Violenza a Mestre, Mulas trasferito nel carcere di Gorizia: indagini su spostamenti e profili online
Il 45enne, pluripregiudicato per abusi sessuali, resta in carcere per l'aggressione all'11enne. Si indaga su eventuali altri episodi

È stato trasferito nel carcere di Gorizia, ritenuto più adatto per la custodia di detenuti accusati di reati sessuali, Massimiliano Mulas, il 45enne arrestato per la violenza sessuale su una bambina di undici anni avvenuta a Mestre nei giorni scorsi.
Violenza a Mestre, Mulas trasferito nel carcere di Gorizia
Il 45enne era inizialmente detenuto presso la casa circondariale di Santa Maria Maggiore a Venezia, ma il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare con l’immediato trasferimento in Friuli Venezia Giulia.
Mulas si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma, secondo quanto riferito dal suo legale Ignazio Bellai, intende chiarire alcuni aspetti dell’accaduto. La difesa sta valutando la possibilità di chiedere un interrogatorio con il Pubblico Ministero nelle prossime settimane. Non si esclude inoltre la richiesta di rito abbreviato e una perizia psichiatrica, alla luce dei precedenti specifici dell’uomo, già condannato in passato tre volte per abusi sessuali.
Indagini su spostamenti e profili online
Nel frattempo, i Carabinieri stanno portando avanti le indagini sui movimenti dell’uomo nei giorni precedenti il fatto, analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in vari punti della città. Attenzione particolare viene riservata anche all’attività online di Mulas: sono stati individuati diversi profili social, alcuni dall’apparenza normale, altri contenenti materiale inquietante, tra cui fotografie di bambine e richieste di contatto con minori.
L’aspetto che sta sollevando polemiche in ambito politico e sociale è il fatto che, nonostante i precedenti, Mulas fosse da circa tre anni in libertà, senza alcuna misura di sicurezza o sorveglianza attiva a suo carico. La vicenda ha aperto un ampio dibattito sulla gestione dei soggetti recidivi e sulla necessità di interventi legislativi più efficaci per prevenire reati di questo tipo.