Finita l'era Zaia

Zaia fuori gioco, si apre la corsa per il Veneto. Il centrosinistra: "E' tempo di voltare pagina". Fratelli d'Italia: "Ora tocca a noi"

Fratelli d'Italia vuole giocare da protagonista, ma la Lega non è disposta a cedere il passo. Il PD: "Si ponga fine anche al teatrino sulle elezioni"

Zaia fuori gioco, si apre la corsa per il Veneto. Il centrosinistra: "E' tempo di voltare pagina". Fratelli d'Italia: "Ora tocca a noi"
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Con lo stop della Corte Costituzionale al terzo mandato, per Luca Zaia cala ufficialmente il sipario. Una decisione attesa ma che segna la fine di un'era. Il Veneto si prepara ora a una nuova fase politica, con i partiti già in fermento in vista delle prossime elezioni regionali. E dopo Zaia, per la Lega si mette a disposizione della regione il sindaco di Treviso Mario Conte (insieme in copertina).

Fratelli d'Italia: "Ora tocca a noi"

Il centrodestra si ritrova spaccato: da una parte la Lega, che non intende rinunciare al controllo della Regione; dall’altra Fratelli d'Italia, forte del consenso ottenuto alle Europee, pronta a rivendicare la guida del Veneto.

"Avevamo votato contro l’emendamento sul terzo mandato — ricorda il senatore FdI Raffaele Speranzon —. È tempo di costruire un tavolo per le regionali: la nostra proposta merita attenzione".

Raffaele Speranzon (FdI)

La Lega, però, non ci sta. Il capogruppo della Lista Zaia in consiglio regionale, Alberto Villanova, commenta con amarezza la decisione della Consulta:

Alberto Villanova

"Era l’unico modo per fermare Zaia. Ma chi pensa di abbatterci si sbaglia. Qui si gioca la nostra linea del Piave. Il Veneto deve restare nostro".

Un messaggio chiaro, rafforzato dalle parole di Salvini: la Regione, secondo il Carroccio, non può che restare in mano leghista, e tra le possibili candidature spunta quella del sindaco di Treviso, Mario Conte.

Il centrosinistra: "E' tempo di voltare pagina"

Nel frattempo, il centrosinistra alza la voce. Il Partito Democratico chiede chiarezza e rispetto delle regole.

Andrea Martella

"La Corte Costituzionale, con la sentenza sulla legge elettorale della Regione Campania, mette la parola fine a un teatrino durato mesi e divenuto ormai stucchevole, animato da una maggioranza in crisi di identità e da un presidente che, dopo 15 anni consecutivi al governo del Veneto, ancora non pensa sia abbastanza. Come abbiamo detto da tempo, la lunga era di Zaia è finita. Nel bene e nel male, quello che poteva offrire alla nostra Regione lo ha già dato", afferma il senatore e segretario regionale Andrea Martella.

"È arrivato il momento di guardare avanti, di dare ai veneti certezze e rispetto. Si ponga fine anche al teatrino sulle elezioni, si fissi subito la data e si smetta di perdere tempo. Basta giochetti, basta meline, basta strumentalizzazioni.

La democrazia non è un bene personale da piegare alle ambizioni di qualcuno. La legge dice che si vota ogni cinque anni. Il mandato della giunta Zaia scade in autunno. Non c’è alcuna ragione per rinviare: le urne si aprano entro i termini previsti.
Il Veneto ha bisogno di una nuova fase, di nuove energie e nuove idee".

Elena Ostanel, consigliera regionale di "Il Veneto che vogliamo", incalza:

Elena Ostanel

"Ora è ufficiale. Zaia non potrà fare il quarto mandato. È servito arrivare fino alla Corte costituzionale ma ora le prese in giro ai cittadini possono finire: le istituzioni non si piegano alle necessità personali di chi avrebbe voluto fare quattro mandati consecutivi, in barba alla legge. Ora si metta la parola fine anche al teatrino sulla data del voto e si dia una risposta chiara ai cittadini. Perché ne va della democrazia.

Per me è sempre stato chiaro. Per questo da ottobre 2023 abbiamo chiesto a tutto il centrosinistra di unirsi per costruire un’alternativa. Da qui il tavolo delle forze politiche che si è riunito negli scorsi mesi. Ora però dobbiamo guardare avanti e velocizzare nel dare forma al nostro progetto per il Veneto. Non c’è più tempo da perdere, sui contenuti, come sul nome di chi per noi potrà guidare questo percorso".

Dura anche Vanessa Camani (PD):

Vanessa Camani

"Sperando che questa sia la parola 'fine' definitiva rispetto a una querelle tutta personale inscenata da Zaia e dalla Lega per mesi e che hanno costretto la nostra Regione al più totale immobilismo, chiediamo con determinazione al centrodestra di far tornare, con responsabilità, la nostra Regione nell'alveo delle regole democratiche riconosciute da tutti e ribadite anche oggi e di contribuire a determinare le condizioni migliori affinché le cittadine e i cittadini del Veneto siano chiamati all’appuntamento elettorale.

In gioco c'è il futuro del Veneto e non i destini personali di un presidente, che ha avuto il privilegio di guidare questa Regione per 15 anni e che oggi, con lo stesso onore, dovrebbe lasciarci finalmente liberi. La Corte infatti, ribadendo la validità del limite dei due mandati, ci ricorda la straordinarietà del caso Veneto con Zaia, unico presidente in Italia in carica, ad aver rivestito l’incarico per tre mandati consecutivi".

E mentre il dibattito politico si infiamma, il centrodestra si prepara a una difficile trattativa interna. Fratelli d'Italia vuole giocare da protagonista, ma la Lega non è disposta a cedere il passo. Sullo sfondo resta una certezza condivisa da tutti: l'era di Zaia si è chiusa, e il futuro del Veneto è tutto da scrivere.

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