La protesta

Giorgia Meloni a testa ingiù, blitz degli studenti nelle librerie e in Ca' Foscari: "Solidarietà al professore Sullam"

Una vicenda tutt'altro che chiusa: si apre un nuovo capitolo nel caso del post pubblicato dal docente Sullam con la foto del libro rovesciato. Questa volta a prendere posizione sono stati gli studenti dell'ateneo veneziano.

Giorgia Meloni a testa ingiù, blitz degli studenti nelle librerie e in Ca' Foscari: "Solidarietà al professore Sullam"
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Proprio poche ore dopo la presa di posizione della rettrice della Ca' Foscari, in cui, lo ricordiamo l'università si discostava dalle dichiarazioni del docente Simon Levis Sullam, protagonista della cronaca ormai nazionale per aver postato una foto con i libri di Giorgia Meloni a testa ingiù, gli studenti del collettivo Liberi Saperi Critici, nato a Venezia nel 2012, ha deciso di entrare in azione.

Giorgia Meloni a testa ingiù, blitz degli studenti nelle librerie e in Ca' Foscari: "Solidarietà al professore Sullam"

In modo molto perentorio: si sono radunati lunedì mattina, come loro stessi hanno spiegato, "per esprimere non solo la nostra vicinanza e solidarietà al professore Sullam, ma anche e soprattutto per ribadire che l'università è antifascista! La vera violenza, lo abbiamo ribadito e continueremo a farlo, è quella di chi ogni giorno pronuncia parole d'odio e discriminazione".

Un gesto, quello dei giovani, che evidentemente non deve essere stato gradito dai referenti di Fratelli d'Italia, partito guidato da Giorgia Meloni, che hanno infatti manifestato dissenso nei confronti della protesta.

"Dilaga sempre di più negli ambienti di certa sinistra una strana concezione della democrazia, per cui il loro pensiero è giusto e intoccabile e quello degli altri è sbagliato, brutto e da cancellare.

Trovo agghiaccianti le parole e le azioni del collettivo Liberi Saperi Critici di Venezia, che con una chiamata alle armi che ricorda i periodi bui degli anni '70 ha organizzato una protesta non solo contro Fratelli d'Italia, partito democraticamente eletto nel Parlamento Italiano, ma contro la stessa rettrice di Ca' Foscari, "colpevole" di aver preso le distanze dall'ormai famigerato post condiviso dal professor Levis Sullam.

Una campagna a tappeto via mail, che ha raggiunto non solo i componenti e i simpatizzanti del collettivo, ma anche studenti che con loro nulla hanno a che fare, spammandola su numerosi indirizzi email".

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Il senatore e coordinatore veneto di Fratelli d'Italia stigmatizza così l'annuncio via mail e social della manifestazione organizzata per lunedì pomeriggio a Ca' Foscari centrale, che già in mattinata aveva visto un blitz in alcune librerie veneziane dove il volume "Io sono Giorgia" è stato rovesciato a testa in giù e le foto pubblicate sulla pagina Facebook del collettivo.

"Gettare odio sulle persone che la pensano diversamente, convogliare le ire della gente su un determinato nemico politico: è questa la democrazia, la libertà di pensiero che si vuole tutelare?

Non è accettabile che qualche studente attacchi Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni bollandoli come realtà che "seminano quotidianamente odio razziale e che provocano veri danni alla libertà delle persone, come un partito "con esponenti di spicco mafiosi" che predicano "vero odio e discriminazione": io non credo che libertà sia rievocare immagini violente e postarle o condividerle sui social network, associando idee di vendetta e morte a un personaggio di spicco nel sistema democratico italiano. Ancora peggio se questo viene fatto da chi si auto-proclama "dalla parte giusta", come tanto va di moda con il moderno politicamente corretto, e che poi si scaglia contro l'unica leader donna della nostra nazione.

Spero che tutte le forze politiche, come già successo in occasione della pubblicazione del post originario, condannino questa azione, ripristinando il diritto democratico a poter esprimere la propria opinione senza dover assistere a proteste e ritorsioni dai toni preoccupanti".

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