Strage di Mestre, in tanti per l'ultimo saluto all'autista del bus Alberto Rizzotto
Più di 600 persone ieri a Tezze di Piave
Si sono tenuti, 17 ottobre 2023, i funerali dell'autista del bus che nella notte dello scorso 3 ottobre è precipitato a Mestre, nell'incidente sono morte 21 persone.
Ieri i funerali dell'autista del bus Alberto Rizzotto
A Tezze di Piave, ieri pomeriggio in tanti si sono radunati per l'ultimo addio ad Alberto Rizzotto, il conducente di 40 anni di Vazzola deceduto insieme a 20 passeggeri nell'orribile incidente avvenuto a Mestre il 3 ottobre.
Il funerale si è tenuto nella chiesa di San Francesco ed è stato presieduto dal vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizzaiolo, e dal parroco Alberto Basso.
Alla cerimonia hanno partecipato i genitori, Mariella e Luigi, il fratello Giulio e circa 600 persone, molte delle quali non sono riuscite a entrare nella chiesa e hanno seguito la cerimonia dalla strada, dove era stato bloccato il traffico e installati diffusori audio.
La tragedia del 3 ottobre 2023
Intorno alle 20.00 del 3 ottobre scorso, un bus carico di una comitiva di ucraini e persone di altre nazionalità è precipitato dalla rampa cavalcavia della Vempa a Mestre, finendo vicino ai binari dopo un volo di una decina di metri. Poi il mezzo elettrico è stato divorato dalle fiamme.
Nell'impatto sono morte 21 persone, tra cui l'unico italiano: il trevigiano Alberto Rizzotto, che guidava il mezzo.
L'ipotesi di un malore dell'autista
Inizialmente si sospettava che il conducente del bus, Alberto Rizzotto, avesse accusato un grave malore, dirigendo così il veicolo fuori dalla carreggiata, finendo poi per sfondare il guardrail.
Ma l'esito dell'autopsia ha dimostrato il contrario...
L'autopsia: l'autista aveva un cuore sano
L'esito dell'esame autoptico sul corpo dell'autista, unico cittadino italiano a bordo del bus precipitato a Mestre, ha smentito l'ipotesi principale sulle cause dell'accaduto.
Secondo gli esami, come riportato dal Corriere del Veneto, Rizzotto aveva un cuore sano e dai primi accertamenti non sarebbe stato riscontrato nessun malore prima della tragedia. Dai primi riscontri, quindi, si "escluderebbero chiare evidenze di un malore occorso all'uomo mentre era alla guida".
Ulteriori accertamenti nei prossimi giorni
L'autopsia non avrebbe quindi rilevato problemi al cuore che avrebbero potuto causare l'incidente. Ma si attendono ancora i risultati un ulteriore accertamento, un esame più approfondito del cuore, che farà luce sulla vicenda, come stabilito dal pm Laura Cameli che ha incaricato i medici legali Guido Viel e Roberto Rondolini.