Scandalo a Venezia, il sindaco Brugnaro cede (e incassa l'appoggio di FdI): Consiglio comunale straordinario il 2 agosto
L'opposizione continua a chiedere le dimissioni del primo cittadino, ieri la manifestazione in campo Santa Margherita. Intanto c'è chi spinge su Zaia come possibile candidato sindaco di Venezia
Anticipato a venerdì 2 agosto 2024 l'esame in aula per il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro sull'inchiesta che lo vede indagato per conflitti d'interesse insieme ai suoi stretti collaboratori, all’ex assessore Renato Boraso (ora in carcere a Padova), a numerosi imprenditori e a diversi dirigenti.
Scandalo a Venezia, il sindaco Brugnaro cede
Il sindaco di Venezia dovrà fornire chiarimenti alla maggioranza e all'opposizione sull'inchiesta che lo vede indagato insieme ad altre 21 persone. La notizia è stata ufficializzata durante la Conferenza dei Capigruppo, che si è tenuta mercoledì mattina, 24 luglio 2024, al Municipio di Mestre.
Le pressioni su Brugnaro non provengono solo dalle opposizioni, ma anche dalla sua stessa maggioranza. L’azione di Fratelli d’Italia e Forza Italia ha avuto successo, ottenendo che il primo cittadino fornisca subito un chiarimento pubblico.
Brugnaro intendeva riferire il 9 settembre, ma gli alleati hanno insistito, facendo leva sulla richiesta di un consiglio straordinario presentata dall’opposizione di centrosinistra (Pd, M5s, Verdi progressisti, civiche), che per legge deve essere indetto entro 20 giorni.
"Brugnaro dimettiti": la manifestazione in piazza Santa Margherita
Ieri, mercoledì 24 luglio 2024, in tantissimi si sono radunate in campo Santa Margherita per chiedere le dimissioni del sindaco Luigi Brugnaro. Cittadini, comitati e gruppi consiliari di opposizione, tra cui Tutta la città insieme!, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Verde progressista, Terra&Acqua e Venezia è tua, hanno chiesto il ritorno alle urne e le dimissioni del sindaco e della giunta.
Monica Sambo, segretaria del PD, ha criticato Brugnaro per aver cambiato idea sulla data del Consiglio comunale, evidenziando la sua inadeguatezza a guidare la città. L'assemblea ha invitato tutti a partecipare al Consiglio comunale a Mestre il 2 agosto. Il coordinamento "Riprendiamoci la città", che include molte associazioni e comitati, ha ribadito l'invito a presenziare.
Durante la Conferenza dei capigruppo, è stata accolta la richiesta di convocazione urgente delle opposizioni. Giovanni Andrea Martini ha criticato la scelta di tenere il Consiglio a Mestre invece che a Venezia, sottolineando le limitazioni imposte agli interventi dei consiglieri, considerate inaccettabili per un vero confronto democratico. Martini ha evidenziato la paura del sindaco e della giunta di facilitare un dialogo aperto, alla luce dell'inchiesta giudiziaria in corso.
Zaia possibile candidato sindaco di Venezia
L'inchiesta che ha coinvolto il sindaco Luigi Brugnaro e alcuni alti funzionari del Comune ha accelerato le discussioni e le ambizioni politiche per il futuro di Venezia. Tra queste, si fa sempre più concreto il nome di Luca Zaia, attuale governatore del Veneto, come possibile candidato a sindaco della città.
La candidatura di Zaia sarebbe sostenuta da vari settori della società veneziana, tra cui realtà economiche, sociali e religiose. Numerosi cittadini e influenti figure locali hanno espresso il loro sostegno, inviando messaggi e sollecitando la sua candidatura.
L'inchiesta: Boraso deve decidere che strategia prendere
Parallelamente alla vicenda politica, prosegue quella giudiziaria. Gli indagati nell'inchiesta "Palude" hanno tempo fino a giovedì per decidere se presentare istanza al Tribunale del Riesame. Alcuni imprenditori coinvolti lo hanno già fatto, con le udienze che inizieranno il 31 luglio.
L'assessore alla mobilità Renato Boraso, arrestato all'alba di martedì scorso mentre tentava di distruggere prove, è accusato di corruzione, autoriciclaggio e fatturazioni per operazioni inesistenti.
L'inchiesta sostiene che abbia incassato centinaia di migliaia di euro, pilotato gare e subappaltato lavori. Nell'ordinanza, il Gip Alberto Scaramuzza scrive che Boraso ha compiuto atti contrari ai doveri d'ufficio. Sarà necessario presentare ulteriori prove per convincere i magistrati di un'altra interpretazione dei fatti.