Dallo smart working alla spesa online quali abitudini resteranno dopo la pandemia

Dallo smart working alla spesa online quali abitudini resteranno dopo la pandemia
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La pandemia ha sconvolto le vite di tutti noi, imponendo diversi cambiamenti nelle nostre abitudini quotidiane e nel modo di interagire con le altre persone. Tra restrizioni temporanee e nuove modalità che si rivelano più efficienti, cosa rimarrà di questo periodo nei nostri stili di vita nel futuro?

I cambiamenti nelle abitudini sociali e nella vita quotidiana

La necessità di rallentare il più possibile il contagio da Covid-19 nell’attesa del vaccino, ha inevitabilmente rimodellato il modo di concepire la socialità. Il distanziamento sociale, ad esempio, ha dato vita ad una serie nuove abitudini, come quella di salutarsi con il gomito invece che dandosi la mano o baciandosi, o quella di preferire incontri distanziati con i propri amici o addirittura di ricorrere alle videochiamate. Anche il coprifuoco ha contribuito ad un cambiamento nella vita sociale, specialmente quella notturna. 

Anche l’abitudine di fare la spesa online ha registrato un significativo incremento rispetto al periodo antecedente alla pandemia, e tutto fa pensare che questa tendenza continuerà ad aumentare, specialmente se si considerano le categorie più fragili, come gli anziani e gli ammalati, che sono quelli che traggono maggior beneficio da questa pratica. Basti pensare ad esempio alla riduzione degli sforzi legati al trasporto della spesa per le scale, causati soprattutto di quei prodotti più pesanti come i detersivi o l’acqua minerale, che oggi è possibile ricevere a domicilio grazie ad alcuni servizi di spesa online molto semplici da utilizzare. Si tratta di una tendenza che si affianca a quella degli e-commerce, già molto diffusa prima dell’emergenza sanitaria.

Il fatto di passare molto tempo a casa ha fatto anche sì che le persone iniziassero a prendersi più cura di loro stesse e, con la chiusura di palestre e centri sportivi, in moltissimi hanno cominciato a praticare sport nella propria abitazione, magari associandovi anche una dieta più attenta alla vita sedentaria: si tratta di abitudini che probabilmente si protrarranno anche dopo la fine della pandemia, che saranno probabilmente affiancate ad alcune attività all’aperto, come la corsa o l’aerobica leggera. 

Lavoro e studio: smart working e dad

I veri temi della pandemia sono però legati allo smart working e la didattica a distanza, che si sono presentati nei primi periodi di lockdown come modalità alternative per il lavoro e per lo studio e che, con il passare del tempo, si stanno radicando sempre di più nella vita di tutti i giorni. 

Questo avviene sicuramente perché la necessità di combattere il contagio è ancora molto importante e in certe zone spesso impone l’utilizzo di questi mezzi, ma è anche vero che soprattutto per quanto riguarda lo smart working ci si sta rendendo conto che si tratta di vie che effettivamente possono essere percorse anche in tempi più ordinari. 

La sfida in questo senso è colmare il divario digitale e tecnologico che affligge ancora larga parte dell’Italia, un deficit che si è fatto sentire forte nei primi tempi di lavoro e didattica a distanza, quando capitava che le famiglie non avessero a disposizione strumenti come tablet, computer o anche solo una connessione a internet adeguata. Se istituzioni e aziende riusciranno a superare questo ostacolo, allora lo smart working e la dad potrebbero diventare parte dell’ordinario anche quando si uscirà da questa fase di emergenza.

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