Stato di Emergenza

Maltempo in Veneto, Zaia: "Senza i bacini di laminazione il bilancio sarebbe stato disastroso"

Danni ingenti in tutta la Regione: diversi comuni allagati, dieci argini sfondati e 2.400 chiamate alla Protezione Civile. Zaia: "Chiederò al dipartimento l’accesso al fondo di solidarietà nazionale"

Pubblicato:
Aggiornato:

 

Il maltempo ha messo in ginocchio il Veneto. Prosegue ancora per oggi, 17 maggio 2024, l'allerta rossa diramata dal Dipartimento della Protezione Civile in gran parte del Veneto, nonostante un leggero miglioramento che dovrebbe consentire gli interventi nei comuni più colpiti.

Zaia: "Senza i bacini di laminazione il bilancio sarebbe stato disastroso"

Questa mattina, venerdì 17 maggio 2024, il Governatore del Veneto, Luca Zaia, e l'assessore regionale alla Protezione Civile Giampaolo Bottacin hanno tenuto una conferenza stampa per fare il punto sul maltempo.

L'eccezionale ondata di maltempo ha messo in ginocchio l'intera regione causando danni significativi in diverse zone. Diversi i comuni allagati e circa una decina gli argini sfondati.

"Il bilancio senza i bacini di laminazione sarebbe stato disastroso - ha dichiarato il Governatore Zaia - Possiamo dire che l’efficienza della macchina, insieme alle opere infrastrutturali dai bacini di laminazione alle diaframmature e ai 2.500 cantieri per difesa idrogeologica, ci hanno permesso di evitare il peggio.

La situazione è stata davvero critica in gran parte della regione. Solo per dare un’idea ieri sera alla Protezione Civile sono arrivate 2.400 chiamate. Questa notte si è registrata rottura arginale del Muson dei Sassi in comune di Camposampiero (PD), con la fortuna che il fiume è esondato in argine sinistro, mentre l’abitato si trova a destra".

Ieri a Velo d'Astico si sono registrati 230 mm in sei ore, che corrispondono a un Tempo di Ritorno di più 300 anni. Prendendo in analisi anche i 70 mm caduti in 30 minuti in altre zone del Veneto, è possibile affermare che vi corrisponde un tempo di ritorno di circa 200 anni. L'intensità di questi eventi e l'imprevedibilità con cui si sono scatenati sul Veneto in particolare ci pone davanti a nuove sfide, ha sottolineato Zaia, ma gli interventi strutturali che sono stati compiuti in questi anni hanno salvaguardato la Regione.

L'assessore Giampaolo Bottacin

“Siamo di fronte ad un fenomeno eccezionale – ha sottolineato l’Assessore regionale alla Protezione Civile -. Ad esempio, ieri sera ad Asolo si sono registrati 42 mm di pioggia in mezz’ora e a Castelfranco in meno di un’ora e mezza 80 mm. In questo momento stanno passando i colmi di piena nei tratti medi e finali dei corsi d’acqua, ci sono dei problemi anche nelle zone del Sile, ma possiamo dire che il peggio è passato”.

 

Ieri il Governatore ha dichiarato lo Stato di emergenza per il Veneto:

"I danni sono ingenti. Dal momento che già ieri ho siglato lo Stato di emergenza, invito i cittadini che sono stati colpiti dagli eventi a recuperare foto e materiali per attestare i danni. La raccolta documentale sarà indispensabile al fine della richiesta di risarcimento. Ho sentito il direttore nazionale del dipartimento di Protezione Civile Fabrizio Curcio al quale chiederò l’accesso al fondo di solidarietà nazionale per gli eventi di Protezione Civile”.

Una decina gli argini sfondati

Sono circa una decina gli argini che sono stati sfondati.

Nel Vicentino si sono registrate tre rotture degli argini: l’Orolo ha ceduto nell'area di Isola Vicentina a monte del bacino, con segnalazioni di esondazioni del fiume Aldegà a Zimella e del Timonchio a Villaverla, oltre all'esondazione del canale Ronego a Pojana Maggiore.

Allagamenti a Vicenza

Anche nel Veronese sono state segnalate tre rotture degli argini, con particolare attenzione alla rottura lungo il fiume Guà tra Zimella e Cologna Veneta.

Nel Veneziano ha ceduto l'argine sulla SP27 a Mira.

Rottura dell'argine a Mira

Nella notte si è verificata invece la rottura del Muson a Camposampiero, nel padovano.

 

"Ringrazio tutti i volontari per l'intervento tempestivo di questa notte a Camposampiero e per gli interventi di ieri a Verona e Vicenza, che hanno permesso di sistemare velocemente tutti gli argini", ha dichiaro l'assessore Giampaolo Bottacin.

I bacini di laminazione attivati:

  • Montebello (riempito al 50% dell’invaso, comandato),
  • Colombaretta (100%, innesco naturale a sfioro),
  • Caldogno (50%, comandato),
  • Orolo (100%, innesco naturale a sfioro),
  • Trissino (40%, innesco naturale),
  • Viale Diaz (40% invaso, innesco naturale),
  • Muson dei Sassi (80%).

Danni anche nel Veneziano

Dalle 19 di ieri, 16 maggio 2024, un forte temporale ha colpito il centro di Venezia, causando allagamenti anche in Piazza San Marco. Il Mose non è riuscito a proteggere la piazza, ma le paratie intorno alla Basilica hanno evitato danni maggiori.

Disagi anche a Marghera dove a causa del forte temporale, è stato avvertito anche un odore di gas a causa delle vasche di idrocarburi del petrolchimico. Gli operatori hanno effettuato sopralluoghi in seguito alle numerose segnalazioni provenienti dalla terraferma.

L'assessore alla Viabilità Renato Boraso ha invitato i residenti delle zone di Marghera e delle aree a rischio alluvione a rimanere a casa.

"Abbiamo ricevuto segnalazioni di un odore acre proveniente da Marghera. Per favore, inviate qualsiasi segnalazione o richiesta di intervento alla centrale operativa dei vigili del fuoco per le zone allagate al numero 0412747070".

Oggi l'assessore Bottacin ha rassicurato i cittadini:

"L'acqua che ha investito l'impianto ha causato uno sversamento di idrocarburi, ma non è stata registrata alcuna fuoriuscita d'acqua. L'intensità della pioggia ha messo in crisi il depuratore, che ora ha ripreso il corretto funzionamento. Gli operatori dell'Arpav hanno eseguito i dovuti campionamenti dell'aria e presto si avranno i risultati".

Nei comuni a nord di Portogruaro il peggio è passato, ma giovedì i vigili del fuoco sono intervenuti decine di volte. Nel pomeriggio, due automobili sono finite in un canale, e c'è stata una corsa contro il tempo per salvare le persone a bordo, tutte fortunatamente sane e salve.

Campi allagati a Portogruaro

A Gruaro, 40 mm di pioggia hanno allagato Piazza del Ben. Tuttavia, i danni più evidenti si registrano tra Cinto Caomaggiore e Pramaggiore, dove gran parte dei terreni agricoli risultano allagati.

Campi allagati a Portogruaro

Strade chiuse nel veneziano

La situazione della viabilità sulle strade provinciali gestite dalla Città metropolitana sta lentamente tornando alla normalità. I due nubifragi di ieri pomeriggio e sera hanno causato numerosi disagi e allagamenti. Sin dal pomeriggio, la Città metropolitana ha mobilitato tutte le sue forze operative del settore viabilità e le squadre di pronto intervento, per un totale di oltre 30 uomini, richiedendo anche l'ausilio di alcune ditte esterne per risolvere alcune criticità.

  • Sulla SP 27 a Mira, lungo il canale Taglio, si è verificato il cedimento di alcuni tratti dell’argine. Durante la notte la situazione è stata costantemente monitorata. La strada rimane a senso unico, come da ordinanza, e non ci sono stati ulteriori cedimenti. La Città metropolitana ha potenziato la segnaletica stradale e si attende il sopralluogo del Genio Civile.
  • A Quarto d’Altino, a causa dei campi allagati, ieri sera è stata chiusa la SP 41 tra via Repubblica e via 1 Maggio in coordinamento con il comune. La strada è stata riaperta questa mattina.
  • Le strade SP 76 a Gruaro, sia il tratto comunale che quello verso Cordovado, compreso il sottopasso, stanno riaprendo. Ieri sera è stata chiusa la SP 76dir della pista ciclabile a Fossalta di Portogruarese tra la SP 73 e la SP 92.
  • A Teglio Veneto, sulle SP 91 e SP 93, ci sono stati ulteriori allagamenti, così come lungo la SP 463 sul sottopasso a Portogruaro, che è rimasto comunque percorribile.
  • Sono state riscontrate due criticità importanti sulla SP 45 via San Filippo, con cedimenti sul canale consortile “Meolo”. Alcuni restringimenti di carreggiata sono attivi ma quasi risolti.
  • Stanotte ci sono stati problemi anche in alcuni sottopassi, come il Salmasi sulla SP 44 a Musile e la SP 55 a Noventa Calvecchia, tratto San Sonà. Il sottopasso sulla SP 48 tra Musile e Fossalta è rimasto chiuso per tutta la notte, ma è stato riaperto questa mattina.
Seguici sui nostri canali