Assemblea privata

Il valore di "fare squadra" nell'impresa e nello sport: faccia a faccia tra Vincenzo Marinese e Adriano Panatta

Prodotto da Fandango, Sky, Luce Cinecittà e diretto da Domenico Procacci, racconta le gesta compiute dalla nazionale italiana di tennis vincitrice, nel 1976, della storica Coppa Davis.

Il valore di "fare squadra" nell'impresa e nello sport: faccia a faccia tra Vincenzo Marinese e Adriano Panatta
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Il dibattito è scaturito dalla visione di un estratto del film documentario “Una squadra” proiettato nel corso dell’Assemblea privata di Confindustria Venezia Rovigo.

Il valore di "fare squadra" nell'impresa e nello sport: faccia a faccia tra Vincenzo Marinese e Adriano Panatta

Nello sport come nell’impresa, fare squadra è una strategia vincente. È stata la visione concorde del Presidente di Confindustria Venezia Vincenzo Marinese e del campione di tennis Adriano Panatta messi a confronto al termine dell’Assemblea degli Industriali di Venezia e Rovigo, che si è svolta ieri a Marghera (Ve) in forma privata.

Il dialogo tra i due è avvenuto al termine della visione di un estratto del film documentario “Una squadra”. Prodotto da Fandango, Sky, Luce Cinecittà e diretto da Domenico Procacci, racconta le gesta compiute dalla nazionale italiana di tennis (formata da Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci, Adriano Panatta e Tonino Zugarelli) vincitrice nel 1976 della storica Coppa Davis. Una volta conclusa la proiezione, il giornalista e scrittore Paolo Possamai ha acceso il match introducendo il dibattito.

“C’era un’alchimia particolare nella nostra squadra, formata da persone completamente diverse tra loro - ha esordito Panatta - Eppure, quando giocavamo in Coppa Davis, non serviva neanche parlare. Bastava guardarci negli occhi e all’improvviso tutto andava a posto. Nelle squadre ci sono talenti, attitudini e personalità diverse l’una dall’altra che si bilanciano tra loro. Io, ad esempio, mi compensavo con Corrado Barazzutti”.

Al servizio dello sportivo, la risposta dell’imprenditore:

“Ho avuto il privilegio di avere una squadra al mio fianco – ha ribattuto Marinese –. Tra i successi, la Zls sarà una conquista importante, così come l’attività che ci ha permesso di rinsaldare l’aggregazione con Rovigo. Vero trofeo sono i tanti amici che ho avuto modo di incontrare e conoscere, alcuni dei quali oggi non ci sono più. Tra gli aspetti sui quali, a mio avviso, dobbiamo ancora lavorare c’è sicuramente un maggiore attivismo delle imprese nella vita sociale. Abbandoniamo, una volta per tutte, il timore di far sentire la nostra voce, anche per segnalare gli aspetti del Paese che non vanno”.

L’orientamento al risultato, insomma, è fondamentale nello sport e nell’impresa ma con qualche accortezza. “Qualcuno mi dice che se mi fossi maggiormente allenato, avrei vinto di più. Ma sarei stato felice? Essere troppo seriosi e intransigenti, a mio parere, non premia. Servono, insieme, metodo e leggerezza” ha aggiunto Panatta.

“I quattro campioni hanno fatto la storia vincendo la Coppa Davis nel 1976, ma il Paese non li ha mai ufficialmente premiati al ritorno dalla tanto discussa finale contro il Cile di Pinochet – ha concluso Marinese –. Questo ci insegna che nella vita non bisogna aspettarsi un ‘grazie’. I successi vanno goduti prima di tutto assieme alla squadra, nel nostro caso in azienda, con i collaboratori”.

Fatica, orientamento al risultato, aggregazione, dedizione, passione, impegno, sana competizione, divertimento. Sono questi i pilastri dell’agonismo e dell’impresa. Non a caso l’Associazione è title sponsor del torneo di tennis del circuito WTA Veneto Open Internazionali Confindustria Venezia e Rovigo. L’evento, che si è concluso da soli dieci giorni, è stato il primo appuntamento internazionale in Italia su erba naturale, organizzato a Gaiba (un Comune di 972 abitanti nella Provincia di Rovigo). Partecipa, inoltre, ad Assindustria Sport la società di atletica leggera nata dall’aggregazione tra Assindustria Sport Padova e Confindustria Atletica Rovigo e sostiene la Venicemarathon.

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