Villa intestata a prestanome e gioielli rubati sotterrati in giardino: sequestro a Vigonovo
Gli agenti hanno scoperto una busta contenente la refurtiva dal valore di oltre 30mila euro. Indagato un noto pregiudicato padovano.

Nella mattinata di mercoledì 9 aprile la Squadra Mobile di Padova ha eseguito un decreto di sequestro preventivo su un immobile situato a Vigonovo, in provincia di Venezia. Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Padova e firmato dal Tribunale, riguarda una villa formalmente intestata a un sessantenne italiano, ma in realtà utilizzata da un noto pregiudicato quarantenne del Padovano, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona.
Le indagini partite a seguito della compravendita sospetta
Le indagini sono partite da una serie di movimenti sospetti legati all’acquisto dell’immobile. La casa era stata acquistata per 86.000 euro, pagati in contanti attraverso versamenti su conti correnti intestati al prestanome nei giorni immediatamente precedenti alla compravendita. Una modalità di pagamento ritenuta fortemente sospetta dagli investigatori, proprio per l’utilizzo di denaro contante non tracciabile.
Gli approfondimenti successivi hanno permesso di accertare che l’immobile era in realtà nella disponibilità del pregiudicato, già condannato da diversi tribunali italiani per reati che vanno dall’associazione per delinquere alla rapina, dal furto alla detenzione illegale di armi, oltre a episodi di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo un lungo periodo di detenzione, l’uomo era tornato in libertà nel 2022, continuando a collezionare denunce per furti aggravati ai danni di orafi e commercianti di preziosi.
Il quarantenne trovato all'interno della villa
Durante l’esecuzione del sequestro, il quarantenne è stato trovato all’interno della villa. La perquisizione dell’immobile e delle aree esterne ha portato al rinvenimento di 3.400 euro in contanti e, nel giardino, una busta sottovuoto sotterrata sotto un cumulo di terra. All’interno sono stati trovati circa 600 grammi di lamine d’oro, anelli, bracciali e altri gioielli tempestati di diamanti e pietre preziose.
Gli oggetti preziosi presentavano caratteristiche compatibili con la refurtiva di due distinti furti avvenuti nel 2024. In particolare, le lamine d’oro coincidevano con quelle denunciate un anno prima da un orafo ungherese, mentre alcuni dei bracciali erano stati segnalati come rubati da un orafo vicentino nel novembre dello stesso anno. In entrambi i casi, le vittime erano state pedinate fino a quando i ladri, approfittando di una breve sosta delle vittime, avevano infranto i vetri delle auto e asportato le borse contenenti i preziosi.
Il valore della refurtiva
Il valore complessivo dei beni riconosciuti dai legittimi proprietari e restituiti dopo il dissequestro ammonta a circa 31.000 euro. Il resto del materiale prezioso è stato sottoposto a sequestro penale, mentre il pregiudicato è stato indagato per ricettazione.
L’operazione ha confermato i sospetti degli investigatori circa l’origine illecita dei fondi utilizzati per l’acquisto dell’immobile, consolidando il quadro di una rete criminale dedita al riciclaggio di denaro attraverso intestazioni fittizie e investimenti immobiliari.