Vogliono lo smartphone di un turista, due 30enni veneziani gli puntano la pistola e lo prendono a calci in faccia
I due soggetti, non nuovi a episodi di estrema violenza, sono stati individuati grazie alle testimonianze dei passanti e alle immegini delle telecamere di sorveglianza. Resta, invece, ignota l'identità del turista picchiato.
Nella mattinata di oggi, i militari del Nucleo Natanti dei Carabinieri di Venezia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Venezia, a carico di due trentenni veneziani, con numerosi precedenti di polizia, per il reato di tentata rapina a mano armata, ai danni di un turista straniero in visita nel capoluogo marciano.
Vogliono lo smartphone di un turista e gli puntano la pistola
I fatti risalgono al mese di febbraio 2020 quando, in pieno Carnevale, durante una delle notti dedicate ai festeggiamenti, i due hanno pensato bene di rapinare un turista, dall’accento inglese, nei pressi di Rialto. Nello specifico, gli appetiti della coppia criminale si sono svegliati quando, passando per una calle isolata e buia, i due hanno notato la vittima da sola e seduta a terra, intenta ad utilizzare il suo smartphone ed ignara di quello che stava per accaderle.
Gli aggressori, dapprima si sono avvicinati all’uomo, girandogli attorno e, successivamente, notando l’assenza di passanti e coprendosi parte del volto con dei cappucci, si sono nuovamente avvicinati allo stesso e gli hanno puntato le pistole per farsi consegnare il telefono cellulare.
Il malcapitato, impaurito, ha comunque cercato di reagire all’aggressione, scatenando, purtroppo, l’ulteriore reazione violenta di uno dei rapinatori che, colpendolo con due calci al volto, si è nuovamente avvicinato al turista puntandogli a poca distanza l’arma, “scarrellandola” al suo indirizzo.
Fortunatamente, pochi secondi dopo, l’azione è stata interrotta dal sopraggiungere di un gruppo di passanti, alla vista dei quali i due malviventi sono scappati per le calli limitrofe, senza però riuscire ad impossessarsi del cellulare. Il turista straniero ha poi chiesto aiuto ai dipendenti di un’attività commerciale poco distante, ai quali ha cercato di spiegare quanto accaduto.
I carabinieri, a seguito dell’evento, hanno immediatamente messo in piedi un’articolata attività d’indagine che, grazie alle dichiarazioni dei testimoni, all’analisi dei tabulati telefonici ed alla visione di diversi filmati delle telecamere a circuito chiuso presenti in zona – tra le quali quelle gestite dal Comune di Venezia – hanno consentito di identificare, in poco tempo, i responsabili di tale grave reato. Per uno dei due uomini, su disposizione del magistrato, si sono aperte le porte del carcere, mentre il secondo è finito ai domiciliari.
Entrambi, nonostante la giovane età, non sono nuovi ad episodi di estrema violenza, avvenuti tutti in città. Rimarrebbe un ultimo tassello per completare il puzzle: l’identificazione della vittima. Infatti i Carabinieri che hanno svolto le indagini d’iniziativa e con puntualità, non sono riusciti, nonostante i diversi tentativi fatti anche con le varie associazioni di categoria, ad identificare il povero turista probabilmente straniero.
Inoltre nessuno ha presentato denuncia presso le Forze di Polizia e nemmeno si è presentato presso qualche struttura sanitaria. Se qualche lettore dovesse identificarsi nella vittima è pregato di segnalarlo al 112 o presentarsi presso una caserma dei Carabinieri.