, senza alcun tipo di confronto con la città e in piena emergenza COVID, è stata approvata una legge per istituire un'autorità unica per governare la Laguna, estromettando ed espropiando la Città di Venezia e la Regione Veneto a favore dei ministeri romani. A tale iniziativa il Comune di Venezia si è opposto con forza.
Chi avrebbe dovuto alzare il MOSE e perchè oggi non si è alzato?
- La scelta di alzare il MOSE dipende unicamente dal Super Commissario e dal Provveditore. In questa fase sperimentale è prevista l'attivazione solo in presenza di previsioni di marea superiori ai 130 cm. I modelli previsionali di oggi davano una cifra più bassa. Il repentino cambiamento dei venti, unito ad altri fattori, ha portato alla revisione al rialzo della previsione ma pare non di fossero più i tempi tecnici per "mettere in moto" la macchina MOSE.
Come fare tesoro di questa esperienza e cosa cambiare
- Bisogna innanzitutto prendere atto che, a causa dei cambiamenti climatici, le previsioni possono mutare molto velocemente. Questo imporrebbe alla macchina del MOSE di essere in stand-by pronta "all'alzata" già con previsioni di 115 cm.
- Bisogna accorciare i tempi di preallerta. La necessità di un preavviso di 48 ore per alzare il MOSE (come è stata dichiarata) non garantisce la necessaria flessibilità e velocità nella salvaguardia della città.
- Bisogna modificare e concludere velocemente la realizzazione della conca di navigazione per consentire il passaggio delle navi anche a Mose chiuso e far vivere il Porto.
- Bisogna garantire il pieno coinvolgimento - non solo il ruolo di spettatore - al Comune di Venezia e alla Regione Veneto, oggi completamente estromessi da ogni processo decisionale sul MOSE e sulla Laguna. Un Sindaco e un Presidente di Regione - chiunque essi siano - conoscono le esigenze del territorio molto meglio di qualsiasi dirigente o funzionario ministeriale.
"Su questo ultimo punto consentitemi di togliermi qualche sassolino dalla scarpa. Quando in pieno agosto è passata nottetempo la norma sull'Agenzia della Laguna e sull'esproprio dei poteri sulle acque ai danni del Comune e della Città Metropolitana di Venezia, siamo stati veramente in pochissimi a denunciare il fatto. Come se fosse una cosa di scarso interesse o una mania di persecuzione del Sindaco. Oggi siamo ancora in tempo per far ragionare chi ha scritto e votato questa norma. Bisogna farci sentire però!!!".
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