G20 a Venezia, lavori in corso per garantire la sicurezza dei big della terra
Si parlerà di cooperazione internazionale, commercio, investimenti, turismo, cultura, energia e cambiamenti climatici, cercando, soprattutto con la Cina, di siglare accordi stabili.

Inizia il conto alla rovescia che condurrà all'attesissimo incontro tra i big della terra, il G20, in programma il 9 e 10 luglio a Venezia. Mancano circa due mesi, dunque, per l'evento, ma a Venezia i lavori sono già in corso: sotto la lente, infatti, tutti quegli interventi che dovranno garantire la massima sicurezza ai partecipanti, i rappresentanti dei Paesi più influenti del mondo.
G20 a Venezia, lavori in corso per garantire la sicurezza dei big della terra
Tante le incognite in campo nell'ambito dell'organizzazione di un evento di tale portata. Tra queste, ovviamente, il pericolo di attentati terroristici. E non in ultimo luogo, anche la pandemia. Sono già in corso sopralluoghi e coordinamenti tra le delegazioni dei servizi di sicurezza, così come lo studio di piani di volo segreti.
Le squadre in azione hanno, occorre dirlo, tutte le competenze per lavorare al meglio: poco più di due anni fa hanno ricevuto dal British Safety Council un importante riconoscimento: la Francia, poi, in vista delle Olimpiadi 2024 a Parigi, ha organizzato poco prima dello scoppio della pandemia, una due giorni con una maxi prova antiterrorismo proprio a Venezia, città riconosciuta come modello per le best practices.
Uno dei primi appuntamenti previsti nella fitta agenda si terrà in Arsenale. Si parlerà, evidentemente, di cooperazione internazionale, commercio, investimenti, turismo, cultura, energia e cambiamenti climatici, cercando, soprattutto con la Cina, di siglare accordi stabili.
Venezia non è nuova a eventi di questo tipo. Nel 1980 e nel 1987 la città ospitò il G7: sotto i riflettori, in quelle occasioni, c'erano i temi energetici, la dipendenza dal petrolio e la prospettiva del nucleare. E poi i rapporti tra Est e Ovest, la riduzione dei missili in Europa, il contrasto al terrorismo. Ma non solo: in quegli anni divampava l'emergenza sanitaria provocata dalla diffusione dell'Aids.