Zaia: "Per abbattere le liste d'attesa nella Sanità in Veneto useremo l'intelligenza artificiale"
L’AI è in grado di individuare le date per una corretta progressione dei vari appuntamenti (ed evita al cittadino di tornare dal medico per le singole prescrizioni)
In un incontro organizzato ieri, martedì 2 luglio 2024, a Palazzo Balbi, sede della Regione Veneto, il Presidente Luca Zaia, insieme all'assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, e il direttore generale dell’Area Sanità e Sociale, Massimo Annicchiarico, ha fatto il punto sulla situazione della sanità in Veneto, affrontando in primo luogo il tema delle liste d'attesa.
I dati sono confortanti: nell'ultimo anno, infatti, i numeri si sono drasticamente ridotti: ad esempio, per le prestazioni di priorità D, cioè quelle da erogare entro 30 giorni, si è passati da 83mila persone in attesa a 13mila.
"Abbiamo fatto un lavoro importante per superare la situazione che la Pandemia ci aveva lasciato in eredità - ha dichiarato il governatore - Ora però dobbiamo continuare ad avere un controllo di gestione meticoloso e per questo motivo utilizzeremo anche l’intelligenza artificiale per aiutare la gestione dei flussi di prenotazioni".
Nel corso dell'incontro, sono stati snocciolati anche altri numeri relativi alla sanità veneta: ecco il quadro relativo ai ricoveri, agli interventi chirurgici e agli accessi al Pronto Soccorso.
Zaia: "Abbattute le liste d'attesa in Veneto"
“I numeri ci dicono che nell’abbattimento delle liste d’attesa è stato fatto un lavoro veramente importante per superare la situazione che la Pandemia ci aveva lasciato in eredità. Un’opera immane che in quest’ultimo anno è stata premiata da importanti risultati. Ho voluto un controllo di gestione meticoloso, con dati continui e un sistema informatico che possa permetterci di avere la situazione aggiornata giorno dopo giorno.
La curva delle prestazioni in attesa sta scendendo velocemente; prova ne è che per le prestazioni in priorità D, ossia da erogare entro 30 giorni, l’anno scorso a maggio erano in attesa quasi 83mila persone, a maggio di quest’anno circa 13mila. Un ringraziamento va a tutti i medici, infermieri, operatori sociosanitari e personale amministrativo per aver profuso un simile impegno”.
Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha presentato gli ultimi dati dell’attesa per le prestazioni specialistiche della sanità veneta. All’incontro erano presenti l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, e il direttore generale dell’Area Sanità e Sociale, Massimo Annicchiarico.
Dal maggio 2023 a quello di quest'anno:
- le prestazioni con priorità B (da garantire entro 10 giorni dalla prescrizione) da 502 sono state azzerate,
- quelle con priorità D (30 giorni) sono passate da 82.811 a a 13.913, pari -83%,
- quelle con priorità P (60/90 giorni) da 74.489 a 28.317, pari a -62%.
Ma quali sono stati i fattori che, negli scorsi anni, hanno provocato un allungamento delle liste d'attesa in Veneto? A incidere su questo tema hanno contribuito da un lato per la pandemia da Covid-19 (che in Veneto aveva lasciato un arretrato di 500mila visite e accertamenti diagnostici), dall'altro per la carenza di medici (in Italia ne mancano 50mila, mentre in Veneto 3.500).
“È stata fatta un’azione eccezionale – prosegue il Governatore – che vede una omogeneità di risultato nelle varie aziende della Regione con un grande lavoro di squadra. Abbiamo assunto, dal 2019, 4.900 nuove figure professionali nelle aziende sanitarie ma purtroppo continuano a mancare i medici.
Nel Veneto ne mancano 3.500 su una carenza a livello nazionale di 50.000. A sfatare la leggenda metropolitana che non facciamo assunzioni dico che si fa un concorso ogni tre giorni ma con scarsissime adesioni da parte dei dirigenti medici, sono pochi nel mercato del lavoro per una programmazione nazionale sbagliata anni fa. La cabina di regia che abbiamo organizzato sta contrastando questa situazione acquistando pacchetti di prestazioni, incentivando i nostri medici e operatori a lavorare internamente con forme di rapporto libero professionale oltre a quello previsto dal contratto con la Regione e studiando altre forme di servizio”.
Le situazioni più complicate rimangono soprattutto in oculistica (interventi alla cataratta) e dermatologia (visite per controllo nei). Potrà esserci un rallentamento nei mesi di luglio e agosto, per esigenze di ferie al personale sotto costante pressione, ma da settembre a fine anno si conta di erodere ulteriormente le code. La Regione ha destinato l'intero plafond disponibile, circa 40 milioni di euro, mentre dal Governo non è arrivato alcun aiuto.
“Il lavoro non è ancora finito ma i numeri dicono che si sta lavorando bene, contiamo che per fine anno si possa arrivare a un abbattimento delle attese che si erano accumulate – aggiunge l’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin - Il lavoro è continuo, sotto il monitoraggio della cabina di regia e sfruttando a pieno tutti gli strumenti a disposizione. Per questi importanti risultati desidero ringraziare coloro sono impegnati in questo sforzo: tutti i professionisti, i medici, gli infermieri, i tecnici, gli operatori che seguono e si interfacciano con i pazienti nel percorso dallo sportello del Cup alla consegna del referto. Un grazie lo esprimo anche agli utenti del Servizio sanitario che hanno dimostrato comprensione nei momenti di maggiore difficoltà”.
Intelligenza artificiale per gestire le liste d'attesa
Nel contrasto delle liste d’attesa la Regione del Veneto ha aperto le porte anche all’intelligenza artificiale, come spiega il dottor Massimo Annicchiarico, direttore generale dell’Area Sanità e Sociale:
“A fronte della necessità della programmazione da parte del medico specialista di una serie di indagini che devono precedere la valutazione di controllo, l’AI è in grado di aiutare il personale di front office a individuare le date per una corretta progressione dei vari appuntamenti necessari prima della visita. Così non solo si provvede alla correttezza della sequenza delle indagini ma si evita al cittadino di tornare per le singole prescrizioni”.
“La sanità veneta e quella vicentina in particolare si dimostrano ancora una volta molto innovative. La sanità presenta ogni giorno sfide e problemi, come le liste d’attesa. Il Veneto guarda avanti e per problemi complessi pensa a soluzioni avveniristiche: nell’Azienda Ulss 8 Berica partirà per questo la sperimentazione con l’intelligenza artificiale. Un modo nuovo per rispondere meglio alle esigenze dei cittadini”.
È il commento carico di soddisfazione del consigliere regionale della Lega-Liga Veneta Marco Zecchinato in merito all’iniziativa annunciata ieri dai vertici della Regione Veneto.
“Questo progetto che si avvale dell'intelligenza artificiale – ha evidenziato il consigliere - nasce con l'intento di supportare il personale al front office nell’individuazione delle date. Le date servono, a propria volta, per impostare una corretta progressione dei vari appuntamenti necessari prima della visita. Così non solo si provvede alla corretta sequenza delle indagini, ma si evita anche al cittadino di tornare al Centro unico per le prenotazioni per le varie prescrizioni. Partirà in forma pionieristica in autunno p.v. nell’Azienda Ulss 8 Berica e all’Istituto Oncologico Veneto di Padova, grazie alle intese con la Regione, Azienda Zero e la piattaforma Arsenal. È una novità del Veneto, e un primato vicentino, per una Regione che guarda avanti per migliorare il servizio a favore della qualità dei veneti".
Ricoveri, interventi chirurgici e accessi al Pronto Soccorso
Ma cosa dicono i numeri sullo stato della sanità in Veneto. Vediamo il dettaglio relativo ai ricoveri, agli interventi chirurgici e agli accessi al Pronto Soccorso.
Nel primo caso, il numero di ricoveri nel 2023 è stato di 640.799 (di cui 525.564 ordinari). Rispetto al 2022 c'è stato un aumento del +4% (nel 2022 il totale dei ricoveri era stato di 618.855).
Per quanto riguarda gli interventi chirurgici, nel 2023 ne sono stati fatti 488.976. Anche in questo caso si è verificato un aumento del +4% rispetto al 2022, anno in cui ci sono stati 471.939 interventi chirurgici).
Per quanto concerne gli accessi ai Pronto Soccorso, nel 2023 il numero totale è stato di 1.839.778 (1,2% in codice rosso, 4,3% arancione, 10% giallo, 39% verde e quasi la metà bianco, ossia 45,5%). Rispetto al 2022, la variazione è stata di +3% (l'anno precedente ci sono stati 1.778.775 accessi ai Pronto Soccorso). Per quanto riguarda i Pronto Soccorso Pediatrici, gli accessi sono aumentati del +7% tra 2022 e 2023 (nel 2022 ci sono stati 193.081 accessi, mentre nel 2023 sono stati 244.461).
Il dato che colpisce, su quest'ultimo tema, riguarda il costante aumento di persone che sono andate al Pronto Soccorso in Veneto dal 2020 al 2023.