Test rapidi Coronavirus, Zaia: “Se saranno validati, li adotteremo subito”
Oggi spazio ai bambini e alla loro risposta specifica al Covid-19 con l'intervento della professoressa Da Dalt dell'Ulss di Padova.
Punto stampa da Marghera con ospite la professoressa dell’Ulss2 di Padova, Liviana Da Dalt.
Il bollettino aggiornato
Tamponi totali effettuati 848.123, in isolamento 847 (+13), positivi 19.233 (+8), ricoverati 248 (di cui solo 33 Covid), terapie intensive 12 (solo un paziente Covid), morti 1.994, (1.422 in ospedale), dimessi 3.517, nati 97.
“Domani dovremmo avere novità nero su bianco riguardo al trasporto, noi stiamo cercando di introdurre nuove linee guida per trasporto privato almeno – ha spiegato il Governatore – e per quello pubblico forse stiamo pensando di reintrodurre l’obbligo di mascherina“.
Zaia ha poi annunciato che stamattina è stato firmato il decreto per una Commissione ispettiva per la vicenda batterio killer di Verona. Si aggiungerà a quella già istituita dell’Azienda locale.
Nuovo Piano di Salute pubblica: arriverà a metà luglio
“Avremo per metà luglio il Piano di Sanità pubblica che avrà come cardini l’ipotesi di ritorno del virus in autunno e le più che probabili sovrapposizioni con il picco di influenza” ha detto Zaia, che ha confermato che si sta lavorando sui test rapidi che possono dare riscontri in 10 minuti. “Se fossero certificati, noi li adotteremmo subito”.
Ospite oggi la professoressa Da Dalt: i dati del contagio sui bimbi
Direttore del Dipartimento Donna salute e bambino dell’Ulss2 di Padova e direttore della scuola specializzazione di Pediatria sempre a Padova, ospite di oggi è stata la professoressa Liviana Da Dalt.
“I bambini non sono dei piccoli adulti – ha esordito la pediatra – Lo dico perché il Coronavirus è un perfetto paradigma di questo assunto. In età inferiore ai 15 anni i contagi dei bambini sono stati 369 sul totale, circa il 2%, un numero molto basso. Il contagio per loro è stato intra familiare ma la necessità di ricovero è stata molto bassa, solo 13 (11 a Padova) e solo uno è finito in Terapia intensiva. Nessun decesso è stato registrato”.
Dati che confermano, ha proseguito la professoressa, “che il Covid ha un decorso diverso nei bambini: si sono ammalati meno e in modo diverso rispetto agli adulti”. Ma perché? Una domanda su cui il mondo pediatrico si è interrogato ovviamente.
“Le ipotesi sono di diverso tipo: una riguarda l’infettività, un’altra è quella della competitività tra virus nei piccoli che potrebbe aver inibito il Covid e infine la risposa immunologica specifica nei bimbi (immunità innata)”.
Infine la conferma, verificata sul campo proprio a Padova, che tra mamma e neonato non c’è una trasmissione verticale del virus, neanche con il latte materno.