A Dubai

L'artigianato veneziano cerca nuovi partner negli Emirati Arabi

La seconda tappa del roadshow "Born in Venice" si è svolta sulla platea degli operatori economici emiratini, anche alla luce dei mutati equilibri dello scenario internazionale...

L'artigianato veneziano cerca nuovi partner negli Emirati Arabi
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Il Presidente di Confindustria Venezia Rovigo Vincenzo Marinese: “Dobbiamo riappropriarci della produzione della materia prima e rafforzare la nostra capacità manifatturiera. Oggi siamo a Dubai per attrarre nuovi partner interessati a creare valore mettendo a sistema le competenze”.

L'artigianato veneziano cerca nuovi partner negli Emirati Arabi

Dopo la prima tappa a Francoforte, si è svolto a Dubai il secondo appuntamento del roadshow internazionale “Born in Venice”. A Palazzo Versace sono state illustrate a una platea di operatori economici emiratini le opportunità di investimento che offre l’area vasta di Venezia e Rovigo, dall’industria manifatturiera alla logistica.

“I mutati equilibri dello scenario internazionale inducono a ridisegnare le politiche commerciali e industriali. Dobbiamo riappropriarci della produzione della materia prima e rafforzare la nostra capacità manifatturiera – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Venezia area metropolitana di Venezia e Rovigo Vincenzo Marinese -. A ciò si aggiunge un ulteriore aspetto: l’aumento del prezzo delle commodity e dell’energia rende ancor più urgente lo sviluppo di tecnologie per la produzione da fonti rinnovabili, ad esempio l’idrogeno.

Un processo articolato che non può essere portato a termine in pochi anni e sul quale il tessuto industriale di Venezia si sta impegnando da tempo con ottimi risultati. In tale contesto si svolge la seconda tappa del roadshow internazionale “Born in Venice”.

Dopo l’incontro con gli operatori economici tedeschi, avvenuto lo scorso dicembre, oggi siamo a Dubai per attrarre nuovi partner interessati a mettere a sistema le proprie competenze con la lunga tradizione manifatturiera che ci caratterizza. L’obiettivo è avvicinare le filiere, renderle più corte e sostenibili e creare valore nel nostro territorio. Un’area destinata a diventare un hub logistico ed energetico strategico nel Nord Italia, grazie allo scalo marittimo di Marghera e alla naturale vocazione interportuale del Polesine”.

“Stiamo lavorando a progetti importantissimi per Venezia e per tutta l’area della Città metropolitana che per la Regione è strategica. Con una delibera di giunta abbiamo messo nero su bianco la forte volontà che abbiamo che Venezia diventi la capitale mondiale della sostenibilità. Stiamo lavorando per far sì che il capoluogo lagunare e il Veneto diventino il centro dello sviluppo delle energie rinnovabili e, in particolar modo, ci stiamo concentrando sulla predisposizione di progetti da presentare nell’ambito dei bandi del PNRR per quanto concerne l’idrogeno.

Noi ci crediamo moltissimo – ha affermato l’Assessore alle Attività Produttive della Regione del Veneto Roberto Marcato -. Abbiamo voluto inserire Porto Marghera nella Zona Logistica Semplificata (ZLS), facendo da perno ad una iniziativa che darà respiro alle nostre imprese, come ben sa il presidente Marinese che ringrazio per la collaborazione. Siamo fortemente convinti che la ZLS possa fare la differenza nello sviluppo del territorio.

Dopo la visita che ho fatto a Dubai, sono ancora più convinto di quanto possa essere strategico avere un collegamento sempre più forte con il sistema economico emiratino. Nell’occasione ho potuto capire quanto importante sia per le nostre imprese e per le nostre Università avere la possibilità di condividere le esperienze con le vostre, mettendo a fattor comune le migliori prassi. Solo dalle sinergie di alto livello può realizzarsi un concreto sviluppo economico a vantaggio di entrambe le parti”.

L’iniziativa è stata finanziata e realizzata dalla Regione del Veneto nell'ambito del progetto 10/2019 che rientra nel “Programma di Promozione economica e internazionalizzazione delle imprese venete” di cui alla legge regionale n. 48/2017. Affidata alle Camere di Commercio di Venezia Rovigo, Padova e Treviso e Belluno|Dolomiti è stata organizzata in sinergia con Confindustria Venezia e attuata con il supporto della Camera di Commercio Italiana per gli Emirati Arabi Uniti e di Venicepromex.

Dopo l’indirizzo di saluto del Console Generale d’Italia a Dubai Giuseppe Finocchiaro, Ivano Ilardo Senior Business Advisor di EY Italia ha illustrato i principali asset dell’area vasta di Venezia e Rovigo, nella quale sono insediate circa 92.000 imprese che impiegano oltre 370mila addetti e presentano un fatturato aggregato di 7,2 miliardi di euro. A seguito della mappatura effettuata nel 2021, è risultato che i siti attualmente liberi sono 192 (per un totale di 7,1 milioni di mq), 15 dei quali si trovano a Porto Marghera (1,3 milioni di mq) e 177 nel Rodigino (5,8 milioni di mq), che rendono l’area una delle più attrattive (e dinamiche) del territorio italiano, anche grazie al più ampio obiettivo di posizionare Venezia quale capitale mondiale della sostenibilità.

L’area industriale di Venezia rappresenta un modello per quanto riguarda la transizione energetica, come è emerso dalle testimonianze di due aziende multinazionali che sono insediate a Porto Marghera. Alkeemia, rappresentata dal CEO Lorenzo Di Donato, punta a diventare il produttore di riferimento in Europa dei sali di litio per le batterie. Edison è impegnata nel rifacimento della centrale termoelettrica Marghera Levante in un moderno impianto di ultima generazione che può essere alimentato in parte anche ad idrogeno con una significativa riduzione delle emissioni di CO2, come ha spiegato Valeria Olivieri Direttore Strategy & Corporate Development.

La sostenibilità a Venezia si concretizza anche in una strategia energetica a lungo termine. Il consorzio Hydrogen Park, che riunisce i principali stakeholder del territorio sul tema delle rinnovabili, grazie all’accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione del Veneto, ha realizzato 12 progetti sperimentali su scala industriale per oltre 21 milioni di euro di investimenti. Nell’aprile 2021 Hydrogen Park e Sapio hanno sottoscritto con il Porto di Venezia un Memorandum of Understanding per la realizzazione di una hydrogen valley d’area vasta metropolitana, che include un hub per l’idrogeno.

“A partire dalla posizione baricentrica del cluster portuale veneto rispetto alle aree manifatturiere più dinamiche d’Europa stiamo lavorando per fare di Porto Marghera un attrattore di investimenti e nuovi business, soprattutto nell’ambito dell’innovazione e della sostenibilità – commenta il Segretario Generale di AdSPMAS, Antonella Scardino -. Per questo, nel nostro Piano Operativo Triennale, oltre a opere e interventi volti al potenziamento delle connessioni e dell’intermodalità, con un focus su quella ferroviaria, sono inserite azioni per lo sviluppo e la distribuzione di clean energy, l’idrogeno in primis, e per agevolare il business anche grazie ai vantaggi offerti dalla Zona Logistica Semplificata”.

Questo territorio può inoltre contare su un sistema economico-finanziario favorevole all’insediamento di nuove attività, grazie anche al sostegno di Intesa Sanpaolo che vuole favorire e supportarne la crescita e il rilancio. L’Istituto di credito, in virtù degli accordi stipulati con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e con Confindustria, supporta interventi in diversi ambiti: internazionalizzazione, innovazione, digitalizzazione, welfare e servizi non finanziari, sostenibilità ed economia circolare. Con particolare riferimento alla transizione green, Intesa Sanpaolo ha rafforzato il proprio sostegno al territorio attraverso il Laboratorio ESG con sede a Venezia in Campo Manin e in M9 – Museo del ’900 a Mestre per migliorare il profilo di sostenibilità delle imprese avviando la transizione verso obiettivi di inclusione sociale e investimenti in progetti di economia sostenibile, digitale e circolare. L’accordo è stato firmato con importanti realtà in una logica di sistema e di servizio, tra cui anche l’AdSP.

Platea
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Roberto Marcato
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Giuseppe Finocchiaro
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