Gli appuntamenti

Cosa fare a Venezia e provincia nel fine settimana (11 e 12 settembre 2021)

Bolidi che solcano le onde, visite guidate scovando gli angoli più seducenti di Venezia, ma anche...

Cosa fare a Venezia e provincia nel fine settimana (11 e 12 settembre 2021)
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Non è mai troppo tardi per un fine settimana all'insegna del divertimento, della cultura e di molto altro... Ecco una comoda guida per gli eventi imperdibili sul territorio.

Cosa fare a Venezia e provincia nel fine settimana (11 e 12 settembre 2021)

  • Motonautica, sabato il 50esimo rally Venezia Pordenone

Torna sabato 11 settembre uno degli appuntamenti classici della motonautica italiana, il rally Venezia-Pordenone, giunto quest'anno alla sua cinquantesima edizione. Ad organizzare l'evento è il gruppo sportivo nautico "Portus Naonis". Si tratta di una gara di regolarità, che si svolge sotto l'egida della Federazione Italiana Motonautica e si snoderà su un percorso di circa 140 chilometri.

L'evento è stato presentato questa mattina alla presenza, tra gli altri, dell'assessore al Turismo del comune di Venezia e del direttore del Salone Nautico Fabrizio D'Oria.

I concorrenti partiranno da Venezia e percorrendo le acque interne della gronda lagunare giungeranno a Caorle. Da lì proseguiranno poi lungo i fiumi Livenza, Meduna e Noncello, per poi approdare a Pordenone, capolinea dell'antica via d'acqua. L'arrivo è fissato al Ponte di Prata della città friulana intorno alle ore 15.

I partecipanti sceglieranno all'inizio la velocità con cui intendono gareggiare tra quelle stabilite dall'organizzazione. Vincerà chi avrà rispettato la media prescelta. Al rally, che rientra nel campionato regionale di regolarità FIM partecipano soprattutto equipaggi provenienti da Veneto e Friuli Venezia Giulia.

La manifestazione non ha solo un valore sportivo, ma punta anche a mantenere vivi i legami storici, artistici e culturali tra le città di Pordenone e Venezia, prefiggendosi inoltre, grazie alla collaborazione con il Salone Nautico di Venezia, di promuovere un itinerario di turismo nautico a lento moto, sul modello di quanto accade sui fiumi del centro Europa. Foto dal gruppo Facebook Rally Motonautico Venezia Pordenone 50 anni di mito - regolarità.

Tutte le info sul sito istituzionale


  • Trio Toranj in concerto

Un evento davvero imperdibile per gli amanti del genere, quello in programma questo sabato, l'11 di settembre, a Palazzo Grimani, in calle Grimani 4055. Si tratta di un concerto di musica classica persiana che si svolgerà utilizzando gli strumenti tipici del santour e kamancheh, che saranno affidati agli esperti Vahid Hajihosseini e Hosna Parsa, con il contributo delle percussioni suonate da Paolo Modugno.

Verranno eseguiti sia brani d'autore che composizioni tradizionali intervallati da improvvisazioni. Per ulteriori informazioni si può contattare il numero 0415210577. Il prezzo del biglietto varia dai 12 (ridotto) ai 18 (intero). Il concerto inizierà alle 18.


  • Il mercatino dell'antiquariato in Campo San Maurizio

Se si capita a Venezia durante uno dei cinque fine settimana in cui si svolge lo storico mercatino dell’antiquariato di campo San Maurizio, una visita è d’obbligo.

"La nostra associazione porta a Venezia per questo evento operatori professionali da tutta l’Italia e le loro preziose merci, oggetti e curiosità del passato ma soprattutto pezzi pregiati dal ‘600 al ‘900, esposte sui tipici moduli in legno che la tradizione vuole invariati dal 1970 anno di fondazione del mercato, possono soddisfare i collezionisti più esigenti. Le manifestazioni avranno luogo sempre con orario 9 – 19".

L'appuntamento, che ricordiamo è gratuito, va in scena da domani, venerdì 10 settembre, fino a domenica 12 sempre dalle 9 alle 19.

Info al sito ufficiale della manifestazione.


  • Visita guidata Torre dell'Orologio

Torna a disposizione dei visitatori la magnifica Torre dell'Orologio in piazza San Marco. Ovviamente con guida e su prenotazione. Per maggiori informazioni contattare il numero 848082000.

La Torre dei Mori è uno dei segni architettonici più celebri di Venezia: sovrasta come un arco di trionfo l’accesso alla nevralgica via commerciale della città, l’antica Merceria. Essa è anche un elemento insieme di rottura e di connessione tra le varie parti architettoniche del complesso di Piazza S. Marco e tra le diverse funzioni urbane che da esso si diramano: le sedi del potere politico e religioso; i luoghi della rappresentanza e quelli dell’economia; l’affaccio verso il mare e l’articolazione dell’intera maglia edilizia cittadina.

La torre è, insomma, con il suo grande orologio astronomico, capolavoro di tecnica e di ingegneria, un irrinunciabile elemento dell’immagine stessa di Venezia e ne segna, oramai da cinquecento anni esatti, la vita, la storia e il continuo scorrere del tempo. La decisione di costruire un nuovo orologio pubblico nell’area marciana in sostituzione del malandato e inadeguato vecchio orologio di Sant’Alipio (sull’angolo nord-occidentale della Basilica) precede, come è noto, quella relativa alla fisica ubicazione della macchina. Risale, infatti, a una deliberazione del Senato del 1493 l’incarico a Zuan Carlo da Reggio per il nuovo orologio; è invece del 1495 la decisione circa “el loco” dove collocarla, che sarà “sopra la bocha de Marzaria“.

L’anno appresso, a testimonianza di Marin Sanudo, “adì 10 zugno fu dato principio a butar zoso le caxe al intrar de Marzaria (…) per far le fondamente di un horologio multo excelente“. Il primo di febbraio del 1499, sempre a testimonianza del Sanudo, finita la fabbrica e montato il meccanismo, “fo aperto et scoperto la prima volta l’orologio ch’è su la piaza, sopra la strada va in Marzaria, fato cum gran inzegno, e belissimo“. Si trattava del corpo verticale (quindi la vera e propria torre) che dall’arco del pianterreno sale fino alla sommità a terrazza con le statue dei mori, lungo un quadruplice ordine a scalare e sulla estensione di un’unica campata a base rettangolare di circa 9 x 6 metri. Quest’edificio si poneva come un elemento di forte novità e di radicale rottura rispetto all’assetto complessivo della Piazza, ancora ordinata sulla sostanziale cifra linguistica impostata all’epoca di Sebastiano Ziani (XII sec.) e contraddistinta dalla serialità dei celebri edifici porticati (ancora agevolmente leggibili grazie soprattutto alla testimonianza iconografica resane dal telero di Gentile Bellini con la Processione della Santa Croce).

Nei cinque anni successivi (con decisione del 1500 reiterata nel 1503) furono aggiunte alla torre le due ali laterali concluse dalla doppia terrazza balaustrata. Va notato, invece, che solo dopo un incendio del 1512 fu dato avvio al programma di completo rifacimento delle confinanti Vecchie Procuratie (iniziando a demolire l’esistente nel febbraio del 1513). La torre, insomma, per più di un decennio restò, pressochè isolata, a costituire una sorta di manifesto della nuova – e assai breve – stagione dell’architettura dell’umanesimo architettonico indigeno in Venezia (e in tale condizione essa è visibile anche in un suggestivo disegno attribuito al Carpaccio oggi in collezione privata a Zurigo).

Ma anche sotto il profilo di un complessivo disegno urbano, la Torre dell’Orologio è un irrinunciabile piolo e chiave di lettura dell’intero cuore cittadino, costituendo in ciascuno dei due approcci che essa prevede (dalla Piazza e dalle Mercerie) l’obbligato e voluto fuoco spaziale e semantico: arco trionfale e straordinario oggetto monumentale di connessione tra il forum degli spazi marciani e la via dei commerci per eccellenza (e antonomasia: Mercerie); dall’altro lato, invece, altrettanto eccezionale cannocchiale prospettico verso lo scenario del potere politico, la porta marittima della città e il porto.

Una serie di ragioni più meno convincenti ha fatto sì che l’inventore della fabbrica fosse individuato in Mauro Codussi: in effetti, l’impianto degli ordini appare il medesimo che è possibile riscontare in talune opere certe del maestro, e così si può dire per non ignorabili sottolineature linguistiche; per la sicurezza, soprattutto, con la quale il disegno strutturale della Torre si impone anche alle stesse partiture di ornato (particolarmente ricche e forse eclettiche in concomitanza con i quadranti e gli apparati celebrativi e d’ornato, riferibili a vari artisti e decoratori).

A metà Settecento, ad opera di Giorgio Massari, furono aggiunte, sopra le terrazze, le soprelevazioni delle ali e le nuove ulteriori balaustre; e furono altresì inserite le otto colonne a ridurre la luce delle trabeazioni al pianterreno su progetto, quasi certamente, non già di Tommaso Temanza, come spesso si ripete, ma di un meno noto architetto Andrea Camerata. Né l’uno né l’altro di questi interventi ha la forza di stravolgere gravemente l’impianto originario della fabbrica; tuttavia la lettura ne risulta disturbata e appesantito il disegno generale dell’insieme (soprattutto per la reiterazione delle finestrine binate e per la ripresa della balaustra contro il cielo).

Assai gravi furono invece le manomissioni all’interna struttura del manufatto realizzate, parallelamente a quanto avveniva alla macchina dell’orologio, a metà Ottocento: demolite le scale lignee e sostituite con scalette metalliche a chiocciola, fu abbattuta la copertura in larice e lastre di piombo per sostituirla con volte e lastre marmoree, mentre le stesse statue dei mori venivano alzate di circa un metro rispetto al loro originario livello d’appoggio. Ma anche il complessivo impianto e aspetto della Torre era destinato a subire in quest’occasione una sorta di aggiornamento strutturale e d’immagine con l’utilizzo di materiali e decori poco in linea con le origini della fabbrica.

Tutti gli approfondimenti sul sito ufficiale


  • Festival della Politica 2021

Dall’8 al 12 settembre ritorna a Mestre il Festival della Politica.

Oltre 50 eventi tra conversazioni, dibattiti, spettacoli e workshop, diffusi nelle piazze e nei teatri del centro di Mestre.

"Un’edizione in sicurezza ma finalmente in presenza, dopo che nel 2020 le drammatiche conseguenze della pandemia ci avevano obbligati a presentare i nostri incontri unicamente in forma virtuale, sul web.

Tema centrale di questa edizione sarà una questione attualissima. Analizzeremo l’irrompere delle donne sulla scena politica globale, unica vera rivoluzione che abbia coinvolto l’Occidente negli ultimi decenni. E proveremo a capire quanta strada rimane ancora da percorrere affinché la parità di genere, sancita dalla nostra Costituzione, diventi esperienza concreta e universale nella politica, nel lavoro, nella società.

Per farlo coinvolgeremo decine di protagoniste e protagonisti della ricerca, della cultura e della società civile, provenienti dai mondi del giornalismo, della politologia, delle scienze umane, dell’economia e della letteratura. Tutti gli eventi del Festival della Politica 2021 sono a prenotazione obbligatoria".

Info sul sito ufficiale della kermesse

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