Il caso

Oste ribelle a Venezia: "Non chiudo, possono anche arrestarmi". Non solo piazze contro il Dpcm

Il gestore del "Dodo Caffè" in Fondamenta degli Ormesini ha affisso un cartello fuori dal locale. Altro caso a Lignano Sabbiadoro: clienti solidali.

Oste ribelle a Venezia: "Non chiudo, possono anche arrestarmi". Non solo piazze contro il Dpcm
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Cresce la protesta contro il Dpcm Conte: non solo piazze ma anche disobbedienza al "coprifuoco" delle 18.

Oste ribelle a Venezia

La "rivolta" contro le ultime misure restrittive contenute nel Dpcm Conte non passa solo dalle piazze, come si è visto in molti casi ieri sera, lunedì 26 ottobre 2020 (LEGGI QUI LA PROTESTA A TREVISO). Ma riguarda anche alcuni - per ora sporadici - casi di "disobbedienza civile" in particolare alle norme che prevedono il "coprifuoco" per bar e ristoranti alle 18. Uno di questi è quello di Edoardo Milliaccio del "Dodo Caffè" in Fondamenta degli Ormesini, che, con un cartello affisso fuori dal suo locale, non ci ha girato tanto intorno: "Ho sempre rispettato le ordinanze e i decreti, rispettato le distanze e la mascherina, io non chiudo".

"Possono anche arrestarmi"

Una decisione forte di cui l'oste è pronto ad assumersi in pieno la responsabilità: "Possono anche arrestarmi". Un punto di ritrovo importante, quello in Fondamenta degli Ormesini, per la movida veneziana: residenti e turisti, soprattutto tanti giovani. Ma ora la situazione torna farsi critica, se non disperata.

Il caso a Lignano Sabbiadoro

Altri casi di "ribelli" si sono registrati oltre confine, in Friuli-Venezia Giulia: come in provincia di Udine, dove il titolare del King Pub di Lignano Sabbiadoro, Francesco Dalle Crode, ha deciso di restare aperto fuori orario. E i clienti hanno incoraggiato la scelta, recandosi numerosi nel locale. "Ci multeranno? Pazienza, divideremo la spesa", hanno detto.

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