Il racconto dell'autista eroe Giuseppe Mazzone: "Ecco come ho evitato una strage"
Ha 34 anni, è originario di Trani ma lavora in Actv dalla scorsa estate. Il suo racconto è emozionante...
C'è chi ha letto la notizia e chi mente. La storia dell'autista eroe che riconosce un uomo armato e lo fa arrestare, diciamolo, ha fatto il giro del web. E' letteralmente impossibile non aver letto una riga, un titolo sulla vicenda (se non lo avete fatto ecco qui il link). Ma ora, a distanza di tempo, emergono nuovi dettagli. E c'è il racconto del diretto interessato... Da pelle d'oca. Non ci resta che riavvolgere leggermente il filo del discorso e partire dall'inizio. Questa volta, però, affidandoci alle parole dell'autista eroe che finalmente ha un nome e un volto: si chiama Giuseppe Mazzone, 34 anni, pugliese di origini, in Actv dalla scorsa estate. L'uomo, infatti, ha raccontato tutto ai colleghi del Corriere. Le sue parole fanno venire i brividi.
Il racconto dell'autista eroe Giuseppe Mazzone: "Ecco come ho evitato una strage"
"Ciao zia!, sono alla guida del 31h e ho un problema a bordo. Ho un coltello tra le ruote. Sto andando verso via Torino". Geniale l'espediente di Mazzone che ha finto di essere in contatto con la zia e invece stava avvisando le Forze dell'ordine. Forze dell'ordine che hanno capito al volo cosa stesse succedendo su quel bus.
In pratica dietro al vetro che separa il conducente dai passeggeri, un uomo aveva tra le mani un coltello. Una lama di almeno 15 centimetri. Era uno straniero, dal finestrino inveiva sui passanti nella sua lingua. Ma Mazzone non si è fatto "paralizzare" dalla situazione e ha pensato solo all'incolumità delle persone a bordo del mezzo. Ed ecco che ha ideato la chiamata "finta" alla zia.
Il resto è storia: lui ha cercato di guidare più lentamente possibile per permettere alle Forze dell'ordine di arrivare nel punto detto al telefono, quella via Torino pronunciata al 112. Ha saltato tutte le fermate per non mettere a rischio altre persone. E poi si è fermato, finalmente, davanti all'Università, simulando un guasto.
L'uomo armato, forse un asiatico, era nervoso: voleva sapere quando sarebbe ripartito il bus. Teneva saldamente il coltello tra le mani. Chissà quali erano le sue intenzioni... Mazzone però non si è fatto prendere dal panico e la sua freddezza ha fatto la differenza. In tanti hanno voluto omaggiare il suo coraggio, anche le istituzioni, il sindaco Luigi Brugnaro e il Governatore Zaia, così come i vertici dell'azienda per cui lavora.
Pugliese di origini, di Trani, nel 2008 ha lasciato la sua terra per lavorare al Nord: prima l'esperienza in fabbrica, poi la decisione di conseguire la patente per i mezzi pubblici a Milano e, infine, dal 2018, in Veneto. Ora vive a Santa Maria di Sala. "Qui ho trovato una comunità generosa - ha spiegato al Corriere - L'altra sera ho voluto evitare che quell'uomo scendesse dal bus tra la folla e facesse una strage".