Santa Maria di Sala

Speedline è salva: firmato l'accordo con il Fondo tedesco Callista

L’intesa prevede il passaggio immediato di tutti i 356 lavoratori. Ma non solo...

Speedline è salva: firmato l'accordo con il Fondo tedesco Callista
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E’ stato sottoscritto l’accordo in sede ministeriale per la reindustrializzazione del sito Speedline di Tabina –Santa Maria di Sala.

Speedline è salva: firmato l'accordo con il Fondo tedesco Callista

Alla riunione del tavolo tenutasi ieri, giovedì 27 luglio 2023 a Roma presso il MIMIT (Ministero dell’Impresa e del Made in Italy), hanno partecipato, oltre al Ministero, le istituzioni regionali e locali, i rappresentanti sindacali e dei lavoratori, il Gruppo Ronal e il Fondo Callista, l’investitore che ha presentato il piano industriale per il rilancio dello stabilimento di Tabina.

“L’accordo è frutto di un lungo lavoro iniziato a fine 2021 dopo l’annuncio di volontà di dismettere lo stabilimento da parte del Gruppo Ronal. Il confronto che ha visto impegnati le Parti sindacali, la Regione del Veneto, il MIMIT, le istituzioni locali e la Parte datoriale ha privilegiato le soluzioni rispondenti agli obiettivi della salvaguardia dei livelli occupazionali e della continuità della produzione di cerchi in lega, nell’ambito di una filiera strategica per l’economia regionale e nazionale, quella dell'automotive – afferma l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan esprimendo soddisfazione per il risultato oggi conseguito - ci auguriamo che gli obiettivi del piano di reindustrializzazione siano tutti raggiunti”. Sotto questo profilo – conclude l’Assessore Donazzan – l’accordo siglato impegna le istituzioni ministeriali e regionali ad un lavoro di monitoraggio attivo e di supporto attraverso gli strumenti messi a disposizione con l’accordo”.

La Regione del Veneto si è impegnata a sostenere con le misure e gli strumenti regionali di politica attiva del lavoro, la riqualificazione dei lavoratori di Speedline, in particolare di quelli che non rientreranno nel perimetro oggetto del piano di reindustrializzazione dell'investitore.

Un risultato storico

Ieri, giovedì 27 luglio 2023, si è tenuto l’incontro presso il MIMIT, tra le OOSS, le RSU, la direzione Ronal con i consulenti di Alix Partners e Vitale & Associati, il fondo di Investimento Callista e la responsabile risorse umane di Speedline. All’incontro hanno partecipato i tecnici dell’unità di crisi della Regione Veneto, i referenti del Ministero del Lavoro, Confindustria Venezia, mentre per le istituzioni erano collegate l’assessora veneta al Lavoro Elena Donazzan, per la Città Metropolitana di Venezia Deborah Onisto e la sindaca di Santa Maria di Sala, Natascia Rocchi.

Con l’ipotesi di accordo sottoscritta oggi al MIMIT si è definito il passaggio di Speedline dal Gruppo Ronal al Fondo d’investimento tedesco Callista. L’intesa prevede impegni precisi da parte dell’investitore e del gruppo Ronal per i prossimi 24 mesi, con anche alcune garanzie di verifica previste dal ministero.

Con questa ipotesi si darà avvio al processo di reindustrializzazione dello stabilimento di Tabina in un’ottica di salvaguardia dei livelli occupazionali e produttivi.

In questi termini il contenuto dell’accordo prevede:

  1. il passaggio azionario al Fondo Callista e la presa in carico di tutti i 360 dipendenti di Speedline, senza alcun licenziamento e con il mantenimento di tutte le condizioni contrattuali, sia normative che economiche;
  2. l’impegno da parte dell’investitore all’obiettivo occupazionale, a regime, di almeno 300 lavoratori;
  3. l’utilizzo della Cigs con causale - Contratto di Solidarietà (CDS) che potrà garantire la copertura dell’ammortizzatore sociale per un periodo di almeno 24 mesi, con la possibilità di un ulteriore periodo aggiuntivo di 12 mesi;
  4. che durante il periodo di CDS venga data ai lavoratori, oltre alla rotazione, anche la garanzia dell’anticipo, e nei 24 mesi abbiamo ottenuto un’integrazione del 80% quando si è collocati in CDS e la garanzia della maturazione dei ratei di tredicesima, ferie e permessi;
  5. un piano di incentivazione economica per le uscite volontarie a partire da settembre per il personale “pensionabile fino a 4 anni” e “non pensionabile” per facilitare la ricollocazione;
  6. un piano di garanzia e incentivazione per i lavoratori in somministrazione, oltre impegno societario alla ricollocazione occupazionale;
  7. la definizione di un piano di formazione professionale finanziata per la riqualificazione o la ricollocazione;
  8. l’impegno a non attuare nessuna iniziativa unilaterale per la riduzione del personale;
  9. il riconoscimento di tutti gli accordi sindacali e delle prassi consolidate in Speedline;
  10. la garanzia del fondo a rifinanziare la società, qualora ci fosse necessità, per almeno 24 mesi dal momento dell’acquisizione e a garantire l’obiettivo occupazionale di 300 lavoratori per 24 mesi e il minimo di 225 lavoratori per 36 mesi anche in caso di cessione o vendita della società;
  11. l’utilizzo degli immobili con affitto per 9 anni prorogabili e per almeno 24 mesi senza costi per l’investitore;
  12. l’acquisizione e l’utilizzo di impianti e macchinari e strumenti necessari all’attività aziendale;
  13. la garanzia per la produzione dei marchi “Speedline Corse” e “Speedline” e per i brand Ferrari, Maserati, Lamborghini, Aston-Martin, McClaren, Jaguar, con il vincolo di non concorrenza da parte di Ronal per 5 anni;
  14. l’allargamento del perimetro industriale alle produzioni dei cerchi Porsche e Alfa Romeo con la rinuncia al vincolo di non concorrenza da parte di Ronal;
  15. l’implementazione del piano di sviluppo realizzato dal management Speedline in tutte le sue fasi;
  16. la messa a disposizione a Callista, per almeno 18 mesi, dell’attuale ufficio tecnico e dei servizi commerciali e IT del gruppo Ronal, tempo necessario affinché Speedline possa implementare tali strutture al proprio interno;
  17. l’impegno di Ronal affinché App Tech si avvalga del servizio di verniciatura e lavorazioni meccaniche (diamantatura) di Speedline di tutti i progetti in essere e di quelli nuovi, allargandone l’attività anche alle commesse che oggi si fanno presso altri clienti;
  18. l’impegno di tutte le parti a incontrarsi entro sei mesi dalla vendita, per valutare l’acquisizione delle quote di App Tech come parte integrante del processo di reindustrializzazione;
  19. l’impegno di tutte le parti, OOSS, Ronal e Callista ad incontrarsi ogni 6 mesi presso la sede ministeriale per il monitoraggio dell’accordo;
  20. anche su richiesta di Callista di valutare entro il mese di settembre la possibilità che Invitalia possa partecipare al progetto di reindustrializzazione.

"Abbiamo chiesto e ottenuto dall’investitore e da Ronal l’impegno a mantenere la piena occupazione dei lavoratori diretti Speedline per almeno 24 mesi, senza procedere a iniziative unilaterali di riduzione del personale. Abbiamo ottenuto che l’obiettivo occupazionale, a regime, sia di 300 lavoratori allargando il perimetro industriale anche ai Brand Porsche e Alfa Romeo.

La decisione di utilizzare il contratto di solidarietà, in caso di necessità, potrà estendere la copertura fino a 36 mesi dal momento dell’apertura. Riteniamo che l’ipotesi di accordo raggiunta tra le parti e sottoscritta al MiMit sia un ottimo punto di arrivo da cui iniziare a ricostruire. Rimane assolutamente strategico e fondamentale il peso delle istituzioni territoriali e regionali, al fine di concretizzare la partecipazione di Invitalia al piano di sviluppo su Speedline. Nella giornata di martedì illustreremo l’ipotesi di accordo in assemblea per sottoporla all’approvazione delle lavoratrici e dei lavoratori.

Le dichiarazioni dei referenti sindacali

Al termine della riunione al ministero del Made in Italy, Matteo Masiero segretario di Fim Cisl Venezia, Giampaolo Albanese della Rsu Fim Cisl Venezia e Manuela Musolla della segreteria Fiom Cgil Venezia hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni.

"Adesso – spiega Matteo Masiero – possiamo dire “Speedline resta a Tabina”. Obiettivo occupazionale 300 lavoratori. Credo sia stata raggiunta un’ottima intesa, sia per la salvaguardia occupazionale, sia per le garanzie del perimetro industriale. Con oggi si scrive una pagina importante per il tessuto produttivo del nostro territorio. Da domani avrà inizio il secondo tempo e la gestione di quanto concordato. Dobbiamo capitalizzare le nostre potenzialità e rendere la nostra, un’impresa migliore. Rimane da definire la partecipazione di Invitalia al progetto Speedline, ma su questo sono certo che le istituzioni territoriali, comune, città metropolitana e Regione Veneto, lavoreranno con noi affinché questa garanzia diventi realtà".

In rappresentanza dei lavoratori, tira un sospiro un sollievo anche Giampaolo Albanese, della Rsu di Fim Cisl Venezia.

"Abbiamo vissuto quasi due anni di incertezza lavorativa e siamo consapevoli che abbiamo ancora altri ostacoli da superare ma dopo questo accordo siamo convinti che la speranza che avevamo di un futuro produttivo e occupazionale di Speedline si sia fatta molto concreta. Tutti noi, lavoratrici e lavoratori, abbiamo lottato sempre caparbiamente e unitamente perché l'obiettivo finale era per tutti uno solo: la nostra Speedline, e di questo dobbiamo andarne fieri ed orgogliosi.

Abbiamo gestito la crisi in modo diverso, che forse potrebbe essere anche innovativo e lasciare una traccia, senza eccessivi scioperi, ma forzando con poche ma programmate azioni mirate, direi chirurgiche ed incisive la proprietà multinazionale svizzera a sedersi su un tavolo e trattare. Tavolo che ci siamo tenuto sempre ben stretto, influenzando un po’ alla volta ma in maniera determinante moltissime scelte di Ronal. Prima fra tutte, la scelta di delocalizzare l'intera produzione di dicembre 2021, per arrivare oggi a questo finale, con un accordo che fino a pochissimo tempo fa sembrava irraggiungibile".

Nei prossimi giorni ci sarà l’assemblea dei lavoratori e sarà presente anche Ferdinando Uliano della segreteria nazionale di Fim Cisl, responsabile del settore automotive e che ha seguito tutta la vicenda Speedline sin dalle prime battute, presenziando a tutti gli incontri. Soddisfatta pure Manuela Musolla di Fiom Cgil Venezia.

"La forza e la determinazione dei lavoratori – commenta – ha pagato. Nonostante sia stato un percorso tutt'altro che semplice, siamo riusciti ad ottenere il passaggio all'azienda di nuova proprietà di tutti gli attuali dipendenti e alle stesse condizioni. Un risultato che nasce dall'impegno di tutti, ciascuno per il proprio ruolo.

Decisamente la dimostrazione plastica che uniti siamo più forti. Da adesso in poi non sarà tutta una passeggiata in discesa, questo è chiaro. Vigileremo affinché tutto proceda al meglio, perché la nuova Speedline non solo sopravviva ma cresca come realtà industriale importante e porti ulteriore occupazione al territorio di Santa Maria di Sala e, più in generale, del Veneziano".

Le tappe di una vertenza lunga 18 mesi...

La vicenda di Speedline di Santa Maria di Sala esplose a inizio dicembre 2021, quando uscì la notizia della volontà del gruppo svizzero Ronal di delocalizzare la produzione in Germania e Polonia, chiudendo lo stabilimento di Tabina. Da quel momento, i 605 lavoratori si sono uniti per difendere la fabbrica, creando un presidio permanente in via Salgari (tutt’ora presente), aperto per le successive festività natalizie. Il 19 dicembre di quell’anno, fu organizzata una manifestazione, che a Santa Maria di Sala attirò migliaia di persone (tra dipendenti, gente comune, mondo della politica e religioso) proprio a difesa della fabbrica di cerchi in lega.

Intervennero anche i rappresentanti della chiesa, a partire dal patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia nelle vesti di presidente della Conferenza Episcopale Triveneto (Cet), insieme al vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi. I lavoratori non si fermarono neppure a Natale, San Silvestro e Capodanno, stazionando nel presidio giorno e notte, attirando la solidarietà dei cittadini di Santa Maria di Sala e non solo. Diventa la battaglia di un territorio per salvare una delle imprese storiche della provincia di Venezia.

A gennaio 2020 arrivò il passo indietro di Ronal, bloccando l’ipotesi di chiusura. Da lì in poi, si sta lavorando per dare un futuro allo stabilimento: c’è uno spiraglio per trovare una soluzione. Nel frattempo, Fondazione Ergo di Varese diventa la consulente dei sindacati, incaricata di redigere un progetto sostenibile per rilanciare la fabbrica dei cerchi in lega. A maggio, Fim Cisl e Fiom Cgil riescono a strappare alla svizzera Ronal un anno e mezzo di tempo per trovare una via d’uscita, fissata per il 31 dicembre 2023. Così a giugno, al Ministero dello sviluppo economico (attuale Ministero del Made in Italy), fu siglato un accordo per il rilancio di Speedline con la casa madre Ronal che si è impegnata a ricercare un potenziale investitore, non solo per rafforzare lo stabilimento ma, soprattutto, salvaguardare produzione e posti di lavoro. Le riunioni e i contatti tra le parti non sono mai cessati, con l’appello costante dei sindacati di salvaguardare Speedline ad ogni costo.

A marzo 2023 arrivò una prima svolta: quattro fondi si dichiararono interessati all’acquisto di Speedline. Il numero scese poi a tre, tutte dalla Germania, con delle offerte vincolanti. Finché, a giugno, non fu reso noto il nome del gruppo interessato a rilevare Speedline e appoggiato da Ronal: Callista di Monaco di Baviera. Nelle ultime settimane si sono susseguite le riunioni, che hanno portato all’accordo al ministero.

Un po' di storia dell'azienda

Speedline di Santa Maria di Sala nasce nei primi anni Settanta specializzandosi nella costruzione di ruote speciali in lega leggera di alluminio e magnesio, fornendo quasi in esclusiva le competizioni di Formula Uno e, successivamente, le maggiori case automobilistiche.

All’inizio di proprietà della famiglia Zacchello, passerà alla fine degli anni Ottanta alla statunitense Amcast. Nel 2001, dopo la crisi finanziaria della controllante americana, la società fu rilevata dalla famiglia Mazzucconi di Bergamo. Vengono chiusi gli altri stabilimenti e le produzioni per le competizioni e After Market, spostate a Bergamo alla Walbrem.

Nel 2002 fu messa a punto una nuova tecnologia di lavorazione delle ruote denominata Flow-Forming molto richiesta per le auto di grossa cilindrata (Ferrari, Maserati, Porsche, Audi, Mercedes e così via) per la loro leggerezza e robustezza.

Alla fine del 2006 la famiglia Mazzucconi comunicò di non essere più in grado di reggere dal punto di vista finanziario. I primi mesi 2007 la multinazionale svizzera Ronal si presentò con un piano industriale, che prevedeva per lo stabilimento di Venezia la costruzione di 1.200.000 ruote Flow-formate e 550.000 realizzate in maniera tradizionale in monoblocco di alta gamma.

Superate le difficoltà dei primi anni, l’azienda dal 2010 riprese a crescere e a fare utili. La pandemia e le criticità del settore automotive che hanno caratterizzato gli ultimi due anni, hanno spinto il gruppo Ronal alla drastica decisione del 6 dicembre 2021 in cui ha dichiarato la chiusura dello stabilimento. Ora si scrive un nuovo capitolo chiamato Callista.

Giovine, Fratelli d'Italia: "Bene Urso e Donazzan, salvaguardata un'azienda storica e tutti i posti di lavoro"

“Ricordo molto bene quando e come è nata la vertenza Speedline, di come nei primi tempi non era stato prospettato un futuro per questo storico sito produttivo dell’automotive e per i suoi lavoratori. A distanza di pochi mesi assistiamo ad un annuncio importante che non solo vede salvaguardata un’azienda, ma anche tutti e 356 i lavoratori e tutto un indotto che incide in maniera importante nel veneziano e nei territori delle provincie limitrofe. Non solo: il nuovo acquirente ha annunciato anche un rilancio dello storico marchio Speedline in collaborazione con i top brand del lusso dell’automotive e con il lancio di nuovi servizio di after-market”.

Così il Deputato veneto di Fratelli d’Italia, Silvio Giovine, commentando l’intesa siglata pochi minuti fa al Mimit.

“Questo risultato è il frutto del lavoro di squadra fra Regione del Veneto e Ministero, ed in particolare del ministro Adolfo Urso, dell’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan e del sottosegretario Fausta Bergamotto” ha aggiunto Giovine, concludendo “il ‘modello veneto’ per la gestione delle crisi d’impresa diventerà presto un modello nazionale, con il recente approdo del responsabile dell’unità di crisi della Regione del Veneto, Mattia Losego, al coordinamento nazionale delle crisi presso il Mimit: un’ottima notizia che promuove anni di impegno e di successi nella gestione delle crisi e delle trasformazioni di impresa”.

Begamotto: "Azienda fiore all’occhiello della produzione italiana"

E’ stato firmato oggi l’accordo per il passaggio delle attività di Speedline (controllata dalla multinazionale Ronal) al fondo tedesco di investimenti industriali Callista.

Con questa intesa, sottoscritta da tutte le organizzazioni sindacali, si conclude positivamente una delle più complesse crisi aziendali, iniziate oltre un anno fa con l’annuncio della cessazione della produzione di componenti per l’industria automotive nello stabilimento veneto di Santa Maria di Sala.

L’intesa prevede il passaggio immediato di tutti i 356 lavoratori. Il piano industriale che sorregge questo accordo è stato lungamente discusso nel corso di numerosi incontri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove il sottosegretario Fausta Bergamotto insieme alla Regione Veneto ha fin da subito garantito l’impegno delle istituzioni.

Il Mimit ha invitato la cedente Ronal a favorire in ogni modo, anche nei prossimi mesi, lo sviluppo positivo del nuovo piano industriale di Callista e in tal proposito è stato concordato di convocare in futuro la multinazionale per verificare l’andamento di questa importante operazione industriale.

Il sottosegretario Bergamotto, a conclusione dei lavori, ha ricordato: "L’impegno del ministero continuerà con la stessa intensità e determinazione per far sì che da questa crisi aziendale possano derivare nuove opportunità industriali e occupazionali in un settore molto importante per ‘automotive italiana. La nuova Speedline è fornitrice dei maggiori marchi del Made in Italy in questo settore, da Ferrari a Lamborghini, a Maserati e ad altri importanti brand ai quali fornisce prodotti di altissima qualità. Noi vogliamo che questa produzione continui ad essere un fiore all’occhiello della nostra industria".

"Un’ottima notizia - commenta il ministro Urso - per un’azienda, che è da sempre uno straordinario esempio di ciò che il sistema industriale italiano è in grado di fare. Questo accordo è la dimostrazione che l’Italia è tornata ad essere al centro dell’interesse degli investitori".

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