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Tavolo regionale per la crisi Dradura a San Donà di Piave: azienda conferma 35 esuberi

Non si tratta di licenziamenti unilaterali: accordo per fuoriuscite volontarie e incentivate. I sindacati Fim, Fiom e Uilm: "Ogni decisione deve rispettare il principio della continuità occupazionale e produttiva"

Tavolo regionale per la crisi Dradura a San Donà di Piave: azienda conferma 35 esuberi
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Nella giornata di martedì 22 luglio 2025, nella sede dell'Unità di Crisi Regionale, si è tenuto un incontro relativo alla situazione e alle prospettive dello stabilimento di San Donà di Piave di Dradura Italia srl (in copertina), società che realizza produzioni di trafilato e laminati per l'industria del freddo, degli elettrodomestici e dell’arredamento.

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Al tavolo, convocato dall’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan e coordinato da Giuliano Bascetta dell’Unità di Crisi aziendali di Veneto Lavoro, hanno preso parte la Direzione lavoro regionale, l’azienda assistita da Confindustria Veneto Est e le Organizzazioni sindacali Fiom CGIL, Fim CISL e Uilm UIL.

"A fronte delle difficoltà registrate – afferma l’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan - Dradura Italia, società del gruppo tedesco Dradura, ha ritenuto necessaria una riorganizzazione con una riduzione del personale, annunciando inizialmente un esubero di 45 lavoratori, poi ridotto a 35, sui 146 presenti in azienda".

Dradura, tavolo di crisi

"Un intervento doloroso, ma in questa situazione è stato gestito con grande responsabilità da tutte le Parti, facendo leva su un modello di relazioni industriali che ha puntato a soluzioni condivise dall’azienda, coadiuvata da Confindustria Veneto Est, e dalle organizzazioni sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil - ha proseguito l’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan -.

In questo caso non sono stati comunicati licenziamenti unilaterali, si è invece puntato, da subito, ad un accordo che poi ha previsto fuoriuscite volontarie e incentivate, e l’accompagnamento del processo con un ammortizzatore sociale straordinario.

Valeria Mantovan

Abbiamo constatato – continua l’Assessore - che un numero di lavoratori, pari a oltre la metà dell’esubero dichiarato, ha già dato la disponibilità ad uscire. Nei prossimi mesi le Parti continueranno a confrontarsi, anche rivedendo alcuni termini dell’accordo iniziale.

Nel frattempo, l’azienda ci ha assicurato che, ai fini del pieno rilancio delle attività dello stabilimento, sono stati già confermati e disposti importanti investimenti relativi a linee di produzione e impianti che saranno installati a partire dalle prossime settimane e per i quali sono già iniziati i lavori preparatori”.

La posizione di Fim, Fiom e Uilm

"L’incontro, richiesto dalle organizzazioni sindacali, ha visto l’azienda comunicare la volontà di rimanere nel territorio ma con un organico ridotto, il piano di esuberi è confermato a 35 dipendenti.

Fiom CGIL, Fim CISL e Uilm UIL e la RSU ritengono che San Donà debba mantenere la sua piena capacità produttiva e che ogni decisione aziendale debba rispettare il principio della continuità occupazionale e produttiva.

A seguito delle richieste sindacali, l’azienda si è impegnata a rilanciare i propri prodotti con un’importante campagna commerciale e di investimenti. Inoltre ha confermato la volontà di mantenere attivo e vitale il sito di San Donà di Piave.

Tuttavia, oltre ai buoni propositi servono i fatti! Non accetteremo alcun passo indietro rispetto agli impegni presi. I lavoratori hanno bisogno di certezze, non solo di promesse. A tal proposito nei prossimi mesi continueremo a monitorare la situazione aziendale attraverso incontri in sede locale, per il rilancio delle attività e la tutela occupazionale".