La sentenza "copia e incolla" della Corte d'Appello di Venezia, Salvini: "Serve riforma della giustizia"
Necessario un intervento "Per non mortificare la stragrande maggioranza dei magistrati che lavorano con passione e serietà" afferma il leader della Lega.
Chiacchieratissimo il presunto "copia e incolla" di una sentenza della Corte d'Appello di Venezia che richiede un'ispezione ministeriale da parte dei penalisti. Si tratta, a detta del leader della Lega, Matteo Salvini, di un "ennesimo episodio che macchia la credibilità della giustizia", già compromessa dalle intercettazioni contro la Lega e contro l'ex premier Silvio Berlusconi.
Serve una riforma
In una nota, lo stesso Matteo Salvini commenta:
"Serve una riforma profonda del sistema, anche per non mortificare la stragrande maggioranza dei magistrati che lavorano con passione e serietà. Bonafede, se ci sei, batti un colpo".
Dal canto loro, i consiglieri laici del Csm, Stefano Cavanna e Alberto Maria Benedetti del Movimento 5 Stelle chiedono al Comitato di Presidenza del Consiglio dei Ministri di effettuare un'istruttoria per accertare:
"l'eventuale sussistenza di fatti e/o condotte rilevanti nell'ambito delle competenze del Consiglio, nonché al fine di adottare le iniziative meglio ritenute"
Sono sempre i due consiglieri a riferire che il giorno dell'udienza i casi in questione sono stati rimandati al 2021 e che:
"la Presidente della Corte d'Appello di Venezia, nel qualificare come mero errore l'invio delle bozze, avrebbe riferito che sarebbe stata inviata nessuna sentenza già scritta, ma una semplice bozza di ipotesi di decisione, predisposta dal giudice relatore sulla base di uno schema predisposto dal Csm e come consentito dalla Cassazione. La presidente avrebbe poi evidenziato il fatto che quegli schemi erano del tutto legittimi"
Sarebbe quindi doverosa, secondo Cavanna e Benedetti, la verifica dei fatti riportati. Si attendono quindi ulteriori sviluppi.
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