"Suo figlio ha provocato un incidente": si finge Carabiniere per estorcere 2 mila euro a un pensionato
Il 31enne della provincia di Napoli avrebbe prima telefonato l'80enne, presentandosi successivamente a casa dove si sarebbe fatto consegnare monili in oro
Un 31enne della provincia di Napoli è stato arrestato il 23 febbraio 2024 a Mira per aver truffato un 80enne pensionato: il giovane si è finto un Carabiniere per estorcere 2 mila euro all'anziano.
31enne finge carabiniere per estorcere 2 mila euro a un pensionato
“Suo figlio è rimasto coinvolto in un incidente stradale e bisogna pagare le spese legali”. È con questo stratagemma che un 31enne della provincia di Napoli, fingendosi Carabiniere, avrebbe prima telefonato a un pensionato 80enne, presentandosi successivamente a casa dove si sarebbe fatto consegnare monili in ovo per un valore complessivo di circa 2 mila euro.
Ma ad attendere il giovane, prima che lo stesso si allontanasse a bordo di un’autovettura, c’erano i Carabinieri “veri” della Tenenza di Mira che lo hanno arrestato in flagranza e portato in caserma.
Il tutto è accaduto a Mira nel pomeriggio del 23 febbraio 2024. L’arresto è stato convalidato la mattina successiva, 24 febbraio 2024, con l’adozione della misura cautelare degli arresti domiciliari, al fine di scongiurare, alla luce di alcuni precedenti specifici, la reiterazione del reato.
Le tecniche di truffa più usate a discapito di anziani
Si stanno registrando anche in quest’ultimo periodo, nell’ambito di vari comuni della provincia di Venezia, vari episodi di truffe in particolare alle fasce deboli con diverse tecniche come ad esempio quella del “finto Carabiniere che contatta l’anziano a seguito dell’incidente di un parente stretto”, del “finto impiegato del gas, dell’acqua o dell’energia elettrica”.
In particolare, sono state registrate truffe perpetrate ai danni di anziani da parte di soggetti che, fingendosi dei Carabinieri, hanno contattato telefonicamente la vittima, simulando un falso incidente causato da un parente stretto (solitamente un figlio) e chiedendo, per il pagamento delle spese legali ovvero per il “rilascio” del familiare, il pagamento di una somma di denaro come “cauzione”.
Poco dopo giungeva presso l’abitazione un soggetto, il quale si presentava falsamente come Avvocato ovvero come Carabiniere, per richiedere la somma. Solo successivamente, con il contatto del congiunto, solitamente si viene a conoscenza del raggiro.
Altra tecnica utilizzata è quella di soggetti che si presentano come impiegati delle aziende di gestione del servizio idrico e del gas, i quali una volta riusciti ad avere accesso all’abitazione convincono le vittime a consegnare i propri gioielli e il denaro contante, sovente adducendo un imminente pericolo di esplosione per un’inesistente fuga di gas o d’acqua.
Inoltre, persone anziane sono state avvicinate da sconosciuti che, fingendosi conoscenti o con la scusa di chiedere informazioni, hanno approfittato della disponibilità delle ignare vittime per abbracciarle e nell’occasione sfilargli collane in oro, orologi o il portafoglio.
È opportuno precisare che di norma i truffatori agiscono in coppia, cercando di entrare nell’appartamento con un pretesto. Uno dei due parla con insistenza, mentre l’altro, inosservato, perlustra le stanze del vostro appartamento. Usano modi e toni gentili e affabili, ma decisi.
Gli elementi utili da segnalare ai Carabinieri in caso di raggiri
Nell’immediatezza dei fatti è molto importante chiamare il 112, non omettendo gli elementi utili da segnalare per un intervento dei Carabinieri:
- Nome e cognome: le richieste anonime possono creare ostacolo ad un pronto intervento dell’equipaggio;
- Comunicare da dove si sta chiamando fornendo l’utenza telefonica, in modo che l’operatore di polizia possa richiamare per aggiornamenti sulla situazione;
- Raccontare brevemente cosa è successo o cosa sta ancora accadendo, specificando il luogo del fatto.
- Ascoltare attentamente le indicazioni che fornisce l’operatore del 112 e non riattaccare finché lo stesso operatore non invita a farlo.
Le persone devono - nel limite delle loro possibilità - non isolarsi, affinché, specialmente se vivono da sole, la casa non si trasformi in una prigione, ma resti un luogo dove vivere in sicurezza e serenità.
Nel caso in cui il cittadino dovesse trovarsi in una situazione di emergenza, anche solo dubbia, non esitate a chiamare il 112 o contattare la Stazione Carabinieri più vicina, con la certezza di ottenere una risposta e qualche consiglio su ogni vostro problema riguardante la sicurezza.
Notevole è al riguardo l’impegno che il Comando Provinciale dei Carabinieri di Venezia sta profondendo nel proporre iniziative di sensibilizzazione al fine di informare e mettere sull'avviso i cittadini appartenenti in particolare alla Terza Età sul fenomeno.