La tragedia

Due anni dalla strage del bus di Mestre, la procura: “Inchiesta chiusa entro il 3 dicembre”

I vigili del fuoco intervenuti durante il disastro: "Oggi il pensiero va alle 22 vittime di quella notte"

Due anni dalla strage del bus di Mestre, la procura: “Inchiesta chiusa entro il 3 dicembre”

La procura di Venezia fissa una data: entro il 3 dicembre 2025 verranno chiuse le indagini sulla tragedia del bus di Mestre. Lo ha confermato il procuratore aggiunto facente funzioni Stefano Ancilotto.

Un annuncio che arriva in concomitanza al secondo anniversario di quel drammatico 3 ottobre 2023, quando alle 19.38 un autobus elettrico diretto da Venezia a Marghera è precipitato dal cavalcavia nei pressi della stazione ferroviaria di Mestre, causando ventidue vittime.

Il bus precipitato dal cavalcavia a Mestre

Due anni dalla strage del bus di Mestre

Erano in vacanza, stavano tornando in hotel dopo una giornata a Venezia. Ventidue vite spezzate in pochi secondi: giovani coppie, famiglie con bambini, turisti arrivati dall’estero per scoprire la città lagunare. Solo l’autista, il trevigiano Alberto Rizzotto, non era straniero.

Il conducente trevigiano Alberto Rizzotto

Il 3 ottobre 2023, alle 19.38, l’autobus elettrico che li trasportava è precipitato dal cavalcavia di Mestre, trasformando un viaggio di piacere in una tragedia che ha segnato per sempre la città.

Due anni fa, in quelle ore drammatiche, furono impegnati anche 70 Vigili del fuoco, chiamati a un intervento tra i più complessi: soccorrere i passeggeri intrappolati e allo stesso tempo domare le fiamme divampate sul mezzo.

“Oggi il pensiero va alle 22 vittime di quella tragedia”, è la nota diffusa dai Vigili del fuoco di Venezia.

Anche il Governatore Zaia ha voluto rivolgere un pensiero alle vittime:

“Oggi voglio rivolgere un pensiero alle vittime rinnovando il messaggio di cordoglio mio personale e della Regione del Veneto ai loro familiari. Al contempo desidero ribadire il nostro ringraziamento a tutti i soccorritori e ai sanitari che per mesi si sono presi cura dei feriti.

Per tutti noi il simbolo di questa tragedia resterà la piccola ucraina di soli 4 anni, che dopo oltre 9 mesi di ricovero, lottando tra la vita e la morte, ce l’ha fatta”.

Ora, due anni dopo quel disastro, la procura di Venezia annuncia che l’inchiesta sarà chiusa entro il 3 dicembre. A darne conferma è stato il procuratore aggiunto facente funzioni Stefano Ancilotto: i sostituti Cameli e Gava stanno lavorando per rispettare la scadenza fissata con l’ultima proroga concessa.

La procura: “Inchiesta chiusa entro il 3 dicembre”

Dopo un primo anno di accertamenti – conclusosi formalmente lo scorso novembre, con la sospensione del mese di agosto per la pausa feriale – la procura aveva chiesto e ottenuto due proroghe di sei mesi ciascuna.

Ora il punto fermo è fissato: entro inizio dicembre la magistratura dovrà mettere nero su bianco i risultati delle indagini.

Il nodo principale non riguarda il bus, di fabbricazione cinese, ma il guard-rail del cavalcavia: quel varco fuori norma da cui il mezzo ha sfondato la protezione dopo aver scarrocciato per oltre 50 metri. L’obiettivo degli inquirenti è ricostruire la catena di responsabilità, individuando chi fosse a conoscenza delle criticità della barriera e chi avrebbe dovuto intervenire per metterla in sicurezza.

Gli indagati

In un primo momento sotto inchiesta erano finiti tre dirigenti del Comune di Venezia e il titolare della società proprietaria del mezzo. Con il progredire delle indagini, però, la lista degli indagati si è allungata, segno che la procura sta ampliando il raggio delle responsabilità potenziali.

Il lavoro investigativo, quindi, prosegue serrato: tra due mesi la verità giudiziaria dovrà essere messa agli atti.

Mestre ricorda le vittime della strage del bus

Si è svolta questa mattina, nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù a Mestre, la cerimonia in memoria delle 22 vittime dell’incidente del 3 ottobre 2023, quando un autobus elettrico precipitò dal cavalcavia Rizzardi.

La commemorazione, organizzata dal Patriarcato in collaborazione con il Comune di Venezia, è stata accompagnata da un momento pubblico di preghiera.

A celebrare la funzione è stato il patriarca Francesco Moraglia, che nell’omelia ha richiamato la fragilità dell’esistenza:

“I giorni dell’uomo sono passeggeri come l’erba – ha detto – ma attraverso la fede riusciamo a raggiungere l’eternità”.

Sempre in mattinata è stata deposta una corona di fiori sotto il cavalcavia Rizzardi, luogo dell’incidente, dove due anni fa persero la vita i passeggeri del bus. Un gesto sobrio ma carico di significato, per ribadire che la memoria di quella tragedia rimane viva nella comunità veneziana.