Covid, Zaia: “Cresce l'indice Rt, apertura scuole pesa sui contagi” | +603 positivi | Dati 1 marzo 2021
Tra questa sera e domani, il presidente della Regione del Veneto incontrerà il Governo.
Nuovo aggiornamento a Marghera sulla situazione epidemiologica. Il Governatore ha ribadito come le scuole pesano sull’aumento dei contagi.
Il bollettino
Sono 4.050.978 i tamponi molecolari, 3.204.219 sono i tamponi rapidi, i positivi delle ultime 24 ore 603, che su 10.586 tamponi danno l’incidenza del 5,60%, i positivi da inizio pandemia sono 334.25, mentre sono 24.910 i positivi oggi. I ricoverati totali sono 1.334, che sono distribuiti 1.195 (-7) in area non critica e 139 (-2) in terapia intensiva. Il totale dei morti sono 9.852 (+5) mentre i dimessi sono 16.049.
Sui dati il Governatore ha poste delle considerazioni:
“L’Italia si sta colorando di arancione, noi rispetto ai parametri nazionali stabiliti ufficialmente dal Dpcm, ancora non siamo in zona arancione ma il dato Rt è salito. Inevitabilmente alla luce del fatto che le relazioni sociali e le buone temperature portano alla creazione di assembramenti e incide anche la presenza delle scuole aperte. A inizio febbraio dicevo che i bilanci si facevano a fine febbraio. Molte regioni in difficoltà hanno aperto le scuole un mese prima di noi, esattamente 22 giorni prima,. Guardate i dati epidemiologici oltre ai colori che ci dicono il valore Rt, dietro ai colori c’è la classificazione del tasso di occupazione delle terapie intensive e dell’ospedalizzazione che è diversa per ogni Regione”.
Correlazione dell’aumento dei contagi con la scuola aperta
Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha spiegato:
“La correlazione con la scuola c’è, non perché lo dico io ma perché è tutta la letteratura scientifica che lo dice, non hanno colpa i ragazzi. Loro hanno una particolarità che spesso hanno delle cariche virali alte, spesso sono asintomatici e c’è il rischio concreto che si sposti l’infezione da una famiglia all’altra, a scuola c’è il ‘passaggio del testimone’ del virus. Sto parlando di scuola e non di mezzi di trasporto, di spritz. Solo della base della scuola. Ricordo che chiudere la scuola è una sconfitta. Ho chiesto personalmente il parere del Cts sulla scuola, la richiesta è stata accolta, a noi mancano gli elementi per avere un parere. Una lettura empirica è che chi ha aperto le scuole prima di noi le sta chiudendo, chi le ha ancora aperte, in parte le ha chiuse. Abbiamo l’obbligo di mettere in sicurezza i ragazzi e le famiglie”.
L’incontro con il Governo
Il Governatore ha annunciato che:
“Tra oggi e domani ci sarà l’incontro con il Governo. Il Cts ho letto che suggerisce di chiudere le scuole in zona rossa ma ricordo che rosso vuol dire Rt alto, ma probabile che gli ospedali siano in collasso totale. Abbinare le scelte di natura epidemiologica in base al dato Rt non funziona. Noi non abbiamo mai avuto un Rt superiore a 1,25, non abbiamo mai passato la soglia per andare in arancione ma abbiamo avuto tutto i parametri dell’ospedalizzazione che avevano superato i parametri di base. Se chiudi la scuola in zona rossa è già arrivata la tragedia. Dobbiamo decidere se fare prevenzione o consolidare una situazione. L’altra proposta del Cts è che in zona arancione si guarda l’incidenza di positivi su 100mila abitanti a settimana. Può essere un ragionamento? Nì. In alcuni casi la zona arancione è al collasso, mi aspetto che il Cts dia un parametro di tamponi percentuale da fare a settimana, non puoi fare paragoni con quelli diversi. Si riesce a mandare in collasso il sistema ospedaliero anche con incidenza bassa. E’ fondamentale che il Cts stabilisca un parametro uguale per tutti. Dobbiamo capire la posizione Governo, non sappaimo se vorrà adottare l'incidenza e se si standardizzano i parametri. Se ci avete convocato sabato scorso per dirci sta arrivando la terza ondata, preparatevi, è naturale chiedere che pareri ci sono sulla scuola? Chiedo al Cts che avvalori l'idea politica, in base ai dati si deciderà su un'eventuale ordinanza. Questo per mettere in sicurezza la salute dei cittadini. La zona arancione non può essere un apro e chiudo la scuola, posso avere incidenza bassa e ospedali pieni. Confido in questo incontro, non è che sia diventata una nostra ossessione, siamo preoccupati”.