Iniziato il processo per l'omicidio Giacomo Gobbato, accoltellato a Mestre
Il responsabile, un cittadino moldavo di 38 anni senza fissa dimora e dipendente dalla cocaina, è accusato di omicidio volontario aggravato dall'intenzione di commettere una rapina ai danni di Carmen, 50enne di origini colombiane.

È iniziato il processo per l'omicidio di Giacomo Gabbato, accoltellato il 20 settembre 2024 mentre provava a difendere una donna da Serghei Merjevschii che la stava rapinando a Mestre..
Il processo
È iniziato il processo alla Corte d'Assise di Venezia dove lunedì 28 aprile 2025 si è tenuta la prima udienza. Il collegio, presieduto da Stefano Manduzio, ha accolto le istanze di entrambe le parti. Le prime testimonianze saranno ascoltate il 27 maggio, quando sarà interrogato l'imputato e sarà ascoltata la testimonianza di Sebastiano, oltre alla visione dei video della rapina. L'udienza per la discussione finale è stata fissata all'8 luglio.
Giacomo Gobbato aveva 26 anni quando, quella fatidica notte in Corso del Popolo, è intervenuto per fermare una rapina, perdendo la vita. Con lui è intervenuto anche un suo amico, Sebastiano Bergamaschi, che è rimasto ferito, ma è riuscito a sopravvivere. I due amici facevano parte del Centro Sociale Rivolta, che ha pianto la morte di "Jack" sui social.
La notte dell'omicidio di Giacomo
Alla notizia della tragedia, gli attivisti e tutta la Città si sono riuniti, sabato 28 aprile, in un corteo guidato da uno striscione che recitava: "Per Jack, per noi, per tutti: riprendiamoci la città". Anche il Sindaco di Venezia si è unito alla commemorazione dichiarando il lutto cittadino lunedì 30 settembre, il giorno dei funerale.
Il responsabile, un cittadino moldavo di 38 anni senza fissa dimora e dipendente dalla cocaina, è accusato di omicidio volontario aggravato dall'intenzione di commettere una rapina ai danni di Carmen, 50enne di origini colombiane. Serghei ha scritto delle lettere private dove si scusa a tutte le persone coinvolte, soprattutto alla famiglia Gobbato, che adesso vuole un risarcimento di un milione di euro.
L'imputato, oltre all'omicidio, dovrà rispondere di due rapine. Di fatto, dopo aver aggredito Carmen e Giacomo, ha provato un altro colpo in via Aleardi. In questo caso però la vittima, una turista giapponese, è riuscita a scappare dall'aggressore.