Nessun risarcimento per i famigliari del 18enne Giuliano De Seta morto in alternanza scuola-lavoro
La notizia ha scosso il mondo della scuola e le manifestazioni di solidarietà sono arrivate un po' da ogni parte del Paese...
Il giovanissimo Giuliano fu colpito, anzi, travolto da un pesante pezzo di metallo che gli schiacciò il corpo fino ad ucciderlo. Una morte, quella del 18enne di Ceggia (Provincia di Venezia) resa ancora più grave, se possibile, a causa delle condizioni in cui si è consumata. Il giovane, infatti, si trovava, in quel momento in alternanza scuola-lavoro in una ditta di Noventa di Piave. Ora, però, a mesi di distanza da quella tragedia, la ferita si riapre. Sì, perché si è venuti a sapere che la famiglia non otterrà alcun risarcimento...
Giuliano De Seta morto in alternanza scuola-lavoro
La tragedia che lo ricordiamo risale allo scorso settembre, il 16 settembre per essere precisi, intorno alle 17, aveva colpito l'intera comunità. Il 18enne De Seta si trovava all'interno della Bc Service per affinare la tecnica nell'utilizzo degli strumenti di lavoro. Aveva iniziato il progetto di alternanza da una decina di giorni mentre frequentava l'istituto tecnico di Portogruaro con indirizzo Elettronica ed Elettrotecnica. Sull'episodio si era espresso anche il Governatore del Veneto, Luca Zaia, dimostrando vicinanza ai famigliari.
Lo Stato non risarcisce la famiglia: la protesta degli studenti
Ma le manifestazioni d'affetto erano arrivata un po' da tutta Italia. E non erano mancate, poco dopo la diffusione della tragica notizia, manifestazioni nelle scuole della Penisola. Ora, però, a distanza di mesi, è arrivata quella che può definirsi davvero una doccia gelata. E ad annunciarlo sono state le militanti e i militanti di Rete Studenti Milano, autori di un atto dimostrativo: in poche parole (ma condividiamo il comunicato del gruppo), la famiglia del giovane Giuliano De Seta non sarà risarcita dallo Stato.
Contestualmente, mentre in serata si è svolta la protesta di fronte alla sede Inail di Milano, altri giovani si sono recati a Roma di fronte al Ministero del Lavoro per dire "no" all'alternanza scuola-lavoro.