Contributi Acqua Alta: liquidati cittadini con almeno 30% dei lavori
Nuovo provvedimento del sindaco che decide di aiutare le famiglie veneziane in difficoltà, pagando da subito parte dei contributi richiesti da chi ha subito danni lo scorso Novembre 2019.
Presentata oggi una nuova ordinanza firmata dal Primo cittadino. Si tratta dell'ordinanza numero 9 che riguarda le modalità di erogazione dei contributi per i danni subiti a seguito dell'Acqua Alta dello scorso 12 Novembre 2019.
I rimborsi anche per chi non ha ultimato i lavori
Approvati di fatto 40 milioni di interventi, già raccontato come suddivisi. Oggi sono stati deliberati altri 46 milioni in favore di privati e aziende che appartengono alla categoria C (ovvero fino a 5mila euro per i privati e fino a 20mila per le imprese).
Insieme, privati e aziende hanno inoltrato 6916 domande per 46 milioni 953mila euro, di cui 37 milioni solo per le aziende. La prossima settimana verranno inoltrati i pagamenti per coloro che hanno completato le pratiche. Nell'ordinanza si è deciso di liquidare in stralci anche le domande di lettera C che presentavano richieste di rimborso per lavori ancora non ultimati: vista la situazione di emergenza data dal Covid19, si è ritenuto opportuno rimborsare anche coloro che non sono riusciti a completare gli interventi per cui richiedevano il pagamento, bloccati magari proprio per l'insorgere dell'emergenza sanitaria. Rimane fermo il termine del 31 ottobre ma è possibile ottenere già parte del pagamento, a patto che siano stati già effettuati il 30% dei lavori previsti. La Guardia di Finanza potrà verificare in ogni momento la validità di quanto dichiarato.
La scadenza da ricordare
La scadenza per inviare la documentazione completa per coloro che appartengono a questa categoria è il 31 ottobre: entro questa data dovranno essere consegnate le fatture dei pagamenti sostenuti per effettuare gli interventi necessari. Sempre il 31 ottobre sarà necessario presentare le perizie asseverate per la categoria E: quali siano le percentuali di rimborso non dipende però dal Comune ma dal Consiglio dei Ministri.