L'autopsia conferma: Marco Milan e Renzo Masiero sarebbero morti intossicati
Da che cosa lo dovrà svelare ora l'esame tossicologico. Nessun "giallo" dunque, ma una tragica fatalità lo scorso 15 dicembre a Robegano.
Effettuata dal Ctu nominato dalla Procura l’autopsia sulle salme dei due inquilini dell’alloggio popolare di Salzano trovati senza vita il 15 dicembre.
L'autopsia conferma la probabile causa del decesso
Bisognerà attendere l’esito degli esami tossicologici per sapere esattamente di cosa siano morti Marco Milan, 48 anni, e Renzo Masiero, di 68, ma l’autopsia ha in buona sostanza confermato le sensazioni iniziali, e cioè che i due inquilini dell’alloggio popolare fornito loro dal Comune di Salzano, trovati senza vita lo scorso 15 dicembre 2020, sarebbero rimasti intossicati.
Nell’ambito del procedimento penale per omicidio colposo, contro ignoti, aperto dal Pubblico Ministero della Procura di Venezia, dott. Davide Michelozzi, giovedì 24 dicembre il medico legale incaricato ad hoc dal Sostituto Procuratore, il dott. Guido Viel, dell’Istituto di Medicina Legale di Padova, ha effettuato l’esame autoptico sulle due salme: alle operazioni peritali ha partecipato anche il dott. Arcangelo Di Nino, come medico legale di parte per i familiari di Milan messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui le quattro sorelle e il fratello del quarantottenne, attraverso il responsabile della sede di Dolo, Riccardo Vizzi, si sono affidati per fare piena luce sui fatti.
Nessun segni di lesioni sui corpi
L’autopsia ha escluso la presenza di qualsiasi tipo di lesione sui due corpi, rilevando invece diversi indizi che comproverebbero l’intossicazione quale causa del decesso. Saranno tuttavia i risultati dei test tossicologici a cui saranno sottoposti i campioni prelevati durante l’esame a chiarire se ad essere fatale ai due uomini siano stati il monossido di carbonio o una fuga di gas all’interno dell’appartamento di via XXV Aprile, a Robegano di Salzano, dove risiedevano: i vicini di casa nei giorni precedenti il macabro ritrovamento avevano avvertito per l’appunto forte odore di gas, circostanza che le sorelle e il fratello di Milan hanno puntualmente riferito in un esposto depositato presso la stazione dei carabinieri di Noale, che hanno condotto le indagini, e indirizzato alla Procura.
Solo una tragica fatalità
Nel documento i familiari del quarantottenne hanno anche chiarito che il loro caro godeva di buona salute e che non aveva mai dato problemi al vicinato, elementi anche questi confermati, rispettivamente, dall’autopsia e dalle testimonianze raccolte nel quartiere. Dunque, nessun “giallo” ma solo una tragica fatalità, fermo restando però che la famiglia Milan e Studio3A auspicano che l’autorità giudiziaria accerti se vi siano state responsabilità colpose da parte di terze persone nella tragedia e, in caso affermativo, che vengano giustamente perseguite.
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