Aziende, Zaia: "Se ci dite che si può riaprire, noi un'idea sul come ce l'abbiamo già"
Oltre 14mila le aziende in Veneto che hanno chiesto di riprendere la produzione. Si aspetta l'ok del Prefetto.
Si riapre la questione legata alla riapertura delle aziende. In molti hanno chiesto delucidazioni al presidente della regione Veneto che però continua a ripetere che la decisione "E' di esclusiva competenza del governo".
Riapertura: si o no?
Del resto, il presidente in conferenza stampa era stato chiaro:
“Il Veneto sta predisponendo un piano per la riapertura delle aziende, che spero possa essere un contributo utile per il piano nazionale di riapertura delle attività produttive. In videoconferenza con il premier Giuseppe Conte, si è parlato della possibile apertura delle aziende, che però lo ricordo è di esclusiva competenza del Governo. Da parte nostra, ho spiegato più volte che la riapertura sia assolutamente necessaria: ovviamente dev’essere un’azione messa in atto con gradualità. E’ chiaro che deve essere assolutamente convalidata dal mondo scientifico perché dobbiamo evitare ‘rimbalzi’ dell’epidemia, come sta avvenendo ad Hong Kong“.
Quasi 14mila le aziende pronte a ripartire
Stando ai dati trasmessi alle Prefetture, sono 14mila le aziende in Veneto che hanno chiesto di riaprire o di riprendere la propria attività anche in maniera parziale. Ma CGIL, CISL e UIL sono andate al contrattacco: sono state proprio le associazioni a segnalare le aziende in questione alle prefetture, specificando che si tratta di operatori che non appartengono alle filiere consentite. A Verona, ad esempio, il segretario della CGIL Stefano Facci ha dichiarato:
“I dati pure incoraggianti di queste ultime ore segnano un rallentamento dei casi in terapia intensiva, sembrano invece ancora in leggera crescita i contagi e purtroppo seppure in calo, sono ancora centinaia i morti nel paese, migliaia in Europa e nel Mondo. Se questa è la premessa, io penso vada valutata con la massima attenzione anche la richiesta di ripartenza che arriva dal mondo dell’economia e delle imprese, il timore di una ecatombe non solo di vite umane ma anche di aziende e di posti di lavoro, è utilizzata per spingere il Governo a mitigare i provvedimenti messi in atto ed
invitarlo a considerare il rientro al lavoro come determinante per il paese. Anche per me, esiste una ovvia preoccupazione per il dopo, i primi provvedimenti del Governo, oltre all’emergenza sanitaria, vanno giustamente nella direzione di tutelare il lavoro e le imprese. Qualora non fossero sufficienti dovranno essere incrementati pena una difficile ripresa che non riguarda solo le grandi imprese. Non possiamo dimenticare anche i tanti lavoratori precari, temporanei, saltuari, parasubordinati, autonomi, partite IVA, ecc… I numeri però ci dicono che le attività economiche a Verona continuano in maniera significativa, quasi 3000 aziende hanno chiesto al Prefetto di continuare la produzione obbligando le istituzioni a laboriose verifiche, sono davvero tutte attività indispensabili? “