Economia

Produzione industriale al +0,3%: è spettro stagnazione

A comunicarlo è l’indagine VenetoCongiuntura di Unioncamere del Veneto.

Produzione industriale al +0,3%: è spettro stagnazione
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Produzione industriale al +0,3%: è spettro stagnazione.

L'allarme di Unioncamere: economia Veneta in stagnazione

La produzione industriale veneta sale impercettibilmente del +0,3% su base annua. A comunicarlo l’indagine VenetoCongiuntura di Unioncamere del Veneto effettuata su un campione di 2.298 imprese. Un momento difficile per le imprese medio-grandi mentre sembrano invece reggere il colpo le piccole imprese, "più capaci di adattamento ai contesti mutevoli", come sottolineato da Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto, con la produzione in crescita del +1,9% e il fatturato del +2%.

I dati sulla produzione

Sotto il profilo dimensionale le imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti) hanno segnato una variazione positiva del +1,9% mentre per le medie e grandi imprese (50 addetti e più) la variazione tendenziale è risultata in diminuzione -0,4%. Osservando la tipologia di bene la crescita è trainata dalle imprese che producono beni di consumo (+2,1%), più contenuto è stato l’aumento per le aziende che producono beni di investimento (+0,3%) mentre hanno segnato una variazione negativa le aziende che producono beni intermedi (-1,1%).

A livello settoriale i comparti che hanno registrato una tendenza positiva più marcata sono legno e mobile (+3,9%), macchine ed apparecchi meccanici (+2,4%), alimentare (+2%) e carta e stampa (+1,4%). Negative invece le variazioni del tessile e abbigliamento (-3,6%), della gomma e plastica (-3,5%) e dei mezzi di trasporto (-1,1%). Nel quarto trimestre 2019 rimane stabile la quota di imprese che registrano incrementi dei livelli produttivi (46% era 47% il trimestre precedente) mentre aumenta la quota di quelle che dichiarano variazioni negative della produzione (38% rispetto al 36% dello scorso trimestre).

Stabili i fatturati

Il fatturato totale ha evidenziato una sostanziale stabilità (+0,2%) rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. A livello dimensionale la dinamica è determinata dalle piccole imprese (+2%) mentre le medie e grandi imprese segnano una diminuzione (-0,8%). Spiccano le dinamiche positive delle aziende dell’alimentare (+4,3%), delle macchine ed apparecchi meccanici (+2,5%) e del legno e mobile (+2,4%) mentre segnano una variazione negativa i settori tessile e abbigliamento (-5,9%), gomma e plastica (-3,5%) e metalli (-2,2%). La dinamica del fatturato è ascrivibile alla variazione positiva delle vendite interne (+0,8%) mentre il fatturato estero ha segnato una performance negativa (-0,8%). Il fatturato interno è trainato dai settori mezzi di trasporto (+7,2%), macchine ed apparecchi meccanici (+4,3%) e legno e mobile (+4,1%) mentre sono l’alimentare (+5,7%), le macchine elettriche (+3,2%) e le macchine ed apparecchi meccanici (+0,9%) gli unici settori a segnare una variazione positiva per il fatturato estero.

Le previsioni per i prossimi mesi

Nel quarto trimestre 2019 le aspettative degli imprenditori per i successivi tre mesi risultano in miglioramento solo per gli ordinativi esteri rispetto al trimestre precedente. Per gli ordini interni, la produzione e il fatturato il saldo ha invece registrato valori negativi e in peggioramento rispetto al trimestre precedente.

"Serve una politica economica che, oltre a sostenere l’internazionalizzazione, sostenga anche il mercato interno. Come? Attraverso investimenti in tecnologie, infrastrutture, per l’ambiente – sostiene Pozza - che mettano in moto circoli virtuosi anche in riferimento agli investimenti in formazione e ricerca".

"Aiuterebbe anche una bella riforma fiscale – aggiunge Pozza - che favorisca la competitività delle imprese e i redditi dei lavoratori. Non sarebbe male che ciò avvenisse in modo armonico, a livello europeo: perché anche il progetto europeo, sul quale è importante continuare a crederE per contare in questi scenari, ha bisogno di una profonda revisione dei suoi assunti".

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