vendita abusiva

Vendevano maschere e costumi di Carnevale... tossici: maxi sequestro a Mira

Le operazioni delle Fiamme Gialle lagunari hanno scovato la vendita illecita di maschere e costumi di Carnevale risultanti pericolosi per la salute, presso un esercizio cinese a Mira

Vendevano maschere e costumi di Carnevale... tossici: maxi sequestro a Mira
Pubblicato:

In occasione dei festeggiamenti per il periodo di Carnevale, l’attività da parte della Guardia di Finanza della provincia di Venezia si è ulteriormente intensificata per contrastare l’abusivismo commerciale. Come risultato dai controlli effettuati, 182mila articoli sono stati sequestrati in un negozio di proprietà cinese a Mira, per mancata conformità dei prodotti, contenenti sostanze tossiche.

Un pericolo nascosto

Gli articoli di vario genere, ma principalmente machere e costumi di Carnevale, normalmente destinati a bambini, sono stati sottoposti a sequestro a seguito delle operazioni da parte dei Baschi Verdi della Compagnia Pronto Impiego presso un’attività commerciale di Mira, gestita da un soggetto di origini cinesi.

La merce è risultata non conforme agli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea, ma tuttavia esposti per la vendita. In numerosi articoli non presentavano nessuna indicazione sulla provenienza o nessuna menzione ai dati relativi all’importatore e distributore. Ancor peggiore però l’assenza di avvertenze circa il contenuto di sostanze tossiche o pericolose, caratteristiche tecniche risultanti non corrispondenti a quanto riportato sulle confezioni.

Immagine WhatsApp 2024-02-08 ore 09.49.15_8ccdd1f9
Foto 1 di 2

Sequestro articoliSequestro articoli cinesi Mira cinesi Mira

Sequestro articoli cinesi Mira

Immagine WhatsApp 2024-02-08 ore 09.49.15_51c0382f
Foto 2 di 2

Sequestro articoli cinesi Mira

Sotto sequestro

Una volta attesta l’irregolarità dell’esercizio, i suddetti prodotti sono stati posti a sequestro amministrativo, mentre il legale rappresentante dell’impresa è stato segnalato alla locale Camera di Commercio, per provvedere alle conseguenti sanzioni pecuniarie.

Seguici sui nostri canali