100 giorni fa ha rischiato di morire e ora festeggia l'oro (e l'argento) alle Paralimpiadi
Nessuno mai come la veneziana Bebe Vio...
C'è solo un nome (e un cognome ovviamente) che oggi, più che mai, deve essere pronunciato a gran voce, non solo per i risultati straordinari conquistati, ma anche per il coraggio, per la forza per lo spirito di sacrificio dimostrati in questi mesi: è quello di Bebe Vio, l'atleta paralimpica veneziana che ha stravinto nella sua categoria (fioretto individuale) ma che la sua battaglia più impegnativa l'ha vinta solo pochi mesi fa, quando era arrivata a un passo dalla morte...
100 giorni fa ha rischiato di morire e ora festeggia l'oro alle Paralimpiadi
Ci sono risultati, come quello di Marcell Jacobs, capaci di dare speranza a un popolo. E ce ne sono altri, come quello della veneziana Bebe Vio, in grado di irradiare di gioia il mondo intero. Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio, nota anche come Bebe Vio, non ha soltanto, come è noto, stravinto alle paralimpiadi di Tokyo nella sua categoria, il fioretto individuale. E già questo sarebbe un traguardo straordinario. No, lei ha fatto molto, ma molto di più.
Un'infezione, l'intervento e poi il sogno (divenuto realtà) di Tokyo
Ha lottato contro la morte, qualche mese fa, 119 giorni, per essere precisi. E ha vinto. Come solo lei è in grado di fare, superando dolori lancinanti, insostenibili, battendo una gravissima infezione, e arrivando all'appuntamento della kermesse sportiva con tutta quella energia che le ha permesso di battere le avversarie. E' stato il primario di Traumatologia dell'Irccs di Milano a mettere in luce il coraggio di Bebe Vio, che ha raccontato a Repubblica, come sia riuscita a superare una sublussazione traumatica del gomito rimediata in allenamento, e della conseguente infezione provocata da un antibiotico.
Bebe Vio, un esempio per tutti
Ma lei non ha mollato un secondo, ha continuato a lottare, con l'energia che ormai conosciamo tutti. Energia che deve essere un esempio per chi la guarda, per chi, magari, sente in certe situazioni di non farcela. Perché sì, a volte, i veri campioni si vedono fuori dai terreni di gioco... e lei, in questo è una stella lucente.
Il commento del Governatore Luca Zaia
"Sempre più leggendaria. Non ci sono altre parole per definire Beatrice Vio che all’indomani di uno strepitoso oro individuale, trascina le altre azzurre Loredana Trigilia e Andreea Mogos e ci regala un argento nel fioretto a squadre. Tutto questo il giorno dopo aver rivelato della grave patologia che ha rischiato di non superare nella primavera scorsa. Bebe è un vero modello di forza d’animo, di volontà e di riscatto; una gemma sempre più splendente della terra veneta!"
E i successi per gli atleti veneti non finiscono qui...
"Anche oggi i nostri ragazzi alle Paralimpiadi ci stanno regalando emozioni forti: STRAORDINARIA la remuntada - da settimi all’argento - nella 4x100 stile di nuoto con Antonio Fantin di Bibione, Simone Ciulli, Simone Barlaam e l’ormai immancabile squalo Stefano Raimondi di Zimelle, Verona. Che batticuore! Grazie ragazzi! Per Fantin e Raimondi, già sul podio in altre gare, si tratta di una bella conferma, non solo di capacità tecniche, ma anche di tenuta psichica e fisica dopo giorni di competizione.
Lo sport veneto continua a vivere un sogno vincente. Auguro a tutti i ragazzi in gara di risvegliarsi il più tardi possibile, perché solo chi non ha il coraggio di sognare non realizza i suoi sogni. Questi sono tutti giovani che di coraggio ne hanno a bizzeffe, e non solo di sognare!".