Ventenne di Venezia era a capo dei pedofili su internet
E' quanto emerge dalla maxi operazione della Polizia postale che svelato un'organizzazione composta da 159 gruppi e 16 associazioni criminali in tutta Italia.
Aveva messo in piedi, con la complicità di un campano, una vera e propria rete dedita alla gestione e alla promozione di gruppi pedopornografici, reclutando nuovi membri provenienti da ogni parte del mondo.
Ventenne disoccupato di Venezia tra le figure chiave
Aveva messo in piedi una vera e propria rete di promozione della pedopornografia in Italia e in altri Paesi. Con la complicità di un ottico napoletano di 71enne, secondo gli inquirenti, si sarebbe occupato della gestione dei gruppi su WhatsApp e Telegram, scegliendo sulla base di stringenti e rigide regole interne, chi avrebbe o non avrebbe potuto accedervi.
E' quanto emerge dalla maxi operazione “Luna Park” coordinata dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online, grazie all’attento contrasto a tale insidioso fenomeno nei confronti dei minori da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano. La lunga indagine conclusa ieri (e iniziata due anni fa), mercoledì 16 dicembre 2020 ha portato a un'imponente scia di arresti, perquisizioni e denunce in tutta la Penisola, soprattutto tra la Lombardia e la Campania.
Perquisizioni in tutta Italia
Le attività di perquisizione e gli arresti, in flagranza, in tutta Italia con l’impiego di oltre 300 uomini della Polizia Postale in 53 province e 18 regioni, sono state disposte dall’autorità giudiziaria al termine di una complessa ed articolata attività sotto copertura effettuata da personale della Polizia Postale sulle piattaforme Telegram e WhatsApp.
Le operazioni hanno permesso di smantellare 16 associazioni criminali ed identificare oltre 140 gruppi a specifico contenuto pedopornografico con il coinvolgimento, a vario titolo, di 432 in tutto il mondo, dei quali 81 sono italiani.
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