Sentenza

Sparatoria in pieno centro a Jesolo: il pistolero dovrà risarcire il Comune

Il sindaco De Zotti: "D'ora in avanti tuteleremo sempre l'immagine della nostra città"

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I fatti, li ricorderete, fecero davvero scalpore. Era la fine di luglio dello scorso anno quando si verificò una vera e propria sparatoria nel cuore della città, in via Verdi. Una lite che poi degenerò, appunto, nel sangue. Uno dei due contendenti era rimasto ferito in modo molto grave, l'aggressore era riuscito a scappare ma era stato poi fermato a Parigi, in aeroporto, poco prima di imbarcarsi per la Tunisia.

Sparatoria in pieno centro a Jesolo: il pistolero dovrà risarcire il Comune

Il sindaco della Città di Jesolo, Christofer De Zotti, interviene sulla sentenza di condanna emessa ieri dal Tribunale di Venezia per i fatti di cronaca verificatisi in via Verdi la sera di martedì 26 luglio 2022, che riconosce il diritto del Comune di Jesolo a un risarcimento per i danni patiti e la rifusione delle spese legali sostenute.

“Quella emessa ieri dal Tribunale di Venezia è una sentenza importante per la nostra città. Al di là delle conseguenze economiche stabilite dal giudice, pur non secondarie, contiene esattamente il messaggio che l’amministrazione voleva lanciare nel momento in cui ha deciso di costituirsi come parte civile in questo processo, vale a dire che chi delinque a Jesolo reca un danno profondo alla città e ciò non è più tollerato.

In questi mesi Jesolo sta raccogliendo i frutti del lavoro compiuto da tutti per diventare un grande centro urbano capace di vivere pienamente 365 giorni l’anno, ma la nostra rimane una città turistica e tra le principali necessità di ogni ospite, qualunque sia il luogo del mondo che sceglie per trascorrere del tempo libero, è la garanzia di trovarsi in un posto sicuro".

Una violenta lite degenerata. Poi gli spari, in pieno centro, il sangue, le urla dei passanti e dei turisti, nel bel mezzo della stagione estiva. E via Verdi che finisce sotto i riflettori per l'accaduto. La sparatoria tra tunisini era letteralmente "rimbalzata" da un organo di stampa all'altro, così come le conseguenze della vicenda.

Uno dei feriti era gravissimo, l'altro, il "pistolero", era riuscito a fuggire. Fino a Parigi. Lì, poco prima di imbarcarsi su un volo diretto a Tunisi, su esecuzione di un mandato di cattura internazionale, era stato arrestato. Game over? Non proprio, perché il Comune si era costituito parte civile e ora, a distanza di tempo, è arrivata la sentenza al processo. Sentenza che è stata accolta con favore dal primo cittadino De Zotti.

"La sicurezza è tema centrale del nostro mandato, pilastro del nostro programma elettorale, che un anno fa gli jesolani ci hanno incaricati di portare a compimento. Fin dai primissimi giorni di lavoro abbiamo affrontato la questione, emesso provvedimenti, programmato interventi e stanziato fondi per aumentare la sicurezza reale ma anche la percezione di essa da parte di residenti, operatori economici e ospiti. Sentiamo la vicinanza e il sostengo dei rappresentanti territoriali dello Stato e la collaborazione con tutte le forze dell’ordine e di polizia è costante.

Con la costituzione come parte civile e la sentenza di ieri, lanciamo il messaggio che se qualcuno prende in considerazione di delinquere mentre si trova a Jesolo dovrà rispondere di quei fatti ma anche del danno che causa agli jesolani, sempre pronti ad accogliere tutti ma non più disposti a veder violata la propria serenità. Per questo, d’ora in avanti e a differenza del passato, qualora dovessero verificarsi altri episodi che ledono l’immagine di Jesolo agiremo sempre a tutela della nostra città in ogni sede.

Dico, infine, a chi pensa che le questioni relative alla sicurezza si risolvano con uno schiocco di dita, che il percorso è lungo e fatto di tante piccole azioni. La sicurezza non è una conquista definitiva, ma si costruisce nel tempo”.

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