Troppo pericoloso: torna in carcere l'ex elemento di spicco della Mala del Brenta
Dal mese di marzo del 2020 stava scontando la pena in regime di detenzione domiciliare a causa di problemi di salute ma tenuto conto della pericolosità attuale del detenuto, l'Autorità giudiziaria ha disposto l’accompagnamento presso il carcere.
Nella mattinata di lunedì 10 maggio la Polizia di Stato di Venezia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di D.C., cittadino veneziano classe '46, che dovrà scontare la pena di 7 anni e 10 mesi di reclusione. Fino a questo momento gli organi di Polizia hanno rilasciato solo le iniziali del malavitoso ma dovrebbe trattarsi di Claudio D'Este che infatti, proprio nel 2018, era stato arrestato a Zagabria.
Troppo pericoloso: torna in carcere l'ex elemento di spicco della Mala del Brenta
L’uomo, gravato da numerosi precedenti penali, è stato elemento di spicco della c.d. Mala del Brenta. Arrestato a Zagabria nel 2018 in virtù di un mandato di arresto europeo, emesso nel 2007, è stato nuovamente arrestato nel 2020.
Il soggetto, inoltre, si è reso responsabile dei reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (commettendo plurime attività di procacciamento, acquisto, trasporto, detenzione e vendita di ingenti quantitativi di droga), riciclaggio di denaro e violenza intenta ad indurre terze persone a commettere reato.
Dal mese di marzo del 2020, l’uomo stava scontando la pena in regime di detenzione domiciliare a causa di problemi di salute, anche in riferimento alla legislazione relativa all’emergenza sanitaria da Covid 19. Tuttavia, l’A.G. competente non ha ritenuto di confermare il provvedimento emesso in via provvisoria e, pertanto, tenuto conto della pericolosità attuale del detenuto, ha disposto l’accompagnamento presso il carcere.
Alla luce del nuovo provvedimento gli agenti del Commissariato di Mestre hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione, accompagnando D.C. presso il carcere di Santa Maria Maggiore dove dovrà scontare la pena residua di 7 anni e 10 mesi di reclusione.
La Mala del Brenta
E' stata un'organizzazione criminale mafiosa nata in Veneto intorno agli anni settanta e in seguito estesasi nel resto dell'Italia nord-orientale. È stata duramente colpita negli anni novanta, dopo l'arresto ed il pentimento del principale capo Felice Maniero. Verso la fine degli anni settanta si forma, tra le province di Padova e Venezia, una piccola banda dedita principalmente a furti di generi alimentari, di bestiame e di pellame capitanata da Felice Maniero, detto Faccia d'angelo.
Attorno a lui ruotano personaggi del calibro di Gilberto Sorgato, detto Caruso, Ottavio Andrioli, Sandro Radetich, detto il Guapo, Gianni Barizza, Zeno Bertin, detto Richitina, Stefano Carraro, detto Sauna, Antonio Pandolfo, detto Marietto, e Fausto Donà. Inoltre Maniero stringe alleanze con altre bande criminali del Veneto, come quella dei fratelli Maritan a San Donà di Piave o dei fratelli Rizzi a Venezia.
Le attività delinquenziali sue e della sua banda composta da oltre 300 "strumentisti criminali", spaziavano dai sequestri di persona alle rapine, dal traffico di sostanze stupefacenti al traffico d'armi, dal riciclaggio di danaro agli omicidi. Nel passare degli anni il sodalizio spostò i suoi interessi dalle grosse rapine ai danni di laboratori orafi, istituti di credito e uffici postali, ai sequestri di persona, al controllo delle bische clandestine e dei cambisti del Casinò di Venezia, nonché al più remunerativo traffico di sostanze stupefacenti, con diramazioni un po' ovunque, da Portogruaro a Chioggia, grazie ad una struttura sempre più stabile e gerarchicamente inquadrata, con la quale sviluppò la propria influenza anche nelle provincie limitrofe. (Da Wikipedia).
In copertina il boss della Mala del Brenta, Felice Maniero, soprannominato "Faccia d'angelo".