Acqua alta

Brugnaro: si mette in movimento una macchina da 57 milioni di lavori pubblici

La delibera dell'ordinanza per i lavori urgenti su strutture pubbliche e private danneggiate dopo il picco del Novembre 2019.

Pubblicato:
Aggiornato:

Conferenza stampa odierna dalla smart control room per raccontare cosa è stato fatto per supportare i cittadini che hanno avuto danni da acqua alta. Adesso, via libera agli interventi.

Il punto della situazione

Il 14 novembre 2019, due giorni dopo l'evento acqua alta, il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per tutto territorio comunale. Due giorni dopo, il dott. Angelo Borrelli, capo dipartimento della protezione Civile, ha emanato l'ordinanza. Era stato proprio il sindaco Brugnaro, su ordine di Zaia, a rivestire i panni di commissario speciale per gli interventi: sono stati definiti i soggetti attuatori e si è creata la struttura di commissari che potessero intervenire in maniera volontaria per riportare la città alle sue normali funzioni. Ogni azione è stata coordinata con la protezione civile, così da agire nella maniera più corretta. Si è scelto di creare un sito web in cui raccogliere tutte le domande, agendo in maniera trasparente e semplice per il cittadino. Le richieste potevano essere individuali o assistite, cioè compilate con il supporto degli sportelli del comune, dei Caf o delle associazioni di categoria. Il primo termine per le domande era il 20 dicembre 2019, poi posticipato al 31 ottobre 2020 per i casi più gravi.

Due modelli per privati e imprese

Il sindaco racconta il modello C e il modello E, elaborati dai tecnici addetti. Il primo serviva per privati con danni fino a 5 e imprese fino a 20, il secondo modello valido per altri danni. Tutte le partecipate hanno fatto la conta dei danni e hanno proceduto con il ripristino: scuole, pontili Actv, manutenzioni urgenti e raccolta dei rifiuti. Per questi danni sono stati usati 16 milioni di euro che erano parte dei 20 milioni inviati per le emergenze, come previsto dalla protezione civile. Per rendere la macchina operativa, sono stati necessari degli accordi con la protezione civile, con le Università di Venezia e Padova (che hanno fornito studenti di economia e ingegneria che potessero dare supporto al personale tecnico), lo IUAV e la camera di commercio di Venezia e Rovigo.

40 milioni sbloccati oggi

Altri finanziamenti sono stati emanati per gli interventi meno urgenti ma che bisognava effettuare in fretta, per un totale di più di 40 milioni, sbloccati finalmente oggi. I fondi sono stati distribuiti tra Muve, Teatro La Fenice, Autorità portuale, Actv e Avm, oltre al Ministero dei Beni Artistici e culturali e il Consiglio Regionale del Veneto. Approvato anche il quadro dei lavori per i danni subiti dai privati e dalle imprese. Si attendono ancora altri 40 milioni che verranno erogati dalla Banca d'Italia sul conto della protezione civile. Il totale dei lavori pubblici che verranno effettuati è di 57 milioni di euro; il prossimo venerdì verrà chiarito per i cittadini quali sono le modalità per procedere con i lavori.

 

Seguici sui nostri canali