Zaia show a Pontida: "L'autonomia vale anche la messa in discussione di un Governo"
In sei minuti il Governatore ha messo in chiaro la sua posizione...
Si scrive Pontida, si legge autonomia. Sì, perché dal "pratone" più famoso della politica italiana, quella che è venuta fuori, al netto dei vari interventi sul palco, è stata tanta "voglia di autonomia". Lo si capisce subito, a qualche ora di distanza dall'evento, a bocce ferme, come si suol dire, solo guardando le immagini della manifestazione. Un vero e proprio tripudio di bandiere della Serenissima, piccole e sparse nel pubblico (non la marea umana del periodo pre-Covid) e una grande, enorme, come quella che ha accompagnato il Governatore del Veneto Luca Zaia durante i sei minuti di comizio. Comizio che, occorre dirlo, è terminato con una presa di posizione da evidenziare: "L'autonomia - ha spiegato Zaia - Vale anche la messa in discussione di un Governo". Insomma, per la serie, più chiari di così... Ma andiamo con ordine per rivivere la giornata dalle prime fasi fino al momento clou, il discorso del "Capitano" Matteo Salvini.
Zaia show a Pontida: "L'autonomia vale anche la messa in discussione di un Governo"
Ormai il dado è tratto. Si dice così quando una scelta, per quanto sofferta o dolorosa, è stata presa e si deve attendere la ricaduta, le conseguenze di tale decisione. In questo caso si tratta della decisione di utilizzare alcune parole. Parole pesanti, anzi, pesantissime, pronunciate dal Governatore del Veneto Luca Zaia in occasione del raduno della Lega a Pontida, il classico e tradizionale appuntamento che mette insieme tutte le diverse "anime" del partito di Matteo Salvini.
Parole che, in un certo senso, marcano il segno, tirano una riga sul terreno di gioco, e impongono una riflessione, quantomeno all'interno della leadership del partito. Ma non solo. Sono parole, quelle di Zaia, che possono anche essere viste come una sorta di "dichiarazione di guerra politica", tra il Governatore trevigiano e l'attuale leader. Anche perché, a ben guardare, proprio in quel popolo di appassionati della Lega, non sono mancati cartelloni molto critici nei confronti del "capitano"...
Tutte le anime erano presenti ieri, domenica 18 settembre 2022, appunto, anche quelle non molto contente della leadership, o quelle che hanno altre ambizioni rispetto, per esempio a un semplice Governo, ma che vogliono a tutti i costi un risultato: l'autonomia. Veneti, soprattutto, o in larga parte, i leghisti presenti sul "pratone" politico più famoso d'Italia, quello che con Bossi ha dato il via a una vera e propria rivoluzione politica e che oggi, dopo i record proprio grazie al "capitano", vive un periodo oggettivamente più "magro" in termini di partecipazione.
Basta guardare le immagini, infatti, per notare come il numero dei presenti sia decisamente inferiore (e non sembra essere il Covid la causa) e per osservare una particolare "anomalia": il massiccio sventolio di bandiere della Serenissima, sintomo, come detto, di una buona presenza di Veneti. Liga Veneta "batte" quella lombarda? Difficile a dirlo, di certo il momento del discorso del Governatore Luca Zaia è stato decisamente uno dei più attesi e non parlare di un'accoglienza "calda" da parte del pubblico, sarebbe come voler essere disonesti nella narrazione. Zaia ha subito messo le cose in chiaro:
"L'autonomia è un'assunzione di responsabilità - ha spiegato dal palco - Non è accettabile che ancora qualcuno vada in giro a buttare fumo negli occhi nella povera gente di qualche comunità, dicendo che questa sarebbe una secessione dei ricchi. Non possiamo accettare che se passerà l'autonomia si verificherà l'impoverimento di una parte della popolazione d'Italia, nello specifico del sud.
A questi diciamo che se ci sono ancora rifiuti per strada, se manca l'acqua potabile in alcuni palazzi, se alcuni cittadini sono costretti ad andare a curarsi in altre città, non è mica colpa dell'autonomia. E' colpa di quei lazzaroni che hanno governato fino a ora. 22 ottobre 2017, questa la data del referendum. Il governo entrante dovrà celebrare l'anniversario dei cinque anni da questa data. Io penso che non ci siano più scuse. In Veneto è 50 anni che parliamo di essere padroni a casa nostra. Possiamo dire che siamo più bravi di Roma a gestire le risorse sul territorio.
Einaudi diceva che a ognuno doveva essere data l'autonomia che gli spetta. Lo diceva chi ha scritto la Costituzione. E' giusto che ciò venga rispettato. Questo Governo non ha scelte. Chiunque andrà a governare non avrà scelte. Chi è contro l'autonomia è contro la Costituzione. Ho iniziato la mia marcia nel 2010 con uno slogan: "Prima il Veneto". E non sono parole di razzismo o di egoismo ma la volontà di dire che secondo quanto prevede la Costituzione, il Governatore si deve occupare dei propri cittadini. Non ci vengano a fare lezioni di solidarietà. Una persona ogni 5 in Veneto fa solidarietà.
Il modello di integrazione degli immigrati in Veneto è il migliore d'Italia. Noi sappiamo come si gestisce la cosa pubblica. Per noi prima di tutto viene l'autonomia, l'autonomia vale anche la messa in discussione di un Governo".