Il Governo e le ordinanze in Veneto, Zaia: “Noi col freno a mano tirato, così gli altri ci fregano"
Un accorato appello al Governo: "Stabiliamo le regole base e chi le rispetta liberiamolo, altrimenti è il caos".
Si torna sull'ordinanza emanata proprio ieri per rispondere alle tante critiche avanzate dalle altre Regioni.
“Le ordinanze le ho firmate e non torno indietro”
"Noi andiamo avanti col freno a mano tirato, così gli altri (leggi altri paesi, ndr.) ci fregano". Inizia così la conferenza stampa di oggi, martedì 28 aprile 2020, del presidente della Regione, Luca Zaia, che è tornato sull'ordinanza emanata ieri e sulle reazioni (negative) che ha suscitato fuori dal Veneto. Ma prima, come al solito, i numeri aggiornati sulla pandemia.
Il bollettino aggiornato
Il macchinario che si era temporaneamente guastato è stato ripristinato ed è tornato a regime: 32.800 i tamponi fatti, in isolamento ci sono 7.886 persone (-163), 17.708 (+129) i positivi, ricoverati 1.187 (-35), nelle terapie intensive 120 persone (-3), 2.508 dimessi (+42), morti in ospedale 1.102 (+18), nati 77.
La riflessione di Zaia
Poi il Governatore è andato a braccio, tornando sull'ordinanza:
"Penso sia fondamentale ricordare ai non veneti che noi abbiamo sempre applicato Dpcm in maniera più restrittiva (vedi i supermercati chiusi la domenica, vedi i 200 metri da casa), per cui non posso accettare che si dia degli irresponsabili ai Veneti – ha attaccato il Governatore – E’ pur vero che se si vedono i cittadini che aspettano risposte, io non posso girarmi dall’altra parte".
Il riferimento è anche alla protesta inscenata proprio oggi davanti alla sede della Protezione civile di Marghera, da alcuni parrucchieri.
"Per questo ci siamo mossi. Se qualcuno ha fatto pasticci lo deve riconoscere, punto. Oggi si può allargare, almeno in Veneto. Non è un atto sovversivo e siamo in buona compagnia, non vorrei che qualcuno pensasse che andiamo in cerca di visibilità, ripeto che non ho progetti di scalate a livello nazionale. Finiamole con le manfrine, io sono concentrato solo sul Veneto. Ai Veneti dico che le ordinanze le ho firmate e non le revoco, ma fate attenzione perché siamo sotto lente di ingrandimento."
L’appello alle Forze dell’ordine
Poi un appello anche alle Forze dell’ordine:
“Alle Forze dell’ordine chiedo il buonsenso del buon padre di famiglia, ci vuole tolleranza e azione di comprensione altrimenti facciamo la guerra tra poveri. Se cercassimo il conflitto sociale non avremmo fatto ordinanze e detto: ‘Rivolgetevi a Roma’. Ribadisco il mio appello al Governo, stabiliamo regole minime per poter mettere in sicurezza la nostra vita, poi chi le rispetta può vivere e lavorare. Invece Governo si sta incasinando, è chiaro”.