Boraso resta in carcere, il Tribunale del Riesame ha respinto l'istanza di scarcerazione
I giudici ritengono che le sue dimissioni non siano sufficienti a eliminare il rischio di una reiterazione del reato
E' arrivata oggi, giovedì 1 agosto 2024, la decisione il Tribunale del Riesame sulle istanze di scarcerazione presentate da cinque degli arrestati nell'ambito dell'inchiesta "Palude": l'ex assessore alla mobilità Renato Boraso resterà in carcere. Sul fronte politico, intanto, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha preso le distanze dall'ex assessore comunale e ha radunato la maggioranza per proseguire con il mandato.
Boraso resta in carcere: la decisione del Tribunale del Riesame
Il Tribunale del Riesame di Venezia ha deciso che Renato Boraso, ex assessore alla Mobilità di Venezia, resterà in carcere. La richiesta di scarcerazione presentata dalla difesa è stata respinta, poiché i giudici ritengono che le sue dimissioni non siano sufficienti a eliminare il rischio di una reiterazione del reato.
L'imprenditore Fabrizio Ormenese, coinvolto nella stessa inchiesta, vedrà le misure cautelari attenuate e sarà trasferito agli arresti domiciliari. La dirigente della IVE, Alessandra Bolognin, è stata rimessa in libertà, mentre la richiesta di revisione per altri due imprenditori agli arresti domiciliari è stata respinta.
Brugnaro prende le distanze da Boraso
Sul piano politico, invece, domani 2 agosto 2024 il sindaco Brugnaro, anch'egli indagato nell'inchiesta per corruzione, dovrà incontrare le opposizioni in un consiglio comunale straordinario, nel Municipio di Mestre.
Martedì 30 luglio 2024, Brugnaro aveva riunito la maggioranza per confermare che la giunta proseguirà il proprio lavoro fino alla scadenza naturale del mandato, prevista per la primavera del 2026, e che le deleghe di Boraso saranno temporaneamente gestite dal sindaco stesso, in attesa della nomina di un nuovo responsabile.
"Andiamo avanti", ha dichiarato Brugnaro, con il supporto di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, escludendo qualsiasi ipotesi di dimissioni.
Il Comune si prepara a costituirsi parte civile contro l'ex assessore Boraso e chiunque altro abbia danneggiato l'amministrazione. Brugnaro ha, infatti, preso le distanze da Boraso: durante l'incontro, il sindaco ha espresso sorpresa e rammarico per la situazione, sottolineando di non essere a conoscenza delle azioni dell'assessore, che dovrà rispondere personalmente delle sue azioni. Ha inoltre assicurato che le società partecipate coinvolte nello scandalo stanno adottando tutte le misure necessarie per continuare a fornire servizi alla città.
Venerdì il Consiglio Comunale straordinario
In vista del consiglio comunale straordinario convocato per venerdì, il sindaco ha voluto ribadire l'importanza del lavoro svolto nei nove anni di mandato, incoraggiando la maggioranza a rimanere unita. Nonostante l'amarezza per quanto accaduto, Brugnaro si è mostrato determinato a continuare a lavorare per il bene della città e dei cittadini.
Le opposizioni, tuttavia, continuano a chiedere le dimissioni del sindaco e della giunta, sostenendo che l'amministrazione non è più in grado di governare efficacemente. Il consiglio comunale si terrà il 2 agosto a Mestre, in una giornata che coincide con il mercato cittadino, e ha suscitato diverse critiche da parte delle minoranze per la scelta della data, dell'orario (10 del mattino), e della sede, ritenuta inadeguata per ospitare un evento così significativo.
Le opposizioni e gli attivisti si preparano a manifestare, sia all'interno che all'esterno del municipio, per esprimere il loro dissenso e chiedere un cambiamento nell'amministrazione cittadina.