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Covid, Zaia: "Vaccini? Sono pochi. E' come organizzare nozze con i fichi secchi" | +988 positivi | Dati 9 aprile 2021

Tanti gli argomenti trattati in occasione della conferenza stampa. Se vi siete persi la diretta, ecco un riassunto dei punti principali.

Covid, Zaia: "Vaccini? Sono pochi. E' come organizzare nozze con i fichi secchi" | +988 positivi | Dati 9 aprile 2021
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Consueto appuntamento con il Governatore del Veneto, Luca Zaia, per fare il punto sull'emergenza sanitaria Covid attualmente in corso.

Covid, il tema "caldo" dei vaccini

Il tema principe della giornata è senza alcun dubbio quello della campagna vaccinale. Tra ritardi nelle consegne dei sieri e rallentamenti, tra chi si rifiuta di ottenere la propria dose e la paura di nuovi focolai, la "macchina", già pronta per correre, è invece costretta a rallentare, quasi fino a fermarsi.

E' stato lo stesso Governatore del Veneto, Luca Zaia, in occasione del consueto approfondimento sull'emergenza sanitaria in corso, a voler fornire un quadro sull'andamento della campagna vaccinale. Così come ha voluto fornire uno spaccato anche su quanto potrà accadere in Veneto nelle prossime settimane.

"Siamo troppo forti nelle vaccinazioni rispetto alle forniture - ha detto - non è colpa del Governo. Ma se ci danno 150mila dosi a settimana: per due giorni a settimana non vacciniamo con questi ritmi. Dei vaccini abbiamo bisogno come il pane. Tutti i veneti hanno bisogno e diritto di essere vaccinati".

L'idea, per Zaia, è quella di correre. Ma, con il numero di vaccini disponibile al momento, questo non è possibile. Per il Governatore, dunque, il Governo dovrebbe "liberarsi le mani e cercare di comprare il siero in qualsiasi modo. Sui vaccini ci stiamo giocando tutto: si deve fare di tutto per vincere questa partita".

Ieri, giovedì 8 aprile 2021, quella che per il Governatore Luca Zaia è una vera e propria "macchina da guerra" è stata in grado di inoculare oltre 33mila vaccini in un solo giorno. Ma a questi ritmi, le dosi in arrivo non basteranno: si parla di 13mila AstraZeneca, 126mila e 300 Pfizer, 14mila Jhonson.

"Troppo pochi - ha confermato - Il numero è davvero insoddisfacente. In questo modo è un po' come organizzare delle nozze con i fichi secchi. Vogliamo mettere il turbo: siamo la prima regione in Italia per numero di vaccini. Speravamo anche in qualche "notizia" da parte di Moderna. E invece nulla".

La conferenza stampa, poi, si è "scaldata" un po' sull'argomento del "salto della fila", già sottolineato a livello nazionale, con toni durissimi, dal Presidente del Consiglio Draghi, e declinata in questo caso in "salsa veneta". Anche perché proprio di recente la sezione locale del Partito democratico ha chiesto conto di alcune voci in base alle quali amministratori locali avrebbero sfruttato la posizione per vaccinarsi.

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"In questo caso Draghi deve essere chiaro - ha spiegato - Noi abbiamo attraversato tre diverse fasi di questa campagna di vaccinazione. Ma ora siamo in quella che più interseca il nostro approccio, quello basato su classi di età. Non ho altro da aggiungere se non che forniremo una classificazione esaustiva su tutte le voci appartenenti alla categoria in discussione, quella che figura come "altro" nella lista dei vaccinati".

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Se da un punto di vista, quello che riguarda la campagna vaccinale, c'è scontento, lo stesso non si può dire sull'andamento generale della curva della pandemia. I dati, infatti, relativi a Rt e incidenza, segnano, finalmente una flessione, un po' come si registra in tutto il resto dello Stivale.

Sono 988 i positivi registrati in Veneto nelle ultime 24 ore, con una incidenza pari a 2,74 per cento. i positivi in totale dall’inizio dell’emergenza toccano dunque quota 393mila e 282. I morti in un giorno sono 38, portando il totale a 10.899. Il numero degli attualmente positivi in Veneto è di 32.918, in calo rispetto a una settimana fa. I ricoverati sono complessivamente 74 in meno: sui 2.194, 1886 in area non critica (-61), 308 in terapia intensiva, meno 13.

 

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