indagini in corso

L'autobus precipitato a Mestre aveva telecamere interne ed esterne che hanno ripreso tutto in diretta

La scatola nera installata potrebbe aver registrato informazioni utili per ricostruire l'accaduto

L'autobus precipitato a Mestre aveva telecamere interne ed esterne che hanno ripreso tutto in diretta
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Dopo la tragedia di ieri a Mestre, martedì 3 ottobre 2023, è tempo di indagini. Serratissime. Si deve, nello specifico, ricostruire con esattezza quell’istante immediatamente precedente la “deviazione” che ha portato il bus elettrico della società La Linea Spa, condotto dall’autista trevigiano Alberto Rizzotto, fuori dalla sede stradale, prima contro il guardrail, poi giù dalla rampa cavalcavia della Vempa.

L'autobus precipitato e le telecamere che hanno registrato tutto

Lo si deve sicuramente per i morti, tanti, troppi, 21 nel bilancio attuale, e per i feriti, 15, alcuni dei quali ancora in gravissime condizioni. Ma c’è anche un altro aspetto che alimenta l’impegno degli inquirenti, che si avvarranno pure delle sofisticate tecnologie di cattura delle immagini installate sul mezzo: ora si deve comprendere se la strada, in quel tratto, era abbastanza sicura.

Le indagini sono in corso

Erano rispettati gli standard minimi di sicurezza per tutti i veicoli? E quel bus elettrico, 100 per cento elettrico, ha preso fuoco per ragioni collegate alla sua alimentazione? Domande, queste, sulle quali si sta già creando un feroce dibattito, tra diverse realtà e figure politiche, tra chi pensa di avere forse già qualche risposta in mano, e chi, al contrario attende l’esito delle indagini per trarre conclusioni. Tra le indagini, appunto, sarà di vitale importanza, come detto, la fruizione dei dati catturati dalla scatola nera del mezzo.

Le note tecniche sul veicolo

Un bus nuovo, con meno di un anno di vita, che viaggiava a una velocità inferiore ai 50 chilometri all’ora, del peso di 13 tonnellate, carico, si pensa, di 35, 36 persone, con una capienza che può arrivare fino a 90 passeggeri. Tanti dubbi, certo, molto rispetto per le vittime e per i feriti, ma una certezza, al momento c’è: le telecamere interne ed esterne del veicolo hanno registrato molto della situazione ambientale al momento dell’impatto.

Come è potuto accadere?

E contrariamente a quanto si prospettava all’inizio, nel momento della tragedia, la scatola nera non è andata distrutta. Quello che si può notare tramite i fotogrammi raccolti da una videocamera pubblica della zona è qualcosa che non si riesce ancora a definire. Si nota il bus procedere, si vedono gli stop accendersi, e poi, quasi da fermo, il mezzo si appoggia al guardrail per poi precipitare. 

Bilancio pesantissimo: 21 morti e 15 feriti

Per quanto riguarda i passeggeri ormai non ci sono più dubbi: erano tutti ospiti del campeggio Hu di Marghera e tra loro 21 sono morti, tra questi un neonato di pochi mesi di vita, un 12enne e una ragazzina, mentre i feriti sono 15, sei gravissimi e tutti stranieri provenienti dall’Ucraina, dalla Spagna, dall’Austria, dalla Germania, dalla Croazia e dalla Francia.

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