Zaia ringrazia i Veneti: il sacrificio di tutti ha dato i primi risultati
La conferenza stampa di oggi del presidente della regione Veneto: bisogna aumentare i posti in terapia intensiva e smettere di fare domande su questioni inutili.
La crescita costante ma lenta dei contagiati permette di essere reattivi ma, se questo aumento non si ferma, ci saranno notevoli difficoltà per offrire un posto letto libero ai pazienti.
Gli ultimi aggiornamenti
16.220 persone in isolamento di cui 5.948 positivi, 1.622 ricoverati che aumentano ad un ritmo di un centinaio al giorno: la situazione rimane critica in tutto il Veneto e si continua a lavorare.
Si è parlato di molti problemi, ovviamente, ma l'emergenza è creare posti letto in terapia intensiva: 825 posti sono attivi e 50 respiratori stanno arrivando da Milano ma potrebbe non bastare. Sono stati richiesti altri respiratori ma si è comunque molto preoccupati perché non si conoscono le tempistiche: la Regione aveva chiesto 200 respiratori già un mese fa, ad inizio emergenza, ma ne sono arrivati solo 50. Per far fronte alla situazione delicata che si sta affrontando, è stata data disposizione di chiedere in prestito i respiratori degli studi veterinari: ovviamente, solo la parte meccanica che è già per uso umano e potrà essere utilizzata cambiando i tubicini.
Questo vuol dire lavorare in emergenza: stiamo guardando in faccia una realtà che ci porta a dire che dobbiamo prevedere posti aggiuntivi oltre agli 825 disponibili.
Un ringraziamento speciale ai veneti
Il presidente Zaia continua encomiando l'atteggiamento dei veneti che hanno dimostrato un grande rispetto nei confronti della propria salute e di quella del prossimo. Si parla a tutta la comunità: non solo chi è nato in Veneto, ma anche chi è arrivato qui da poco. Tra coloro che hanno donato fondi per rispondere all'emergenza ci sono anche molti bambini che hanno mandato letterine di sostegno ai volontari che stanno lavorando in prima linea.
Unico aiuto che chiedo è che la cura popolare contro il Covid sia in team: stiamo raccogliendo tanto, avremo dei grossi versamenti che verranno resi pubblici nei prossimi giorni.
Curiamo tutti ma non possiamo accogliere
Una menzione anche oggi alla questione Costa Victoria: non sarà in alcun modo possibile accettare l'attracco delle navi da crociera in Marittima perché non si hanno forze a sufficienza per curare altri contagiati.
Donazioni che superano 8 milioni
Grazie proprio alle numerose donazioni è stato possibile acquistare "ciò che non si comprava da oltre 10 anni", tra macchinari e altre strumentazioni utili. Sono inoltre in arrivo 13 milioni di mascherine, le prime 300mila questa settimana. L'acquisto di altri due milioni di FP3 si tradurrà nel modo migliore per mettere in sicurezza i lavoratori di tutto il Veneto.
Controlli a campione per strada
Un ulteriore chiarimento sul già discusso progetto del Prof. Crisanti. Sarà necessario per avere dati reali sul numero di contagiati: se si testa sui parenti del contagiato è chiaro che saranno sempre risultati positivi ma occorre fotografare anche lo stato di salute di altri soggetti, fuori da quel determinato nucleo familiare e che non hanno contatti con i contagiati. Fino ad ora, sono pochissimi i positivi tra i soggetti sottoposti a screen ma arriveranno anche altri dati su questo. Addirittura a Treviso sono stati effettuati dei tamponi in auto per chi va in ospedale a trovare dei parenti.
Non si è nelle condizioni per seguire progetti imprenditoriali: l'unica autorizzazione è stata data all'Università di Padova ma cambiare la produzione per realizzare mascherine non è una scelta intelligente: allo stato attuale è meglio acquistare.
Critiche alle mascherine
Durissima la risposta del presidente a chi sostiene che le mascherine distribuite gratuitamente siano inutili. "Non ho tempo da perdere per rispondere a chi critica il tipo di mascherine prodotte: se di fronte ad un numero di morti tanto alto non si fa altro che disquisire su questo, fatelo pure".
La parola all'assessore Lanzarin
Ultima considerazione riguarda i controlli Spisal. Sono state prese in esame 1085 aziende, per un totale di 108.256 lavoratori. Ci si è accertati che fosse garantito il distanziamento di almeno un metro tra una postazione e l'altra, la presenza di prodotti disinfettanti e di cartellonistica indicativa anche in mense e spogliatoi. Il dato è positivo: tutte le aziende erano a norma e non sono state necessarie chiusure o sanzioni. Si continua ovviamente con la verifica quotidiana.