Servizi per 80mila bimbi

Zaia su scuole dell'infanzia "Se sono queste le mani che se ne occupano, c'è da preoccuparsi"

Bisogna trovare immediatamente le risorse per le scuole per l'infanzia private.

Zaia su scuole dell'infanzia "Se sono queste le mani che se ne occupano, c'è da preoccuparsi"
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Il punto stampa di oggi, 29 giugno 2020.

Il bollettino

Il totale dei tamponi è di 950.621, in isolamento ci sono 711 persone mentre i positivi sono 19.278 (+3). I ricoverati sono 187 di cui solo 17 Covid. Le terapie intensive sono 11 (di cui 1 coronavirus). Sono 2.008 i decessi e i dimessi 3.584. Nati 82.

Le segnalazioni del fine settimana

Tantissime le segnalazioni durante il weekend:

"Ne viene fuori un forte senso civico da parte di quella maggioranza di cittadini che rispetta le regole. Noi siamo fortemente preoccupati del fatto che, a prescindere dal fatto che i virologi ci dicano che il virus abbiamo diminuito la sua potenza e che la comunità scientifica si stia affermando su questa tesi, dico semplicemente ai veneti quello che ho detto il 18 maggio: la responsabilità è trasferita dalla sanità ad ognuno di noi. Lo dico perché anche l'uso della mascherina nei luoghi chiusi o negli assembramenti è diventato festa della libertà non portarlo ne prendo atto però stiamo mettendo a repentaglio un grande lavoro. Un invito a tutti a restare nei binari del sostenibile anche perché ci sono pochissime regole."

Attualmente ci sono 22 focolai di cui 13 sono privati e 9 in strutture per anziani. Il Presidente specifica che nelle strutture per anziani si è in piena fase di remissione. Si sta accelerando il testing nelle case di riposo: i tamponi vengono effettuati ogni 20 giorni, sia al personale che agli ospiti. Quello che preoccupa è l'"effetto finestra": nonostante il test, è fondamentale il senso civico per evitare che un possibile contagiato diventi veicolo per il virus.

Il focolaio delle badanti

Partita la lettera per tutti i dipartimenti: verrà fatto gratuitamente il tampone a tutte le badanti che tornano dalla Moldavia. Loro, infatti, provengono da un sistema sanitario differente ma entrano in contatto con soggetti fortemente a rischio, ovvero gli anziani autosufficienti:

"Non è un fatto di ghettizzazione: hanno a che fare con soggetti fortemente a rischio, malati o anziani. E' inutile fare i test nelle case di riposo e poi avere un viavai di badanti che non sappiamo cosa hanno"

Non servono certificati o altro: è sufficiente che i familiari (ovvero i datori di lavoro) informino il sistema sanitario veneto.

E la scuola?

"Quando abbiamo chiesto di occuparci della scuola ci è stato detto "giù le mani". Certo è che se le mani che se ne occupano sono queste, c'è da preoccuparsi. Il dibattito che è nato, al di là delle app, è che più una cosa è incasinata e più ci pare che sia fatta bene. In questo Paese, la cultura imperante è quello della complicazione: arriverà un giorno in cui tutto sarà semplice perché c'è un formicaio che cresce sempre di più e bisognerà buttare giù."

Il problema che si pone riguarda le scuole private: non finanziarle, vuol dire non offrire un servizio ad una determinata fascia. Si tratta dei bambini da 0 a 3 anni per cui non c'è un'alternativa ai centri privati. In Veneto, si stimano circa 80mila bimbi, per 40/60mila famiglie che non saprebbero dove andare per la scuola dell'infanzia.

"L'inadempiente è il Governo che non fornisce i servizi al cittadino in Veneto, tanto che le parrocchie hanno dato vita a 1.112 scuole: invito il Governo a trovare subito le risorse"

 

 

 

 

 

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