Vaccini in Ulss3, il dirigente Contato: "Costretti a viaggiare in riserva"
"Garantiamo tutti coloro che hanno prenotato, ma i vaccini in arrivo sono pochi per lanciare la campagna come vorremmo e potremmo".
Gli operatori dell'Ulss 3 Serenissima hanno somministrato anche ieri più di 5100 dosi di vaccino. Ma ora la macchina deve rallentare.
Vaccini in Ulss3, il dirigente Contato: "Costretti a viaggiare in riserva"
"Ma sulla macchina che abbiamo a disposizione - sottolinea il Direttore Generale Edgardo Contato - viaggiamo ormai con il piede dell'acceleratore alzato, come quando sei in riserva. Manca la benzina, perché mancano i vaccini. E questo è sconsolante".
Gli operatori della farmacia e della programmazione, ha spiegato il Direttore Generale incontrando i giornalisti, hanno fatto e continuano a fare l'impossibile per proseguire il lavoro utilizzando ogni giacenza.
"Siamo impegnati a garantire tutte le persone che hanno un vaccino prenotato, e nessuno di coloro che hanno un appuntamento tornerà indietro senza il suo vaccino. E poi dobbiamo portare ogni attenzione e garantire coloro a cui è necessario somministrare la seconda dose, che non può essere rimandata.
Ma oltre a questo potremo fare ben poco: mentre siamo già in grado di effettuare 5000/6000 vaccinazioni al giorno, lunedì prossimo ci troveremo ad una disponibilità uguale a zero; avremo due giorni di fermo, e poi mercoledì riceveremo le nuove forniture. Possiamo contare che per la prossima settimana ci arrivino 16 mila dosi di Pfizer e meno di 2 mila dosi di AstraZeneca...".
Basta fare un semplice conto per comprendere che in tre giorni l'Azienda sanitaria sarebbe in grado di somministrarle tutte, per poi restare di nuovo priva di disponibilità.
"Stiamo quindi aprendo, con oculatezza - ha spiegato il responsabile della campagna vaccinale, il dottor Luca Sbrogiò - nuove limitate possibilità di prenotazione, distribuendole nelle varie sedi per venire incontro in modo uniforme alla richiesta di tutti i territori".
L'utilizzo del vaccino AstraZeneca secondo le norme. A complicare il lavoro dei vaccinatori torna la vicenda AstraZeneca.
"Al di là del fatto che in questo momento abbiamo una fornitura limitatissima di questo vaccino - sottolinea il Direttore Contato - la lunga questione sul suo utilizzo non aiuta sicuramente. L'Ulss 3 Serenissima lo somministra nei suoi punti vaccinale seguendo rigorosamente le indicazioni delle agenzie del farmaco e del Ministero.
Viene utilizzato per chi ha già ricevuto la prima dose, che avrà garantita a tempo debito la seconda, e per tutti gli ultra sessantenni. Le conclusioni tratte dagli organi di valutazione competenti certificano che il suo utilizzo dà vantaggi enormi rispetto ai rischi collegati, che sono infinitamente minori".
Telefonate agli over 80 per aiutarli ad aderire. Dall'Azienda sanitaria viene una rassicurazione forte agli anziani e ai loro familiari.
"Con ogni dose disponibile - ha detto il Direttore Contato - siamo impegnati a vaccinare la fascia più anziana. Entro il mese, tutti gli over 80 che sono disponibili alla vaccinazione o si saranno iscritti attraverso il CUP e il portale, o saranno chiamati dai nostri operatori per effettuare insieme l'adesione, o saranno vaccinati a domicilio: tutti saranno raggiunti con certezza, e resteranno senza vaccino solo quelle persone che diranno espressamente il loro rifiuto".
La vaccinazione degli operatori sanitari. Rifiuto che non è consentito, invece, agli operatori sanitari.
"Regole stringenti sono state introdotte quanto alla vaccinazione di chi lavora nelle strutture sanitarie - ha spiegato il Direttore Sanitario, il dottor Giovanni Carretta - e ci attendiamo che tutti coloro che fin qui hanno aspettato, o sono stati titubanti, ora aderiscano alla proposta.
Si tratta di un imperativo etico, prima ancora che di legge: gli operatori sanitari sono a contatto con i pazienti, e anche con i pazienti Covid, che sono circa 2000 nei soli ospedali dell'Ulss 3; e non si può pensare che chi si avvicina ad un degente o ad un malato con l'intento di curarlo, possa essere contemporaneamente un potenziale portatore del virus".
Calano i contagiati, ancora tanti i ricoverati. Dati consolanti arrivano dall'andamento dell'epidemia.
"Ci pare di poter rilevare un calo dei contagi - ha sottolineato il dottor Luca Sbrogiò - che starebbe ad indicare che anche questa terza fase va via via diminuendo la sua intensità. Al calo dei positivi rilevati sul territorio corrisponde sempre, con una latenza di una settimana circa, anche un calo dei ricoverati. Calo che sarebbe importante per le nostre strutture, dove oggi sono ricoverati 272 pazienti affetti da Covid-19, 29 dei quali sono in condizioni critiche".