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"Bisogna creare un network": così potremmo riaprire le scuole in estate, secondo Zaia

L'idea potrebbe essere quella di sfruttare le strutture scolastiche disponibili, come i licei e le scuole medie, per accogliere i bambini più piccoli.

"Bisogna creare un network": così potremmo riaprire le scuole in estate, secondo Zaia
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Abbiamo messo in condizione i lavoratori di tornare a lavorare ma cosa fare con i bambini? E' questo il grande interrogativo emerso oggi durante la conferenza stampa del Governatore Zaia.

Creare un network

Una delle prime domande rivolte al Governatore riguarda la riapertura delle attività lavorative e, di conseguenza, a chi affidare i bambini che rimarranno a casa, dato che i genitori saranno al lavoro ma le scuole rimarranno chiuse. Un problema non da poco, specie se si considerano i bambini in età prescolare o quelli che frequentano le elementari. Inizia così Zaia:

"L'idea è che bisogna creare un network, sostenendo anche economicamente le famiglie. Chiediamo che sia riconosciuto il congedo parentale e, per i meno abbienti, che venga pagata la baby sitter o altri che si occupano di accudire i bambini."

Continua poi il Governatore, proponendo ambienti in cui i bambini possano tornare a giocare in sicurezza, rispettando ovviamente le distanze e l'utilizzo dei dispositivi di sicurezza:

"Pensiamo alle scuole, strutture in cui le lezioni sono sospese ma il personale continua a lavorare. Altre strutture hanno dato disponibilità per rimanere aperte in estate ma dobbiamo essere messi in condizione di operare."

Una possibile proposta

Anche il professor Crisanti conferma che i bambini si infettano meno rispetto agli adulti e certamente utilizzando i dispositivi di protezione si potrebbero limitare al minimo eventuali contagi.
Secondo il Governatore, si potrebbero usare edifici diversi, come quelli delle superiori:

"Avremo molti edifici vuoti perché gli adolescenti possono gestirsi da soli. Potremmo portare lì i bambini così da diluire la presenza nelle aule, adottando il distanziamento sociale ma è necessario che il ministro all'istruzione si esprima."

 

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