Furbetti dell'e-commerce

Vendevano all'estero abbigliamento di lusso e non dichiaravano nulla al fisco

È stata quindi effettuata segnalazione all’Agenzia delle Entrate per attività imprenditoriale senza partita IVA

Vendevano all'estero abbigliamento di lusso e non dichiaravano nulla al fisco
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I funzionari della Sezione Antifrode dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) della Direzione Territoriale III Veneto e Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con la Sezione Aeroporto Marco Polo di Venezia, hanno scovato fiorenti attività di e-commerce totalmente sconosciute al fisco.

Vendevano all'estero abbigliamento di lusso e non dichiaravano nulla al fisco

Un’accurata attività di analisi sulle dichiarazioni di esportazioni presso lo scalo veneziano ha consentito, infatti, di individuare dei soggetti residenti in Veneto che esercitavano vere e proprie attività di commercio on-line in assenza delle previste autorizzazioni.

Il fenomeno di considerevoli dimensioni ha subito un notevole incremento durante la pandemia, durante la quale i soggetti acquistavano prodotti di lusso italiani di noti marchi dell’abbigliamento e accessori, rivendendoli poi ad acquirenti finali esteri tramite piattaforme on-line ottenendo così un congruo margine di guadagno.

Non risultando l’esercizio di alcuna attività commerciale, gli incassi di tali soggetti, che si celavano come venditori privati occasionali, non venivano dichiarati né assoggettati alla specifica tassazione, recando danno all’Erario e ai commercianti che operano nel rispetto delle regole. È stata quindi effettuata segnalazione all’Agenzia delle Entrate per attività imprenditoriale senza partita IVA.

Continua l’impegno dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) che, con consolidata esperienza e professionalità, è in grado di intercettare e contrastare efficacemente i fenomeni fraudolenti che si manifestano in forme sempre più innovative ed evolute.

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