Santa Maria di Sala

Speedline, chiusura stabilimento revocata: gli operai di nuovo al lavoro

Le preoccupazioni, però, restano...

Speedline, chiusura stabilimento revocata: gli operai di nuovo al lavoro
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L'assemblea fuori dallo stabilimento ha visto schierati tutti i lavoratori a rischio della Speedline. 605, per essere precisi.

Speedline, chiusura stabilimento revocata: gli operai di nuovo al lavoro

Dopo la revoca della decisione della multinazionale svizzera sulla chiusura dello stabilimento, si tira un sospiro di sollievo. Ora però è il momento di affrontare il rilancio che passa anche da un nuovo piano industriale. Le lavoratrici e i lavoratori sono sicuramente un po' più sereni, ma di fatto, secondo quanto spiegato dai referenti sindacali, non ci sarebbe ancora nulla di definitivo.

E quello che si apre è un momento storico per l'azienda, si dovrà definire davvero il futuro di Speedline. Nel calendario ci sono moltissimi incontri del tavolo tecnico al quale parteciperanno esponenti del ministero, parti sindacali e istituzioni locali. Dopo il presidio giorno e notte, e la tregua attuale, ora riprende la produzione in attesa del prossimo incontro al Mise. Sul piatto c'è il "rosso" dichiarato dall'azienda, una perdita di circa un milione di euro al mese.

Il comunicato Fiom-Cgil

"È stato illustrato il verbale d’incontro presieduto dal dott. Annibaletti del MiSE sulla grave crisi determinatasi dalla decisione del gruppo Ronal di chiudere lo stabilimento di Tabina. Al tavolo, oltre alla proprietà e alle segreterie nazionali e territoriali di Fim e Fiom e di Cgil e Cisl, erano presenti anche l’assessore Elena Donazzan della regione Veneto, una rappresentanza del ministero del lavoro, la città metropolitana di Venezia e il sindaco di Santa Maria di Sala.

Abbiamo comunicato la revoca ufficiale delle decisone di chiusura e delocalizzazione della produzione e abbiamo accolto la disponibilità a liberare i cancelli per l’uscita delle merci, nel rispetto di quanto previsto dal verbale ministeriale. I lavoratori e le lavoratrici hanno dato mandato a proseguire con gli incontri ministeriali per cercare una soluzione per la crisi Speedline.

Come segreterie e RSU crediamo che questo sia il primo segnale importante per l’avvio di un tavolo tecnico ministeriale, per costruire il futuro piano industriale che garantisca l’occupazione e la permanenza del sito produttivo a Tabina. Nei prossimi giorni il ministero ci comunicherà quando sarà convocato l’incontro presso l’unità di crisi della regione Veneto".

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