Crisi energetica, l'imprenditore Alberto Baban (Terzo Polo): "Servono competenze e un Piano 4.Energy"
Le ricette dell'ex presidente nazionale di Piccola Industria di Confindustria, esponente di Azione candidato alla Camera. E sull'autonomia dice: "Così non è realizzabile..."
di Alessandro Lanza
Crisi energetica e risposte della politica in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre. Intervista all'imprenditore veneto Alberto Baban (Azione).
Crisi energetica, l'imprenditore Alberto Baban (Terzo Polo): "Servono competenze e un Piano 4.Energy"
"Siamo ad un punto di rottura, qui non servono proclami elettorali ma competenze, visione e idee chiare". Ecco perché, a fronte di una solida esperienza imprenditoriale di successo, anche il veneto Alberto Baban, 55 anni, ex presidente nazionale della Piccola Industria di Confindustria, ha deciso di mettersi in gioco e sarà candidato alle prossime elezioni politiche (nel collegio uninominale per la Camera dei Deputati Veneto 01) per il Terzo Polo, nello specifico per Azione. Ed è proprio dai temi cruciali dell'energia che parte l'intervista al Cavaliere al Merito della Repubblica, presidente di Venetwork spa.
Crisi energetica e ricadute su imprese e famiglie: quali sono le sue ricette per affrontare l'emergenza?
"Le chiacchiere stanno a zero, ora il gioco si fa davvero duro perché il combinato disposto di aumenti delle bollette e inflazione è micidiale. Una 'spada di Damocle' impressionante. Servono soluzioni straordinarie per gestire il momento drammatico, ma a trovarle dovrebbero essere profili con competenze altrettanto straordinarie"
In concreto e nell'immediato, cosa si può fare?
"Serve un Piano 4.Energy in sintonia con la generale visone di quarta rivoluzione industriale, finanziato grazie ad una disponibilità economica senza precedenti derivante dai fondi del PNRR. Un piano articolato fatto di azioni concrete e applicabili sia del breve sia nel medio lungo periodo. E che, attraverso il credito d'imposta, dia impulso alle imprese sugli impianti rinnovabili, aiutando così l'autonomia energetica. Pensiamo solo a quanti tetti di capannoni potrebbero avere il fotovoltaico in Veneto".
Già il Pnrr, se ne sente parlare poco in questa campagna elettorale...
"Siamo di fronte a una opportunità enorme, in grado di ridisegnare i nostri territori con una transizione sia ecologica che digitale. Altro che finanziarie...ma torniamo al discorso di prima: servono competenze e una visione strutturale di medio-lungo periodo. Il rischio che vedo io è di trovarci di fronte a risorse enormi, senza avere la capacità di sfruttarle. Nel passaggio dall'erogazione dei fondi al loro impiego concreto, all'applicazione del Pnrr, c'è il pericolo di una gigantesca occasione sprecata".
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Sui temi di gas e nucleare, come si pone anche dopo le dichiarazioni "forti" di Calenda?
"Bisogna chiaramente aumentare i rigassificatori in Italia, ne servono almeno altri due. E anche sul nucleare, in situazioni di emergenza come questa, bisognerebbe finirla di difendere solo il proprio cortile. Il tema economico, del resto, è un tema sociale: qui si aprirà un problema salariale enorme, servono interventi strutturali".
E il Veneto, che partita può giocare?
"Pensiamo solo alla produzione di idrogeno, sarebbe una grandissima opportunità per il nostro territorio se si decidesse di puntare di più su questo. A Marghera abbiamo le competenze, i macchinari e le sedi per produrre anche la variante verde. Ma è anche vero che, purtroppo, negli ultimi anni il Veneto ha perso posizioni perché è un territorio poco rappresentato".
A questo proposito, come valuta il "tormentone" autonomia?
"Per essere chiari, l'autonomia come è pensata dai veneti e come è stata venduta non si può realizzare. Infatti la Lega che ne è stata sempre la portabandiera non ci è ancora riuscita ed ora paga pegno. Certo, ci sono delle singole materie che possono essere rese autonome, questo sì. Ma è un tema che spesso distrae da altre e più urgenti questioni. Guardiamo solo alle infrastrutture e a come non riusciamo a portare a casa alcune grandi opere fondamentali per il territorio. Un esempio su tutti la Venezia-Trieste, che continua periodicamente a mietere vittime senza che si riesca risolvere la questione una volta per tutte. La gente è disillusa".
Renzi ha dichiarato che il Terzo Polo sarà la vera sorpresa di queste elezioni, lei ne condivide l'ottimismo?
"Guardi, parlo con tanta gente e la sensazione è che ci sia un entusiasmo incredibile per il Terzo Polo. A mio avviso perché rispecchia gli italiani, che non amano gli estremismi".