In via Montello

Tossicodipendenti investiti a Mestre, ora si indaga per tentato omicidio volontario

L'accusa iniziale di lesioni è stata aggravata dopo che il magistrato ha ipotizzato la volontarietà dell'atto

Tossicodipendenti investiti a Mestre, ora si indaga per tentato omicidio volontario
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L'episodio dell'investimento avvenuto a Mestre la notte tra il 30 settembre e il 1° ottobre si è trasformato in un'indagine per tentato omicidio volontario. Un cittadino di origine moldava, residente nel quartiere di via Piave, avrebbe travolto con il suo SUV due persone, una delle quali versa in condizioni critiche all'ospedale dell'Angelo di Mestre.

Tossicodipendenti investi a Mestre

Secondo le ricostruzioni, l'incidente è avvenuto verso l'1.30 del mattino, in via Montello, nei pressi di piazzale Bainsizza.

Il cittadino moldavo, che aveva già avuto discussioni precedenti con le vittime, sembra abbia reagito in modo violento a causa dei ripetuti disturbi causati dalle due persone, che spesso passavano la notte sotto le finestre delle abitazioni della zona.

Da quanto si apprende, quella notte i due 40enni insieme ad altre persone stavano facendo uso di droghe seduti sui gradini di un B&B, nei pressi dei giardini di Via Piave, quando è arrivato, a bordo di un SUV, il moldavo proprietario dell'abitazione.

Secondo quanto riportato da alcuni testimoni, tra cui il 45enne ferito nell'incidente, il conducente del SUV li avrebbe investiti volontariamente, per poi fare retromarcia diverse volte prima di andare a sbattere contro il muretto.

Il muretto abbattuto nell'incidente

Dopo l'incidente, l'automobilista è fuggito a piedi, lasciando il SUV danneggiato contro un muretto. In seguito è stato rintracciato e ha dichiarato che si trattava di un incidente.

Si indaga per tentato omicidio volontario

Inizialmente la Questura di Venezia aveva dichiarato che non ci fossero prove sufficienti per determinare la volontarietà del reato. Tuttavia, le testimonianze raccolte e i rilievi effettuati hanno portato gli inquirenti a sospettare un gesto intenzionale.

L'accusa iniziale di lesioni è stata aggravata dopo che il magistrato ha ipotizzato la volontarietà dell'atto.

Ancora grave il 40enne di Santa Maria di Sala

La vittima più grave, un 40enne originario della Sicilia ma residente a Santa Maria di Sala, ha riportato gravi ferite alla testa. Attualmente è ricoverato in coma farmacologico e in prognosi riservata. L'altra persona coinvolta, un 45enne di origine tunisina, è stata presa di striscio e ha riportato la frattura di uno zigomo e ferite al volto che hanno richiesto una ventina di punti di sutura. È stato dimesso dall'ospedale il giorno successivo.

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